Giovedì, 06 Giugno 2019 15:17

Sblocca Cantieri, la denuncia: "Per i dipendenti degli ex UTR ancora nessuna soluzione"

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"Parlando del cratere intorno a L'Aquila e relativo all'Abruzzo, segnalo immediatamente una forte criticità dovuta all'introduzione del comma 32 dell'art.2 bis del Decreto legge 16 ottobre 2017 n.148 che sopprimendo gli Uffici Territoriali per Ricostruzione (..) in precedenza costituiti presso ciascuna area omogenea non ha adeguatamente previsto le conseguenze; (..) quindi di fatto si è creata una dicotomia, mai chiarita, tra dipendenza amministrativa e funzionale creando non poche difficoltà allo stesso Ufficio Speciale nelle attività di direzione e coordinamento e agli stessi Comuni, per non parlare poi della sperequazione retributiva tra questi dipendenti e quelli in servizio effettivo presso l'Ufficio Speciale. (..)".

Sono le parole pronunciate dal sottosegretario Vito Crimi il 14 Marzo 2019 nella Relazione integrale sulla Ricostruzione Sisma 2009 e 2016 a cui era stato dato seguito inserendo nella bozza dell'ormai superato Decreto "Catania" l'art. 18 comma 5: "A decorrere dall'anno 2019, a tutti i dipendenti pubblici che prestano servizio effettivo presso gli Uffici Speciali per la ricostruzione della città dell'Aquila e dei Comuni del cratere è riconosciuto il trattamento economico di cui al secondo periodo del comma 1 dell'articolo 50 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229. Per l'attuazione del presente comma il limite massimo di cui al quinto periodo del precedente comma è elevato a tre milioni di euro annui, di cui 1 milione per l'ufficio speciale per la ricostruzione della città dell'Aquila e 2 milioni per l'ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere."

Ad oggi, però, "nell'iter di conversione in Legge del Decreto "Sblocca cantieri" le criticità inerenti il personale facente parte dei soppressi UTR non trovano nessuna soluzione nel dispositivo legislativo", sottolineano i dipendenti dell'ex UTR8. "Ancora una volta, con amarezza si prende atto che alle parole non sono seguiti i fatti, verificandosi una imbarazzante retromarcia dovuta a ingerenze della politica locale che di fatto hanno solo impedito il riconoscimento di un diritto legittimo ai lavoratori ex UTR che, pur in servizio effettivo presso l'USRC, non godono dello stesso beneficio economico dei colleghi. Non entrando nel merito delle scelte politiche intraprese, come lavoratori ex UTR, da sempre precari a tempo indeterminato, economicamente e contrattualmente discriminati, continuiamo ad essere spettatori inermi dell'esodo forzato dei nostri colleghi alla ricerca di una stabilità reale, e del conseguente rallentamento del processo di ricostruzione con effetti economici e sociali per il territorio evidenti a tutti".

Dunque, l'affondo: "Completamente sfiduciati dall'atteggiamento di uno Stato timoroso ed indeciso e pertanto assente, come dipendenti ex UTR8 non ci resta che ricorrere a tutte le procedure consentite dalla Legge per manifestare il disagio che viviamo".

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