"Preoccupazioni e valutazioni infondate".
Sicuraquila, ditta che si occupa di vigilanza privata, risponde così alla Cisal, che due giorni fa aveva parlato di una situazione lavorativa divenuta "insostenibile" per i dipendenti e aveva proclamato anche lo stato di agitazione.
Di seguito, la replica del procuratore speciale di Sicuraquila, Antonio Palena.
Con riguardo all’incontro presso la Prefettura dell’Aquila ed avendo avuto la spiacevole sorpresa di un comunicato stampa che esprime preoccupazioni e valutazioni infondate, alle quali la Sicuraquila intende rispondere in maniera chiara in modo che si evitino strumentalizzazioni e si affermi sempre la verità, espongo quanto segue.
1) le retribuzioni sono in corso di pagamento, sia il residuo di marzo che di aprile, così come da impegno assunto nell’incontro tenutosi presso la Prefettura di L’Aquila il 06/06 u.s. e verbalizzato;
2) le difficoltà sono state ampiamente spiegate e chiarite ai dipendenti, oltre che nell’incontro tenutosi presso la Prefettura di L’Aquila il 06/06 u.s. e si auspicava potessero essere comprese, anche alla luce della provvisorietà della situazione di difficoltà in corso di superamento;
3) non è accettabile che la Cisal scriva nel comunicato stampa che la Sicuraquila abbia messo in difficoltà i dipendenti, dicendo loro che entro il 30 giugno avrebbero dovuto rinnovare i porto d’armi con un esborso di Euro 400 ciascuno, per due motivi: a) la società ha sempre rimborsato i costi del rinnovo del porto d’armi e dunque il costo è a carico della Società Sicuraquila, viene solo anticipato dai dipendenti, né potrebbe essere diversamente; b) la Società non si è mai – e si ribadisce mai – sottratta alla anticipazione degli importi indicati ai dipendenti che fossero stati in difficoltà, sol che lo avessero richiesto alla Società; era stato ed è ancora un intendimento della Società anticipare comunque somme per quanto possibile ai dipendenti che ne facessero richiesta, anche in questo momento di difficoltà; ovvio che quindi le difficoltà per il dipendente sono sempre state a cuore della Società;
4) il turno con un unico addetto presso il Palazzo di Giustizia ed il Tribunale di Sorveglianza (ex Corte di Appello), oltre che anticipato alla Procura e detratte dalla fatturazione le ore di servizio non prestate, è solo transitorio e determinato dall’elevata incidenza della malattia che ha purtroppo colpito proprio da maggio ben 10 dipendenti (su una forza complessiva lavorativa di 42 addetti) della società Sicuraquila; ciò impedisce di programmare turnazioni a due dipendenti, anche durante la notte; anche questa problematica è in via di soluzione;
5) non vi è mai stata e mai vi sarà alcuna plausibile contestazione di inadempimento nei confronti di Sicuraquila da parte dei propri committenti; Sicuraquila è società solida, seria, che corrisponde circa un milione di euro l’anno di retribuzioni ai dipendenti e in un momento di difficoltà non può e non è giusto che soffra attacchi del genere che nuocono all’immagine della Società; resta inteso che Sicuraquila adotterà ogni tutela legale e giudiziale nel caso in cui, a seguito di informazioni distorte o non rispondenti al vero, si verificassero conseguenze pregiudizievoli per i rapporti contrattuali in essere con le committenti;
6) non è vero che i turni siano statidi 16 ore, ma al massimo di dodici ore, come previsto nel CCNL in caso di necessità, come quella poc’anzi spiegata.