Neanche il tempo di 'festeggiare', e ci rendiamo perfettamente conto di quanto il termine sia improprio, l'accordo per scongiurare la chiusura del traforo del Gran Sasso, che un gruppo di sindaci e amministratori di Abruzzo e Lazio, stamane, sono tornati in piazza, a Roma, per continuare la battaglia contro il 'caro pedaggi' e per la sicurezza della A24 e della A25, stante l'approssimarsi della data del 30 giugno, ovvero del termine ultimo di sospensione dell'aggiornamento tariffario indicato nel decreto interministerile n. 589 del 31 dicembre scorso. In sostanza, se non dovessero intervenire accordi tra la concessionaria e il Ministero delle Infrastrutture in ordine al piano economico finanziario, i pedaggi tornerebbero ad aumentare del 12,89%.
E' stata già inviata una missiva al ministro Danilo Toninelli per sollecitare l’accoglimento delle istanze dei territori, più volte reiterate, ed è stato richiesto un incontro per avere aggiornamenti in merito allo stato di 'perfezionamento della procedura di revisione del piano finanziario (art. 2 decreto)'. Dinanzi al 'silenzio' del governo, però, sindaci e amministratori hanno inteso convocare una manifestazione a Roma, nei pressi di Piazzale Montecitorio, invitando a partecipare i senatori e deputati di Lazio e Abruzzo, nonché i presidenti e i consiglieri di entrambe le regioni.
Stante l'assenza di interlocutori, però, i sindaci e gli amministratori sono stati 'accolti' dal Partito Democratico nella sala Berlinguer del gruppo dem alla Camera dei Deputati. "Siamo al fianco della mobilitazione dei sindaci di Abruzzo e Lazio impegnati in una battaglia sacrosanta per la messa in sicurezza dell'autostrada dei Parchi e contro l'aumento delle tariffe", ha sottolineato la deputata Stefania Pezzopane. "E' stato un onore per il Partito Democratico dare ospitalità oggi ai primi cittadini nella Sala Berlinguer del Gruppo alla Camera, dopo che la loro protesta davanti Montecitorio e la loro richiesta di incontrare i deputati abruzzesi e laziali era andata delusa per la completa assenza di interlocutori. E' stata un'occasione proficua per fare il punto della situazione e denunciare l'assenza del ministro Toninelli, che si rifiuta anche di riceverli, e i silenzi di M5s e Lega dopo le tante promesse non mantenute sui territori", l'affondo di Pezzopane.
Che ha aggiunto: "Si tratta di una vera e propria emergenza sul versante della sicurezza, dei costi elevati di spostamento e anche sul piano ambientale. L'iniziativa dei sindaci proseguirà con ulteriori forti iniziative con l'obiettivo di ottenere le risposte adeguate dal governo e dal Parlamento".
Oltre a Stefania Pezzopane, all'incontro erano presenti il deputato Camillo D'Alessandro e i consiglieri regionali Giovanni Legnini, Americo Di Benedetto e Silvio Paolucci. "E' grave il ritardo con il quale Marco Marsilio e la nuova giunta stanno affrontando il tema del rincaro dei pedaggi autostradali. Troppe le assenze di oggi alla manifestazione organizzata dai sindaci delle Regioni Abruzzo e Lazio, ai quali desidero esprimere vicinanza e sostegno per questa battaglia", le parole di Paolucci, capogruppo dem all'Emiciclo. "Oltre alle assenze del Ministro Toninelli e dei rappresentanti del M5S abruzzese, pesano anche quelle dell'intera filiera della Lega e delle destre: dai Parlamentari, agli Assessori e Consiglieri di maggioranza presenti al Palazzo dell'Emiciclo; assenze che testimoniano la scarsa attenzione di chi oggi riveste ruoli di Governo rispetto ad un tema che, invece, dovrebbe essere centrale nell'agenda politica della nostra regione. Stando cosi le cose, dal prossimo 1° luglio i viaggiatori delle nostre autostrade saranno costretti a pagare i pedaggi con un prezzo maggiorato del 19%. Un problema non da poco per famiglie ed imprese che si inserisce in un contesto più ampio, relativo alle questioni che riguardano:
- la mancata approvazione del PEF nel cui piano, tra le varie cose, sono previste le opere per l'adeguamento sismico dell'infrastruttura ed il tema pedaggi;
- i lavori urgenti della messa in sicurezza del tracciato autostradale per il quale ancora non riusciamo a comprendere dove siano finiti 80 dei 192 mln di euro complessivi stanziati nel Decreto Genova;
- la messa in sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso.
Siamo dinanzi ad una Giunta - ha concluso Paolucci - che rallenta l'Abruzzo".