E' arrivata in redazione nel tardo pomeriggio, intorno alle 17. E' una lettera aperta alla stampa nazionale, firmata dall'Assemblea Cittadina in vista dell'imminente udienza - lunedì 3 febbraio - del processo ad alcuni cittadini aquilani, in riferimento alla contestazione all'ex vice commissario Cicchetti, avvenuta il 9 novembre 2010. L''Assemblea ha ritenuto opportuno sollecitare così le grandi testate nazionali che spesso, in queste ultime settimane, si sono occupate dell'Aquila e della sua difficile ricostruzione. Ve la proponiamo, spunto di riflessione interessante per tutti i cittadini.
"Cortesi Redazioni,
la recente attenzione dei mass-media sulla città terremotata dell'Aquila (gli avvisi di garanzia ed inizio indagini che hanno riguardato amministratori in carica e non, oltre a funzionari dell’amministrazione civica, le dimissioni del sindaco Massimo Cialente in seguito ritirate, le confuse notizie sulle reali risorse finora spese per la ricostruzione), ha posto sotto una luce più che sfavorevole anche i suoi cittadini, accusati di essere stati complici d'una diffusa ruberia effettuata ai danni della collettività nazionale.
A fronte di questo pesante giudizio, che è soprattutto di ordine etico, l'Assemblea Cittadina dell'Aquila, attiva sin dal febbraio del 2010, allorché il Popolo delle Carriole sfondò la Zona Rossa per riappropriarsi del Centro storico sequestrato e per rimuovere le macerie, mette a disposizione due tra i numerosi documenti e libri nel frattempo prodotti: il Libro Bianco "Il piatto è servito" (a cura dell'Assemblea Cittadina, L'Aquila, marzo 2013 pp. 94) e "L'epopea aquilana del Popolo delle carriole" (a cura di Antonio Gasbarrini, Angelus Novus Edizioni, L'Aquila, dicembre 2011, pp.184).
Riassumendo in poche righe il loro contenuto, si può affermare, senza ombra di dubbio, che nei cinque incontri seminariali, promossi e organizzati a L’Aquila dall'Assemblea Cittadina nel gennaio-febbraio 2013 (sfociati poi nella redazione del Libro Bianco), venivano anticipati e conseguentemente smascherati, punto per punto, tutti i trionfalistici discorsi di propaganda governativa (dell’onnipresente Gianni Letta, dell’allora Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e dell’Amministrazione Comunale, Sindaco Cialente in testa), tesi ad accreditare una versione edulcorata della terribile realtà socio-economica in cui erano precipitati i cittadini aquilani e quelli degli altri comuni del cratere sismico. I negativi eventi verificatisi successivamente davano ampia ragione alla perdurante diagnosi nefasta emersa nei cinque incontri demistificatori: Centro storico fantasma; disoccupazione alle stelle; attività commerciali, artigianali e professionali pressoché azzerate; popolazione ancora assistita attestata su circa 20.000 persone.
Quanto all’altro libro-documento L’epopea aquilana del Popolo delle carriole, è possibile, attraverso testi ed immagini, ripercorrere cronologicamente (dal febbraio 2010 al dicembre 2012) tutte le lotte condotte da migliaia e migliaia di cittadini, per contrastare le colpevoli insufficienze connesse alla mancata ricostruzione post-sismica. Va puntualizzato che da parte delle Istituzioni laiche (Governo e Prefettura in particolare) ed ecclesiali (Curia aquilana) fu condotta un’accurata campagna mediatica, tesa a delegittimare l’intero movimento.
Campagna che approdò nel rinvio a giudizio di una sessantina di aquilani con varie imputazioni (violazione Zona Rossa, cortei non autorizzati, occupazione locali Regione Abruzzo, ecc). Dei tre processi sinora tenuti, due si sono conclusi con la completa assoluzione degli incriminati, mentre in un altro di essi il giudice di primo grado ha emesso nei confronti di quattro aquilani una sentenza di condanna a sei mesi di reclusione e al pagamento di un’ammenda.
Il giorno 3 febbraio p. v., presso il Tribunale dell’Aquila, si terrà la terza udienza del processo intentato contro 14 cittadini, rei di aver partecipato, il giorno 9 novembre 2010, ad una manifestazione spontanea contro l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nonché di aver inveito nei confronti del Vice Commissario alla Ricostruzione Antonio Cicchetti (si veda allegato).
Per le ragioni sin qui esposte, si gradirebbe la presenza di un vostro giornalista all’udienza del giorno 3 febbraio presso il Tribunale, se non altro per ricondurre nei termini di una corretta informazione la vera identità civico-etica della stragrande maggioranza dei cittadini aquilani.
Cordiali saluti".