Avviare la ricostruzione nel cratere 2016/2017, unificare le normative del nuovo e del vecchio cratere, quello 2009, laddove si dovrà intervenire per sburocratizzare e snellire le pratiche del comparto pubblico, con la spada di Damocle che pende sulla testa di 350 imprese del territorio che rischiano di dover restituire le tasse non versate a seguito del terremoto di dieci anni fa e un'interlocuzione con Bruxelles ancora da avviare. E poi, la necessità di garantire i finanziamenti oltre il 2020: serviranno tra i quattro e i cinque miliardi per concludere le opere a L'Aquila e nei 56 comuni del primo cratere, e la stabilizzazione del personale precario.
Di questo, e altro, s'è discusso a Palazzo Silone, nel primo tavolo congiunto sulla ricostruzione convocato dal governatore Marco Marsilio.
Accanto a lui, il sottosegretario Umberto D'Annuntiis e l'assessore con delega alle aree interne Guido Quintino Liris. In platea, il capo dell'Ufficio speciale di Teramo Vincenzo Rivera, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, il sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto, la deputata Stefania Pezzopane, il coordinatore dei sindaci del cratere 2009 Francesco Di Paolo, la rettrice dell'Univaq Paola Inverardi, il titolare dell'Usra Salvo Provenzano, l'assessore alla ricostruzione privata del Comune dell'Aquila Vittorio Fabrizi, il consigliere regionale Americo Di Benedetto, oltre a rappresentanti dei sindacati, degli ordini professionali e delle categorie.
Non sono mancate le polemiche.
La parlamentare abruzzese del Movimento 5 Stelle, Valentina Corneli, ha contestato il mancato invito al sottosegretario con delega alla ricostruzione Vito Crimi. "Constatiamo con una certa sorpresa che il neo governatore dell'Abruzzo Marsilio ha convocato a L'Aquila, con un'inusuale tempistica, un 'tavolo sulla ricostruzione'; ben vengano ovviamente tali iniziative, peccato dover tuttavia registrare il mancato invito del sottosegretario Vito Crimi, da tempo impegnato a 'rincorrere' il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi al fine di fissare una data utile per un incontro".
La stoccata a Biondi, evidentemente, non è affatto casuale. In queste settimane, i rapporti tra il sindaco dell'Aquila e il sottosegretario si sono incrinati, prima per le dimissioni di Biondi motivate col mancato trasferimento dei 10 milioni per il riequilibrio di bilancio e poi per la polemica innescata dallo stesso primo cittadino del capoluogo sui 65 milioni presi dai capitoli di bilancio della ricostruzione e 'trasferiti' per la gestione di un altro terremoto, quello di Catania.
"Solo l'11 aprile scorso Crimi aveva annunciato la convocazione per il prossimo 8 maggio, d'intesa con la struttura di missione competente, di un tavolo ministeriale con il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali interessati nell'opera di ricostruzione post-sisma", ha ricordato Valentina Corneli; "ora ci troviamo di fronte al fatto compiuto di questo tavolo promosso in modo unilaterale e senza previa verifica della disponibilità del Sottosegretario. Auspichiamo pertanto che non si tratti di una mossa strumentale per attaccare il Governo tacciandolo di scarsa attenzione sul tema. Al contrario, teniamo a ribadire ancora una volta, come MoVimento 5 Stelle, il nostro massimo impegno per L'Aquila e per tutte le aree colpite, per le quali stiamo lavorando e continueremo a lavorare alacremente attraverso un costante dialogo con tutti i soggetti coinvolti, a differenza di quanto altri hanno evidentemente in animo di fare".
Sulla polemica, Marsilio ha tagliato corto: "Crimi resta interlocutore privilegiato", ha dichiarato; l'appuntamento di oggi, in sostanza, ha rappresentato un primo momento di approfondimento tecnico per definire le priorità da sottoporre al Governo.
Biondi replica a Corneli: "Crimi non mi rincorre, ci sentiamo quando occorre"
"Il sottosegretario alla ricostruzione Vito Crimi non ha alcun bisogno di rincorrermi. Ha da tempo tutti i miei riferimenti e, quando occorre, ci sentiamo. L'ultima volta che l'ho cercato, senza avere risposte, è stato in occasione delle indiscrezioni, poi confermate, relative al decreto sblocca cantieri e al prelievo di 65 milioni dal fondo per la rinascita delle aree ferite dal sisma 2009 per il finanziamento di interventi in altri territori italiani colpiti da calamità naturale".
Lo dichiara il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi. "Se l'onorevole Valentina Corneli avesse partecipato all'incontro in Regione, a cui era stata invitata come tutti gli altri parlamentari abruzzesi, si sarebbe resa conto che tra istituzioni esiste un dialogo, in alcuni casi serrato ma franco, e non c'è alcuna rincorsa tra interlocutori che hanno come unico obiettivo quello del rilancio e dello sviluppo delle zone terremotate".
Sul tavolo sono state poste numerose questioni, "dalla restituzione delle tasse sospese dopo il sisma richiesta dall'Europa, alla velocizzazione delle procedure per gli appalti pubblici fino alla necessità di individuare un percorso normativo o amministrativo per la stabilizzazione del personale precario impegnato nella ricostruzione" sottolinea il primo cittadino. "Invito l'esponente Cinque stelle ad avanzare idee concrete per la soluzione dei temi ancora aperti, visto che fino ad oggi non ho avuto il piacere di leggere neanche una sua proposta. Sarebbe quello il modo più utile per contribuire a un processo complesso come quello della ripresa economica e sociale di una terra che non ha bisogno di sterili e pretestuose polemiche".
Pezzopane: "Io unica parlamentare presente, decreto carente"
"Avevo sollecitato il Presidente Marsilio, con una lettera aperta, a convocare il tavolo ricostruzione e ieri nella occasione della prima riunione post elezioni regionali, l'ho ringraziato per l'iniziativa. Mi sono ritrovata però ad essere l'unica parlamentare presente, nonostante la convocazione fosse pervenuta con largo anticipo e nonostante la urgenza del confronto".
Così Stefania Pezzopane della Presidenza del gruppo Pd alla Camera.
"Incomprensibile -prosegue la deputata dem- la critica del sottosegretario Crimi che si lamenta di non essere stato invitato, quando poteva essere lui a convocarci per tempo, così come gli avevo chiesto nella sua prima visita a L'Aquila. Ed a fronte della ingiustificata polemica della mancata convocazione, inspiegabile l'assenza di tutti i parlamentari grillini, invitati dal presidente della regione, ma tutti assenti. La ricostruzione è un obiettivo serio e difficile e non c'è spazio per questi giochetti a rimpiattino".
"Il sottosegretario ed il governo ci avevano assicurato un apposito Decreto sisma che doveva risolvere tutte le questioni aperte. Ed invece abbiamo un decreto con pesanti norme di modifica del codice appalti e con appena 4 articoli che riguardano i terremoti del 2009 e 2016/17. Purtroppo oltre ai 10 milioni ed alle proroghe dei precari fuori cratere (norme che si ripetono ormai da anni e sempre approvate entro dicembre) nulla di nulla. Gravissimo e liquidato vergognosamente come un "prestito", lo scippo dei 65 milioni tolti alla ricostruzione dell'Aquila per fare da bancomat ad altre esigenze. Deve essere una priorità la restituzione del furto -sottolinea Pezzopane- deve essere una questione su cui non cedere".
"Inoltre nel decreto non c'è nessuna norma, se non chiacchiere vacue che sentiamo da mesi e di decreto in decreto, sulla questione de minimis e sulla proroga del termine per la restituzione delle tasse sospese alle aziende, nessuna norma per la stabilizzazione del personale precario e nulla di certo per i bilanci dei comuni per gli anni a venire, anzi il governo ha già annunciato che i 10 milioni di quest'anno saranno gli ultimi".
"C'è poco da contendersi primogeniture e convocazioni di tavoli e vertici, c'è solo da fare quanto necessario. Va fatto bene e subito, visto che per ben 5 decreti ogni esigenza è stata rinviata al decreto successivo. Sarà questo il decreto giusto? Io presenterò emendamenti puntuali su ogni questione. Mi aspetto -conclude Pezzopane- l'approvazione da parte del governo e della maggioranza di ogni proposta utile e condivisa nel tavolo."