Martedì, 25 Giugno 2019 17:30

Sprar, Arci L'Aquila: "Comune confermi disponibilità per il triennio 2020/22"

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"Il Comitato Territoriale Arci L’Aquila, ente gestore, dal 2013 ad oggi, del progetto Sprar del Comune dell’Aquila, considerando l’imminente scadenza per manifestare al Ministero dell’Interno la disponibilità alla prosecuzione dei servizi di accoglienza integrata per il triennio 2020/2022, ritiene opportuno mettere al corrente il Consiglio Comunale dell’opportunità che il Comune rischia di perdere".

La lettera, inviata ieri a tutti i consiglieri comunali dell'Aquila, porta la firma di Marcella Leombruni, presidente del Comitato territoriale Arci L'Aquila. "Riteniamo questo un passaggio importante su cui il Comune debba avviare una riflessione considerando quanto, in questi anni, il progetto Sprar ha dato alla città in termini di integrazione sul territorio, di attività di sensibilizzazione, mettendo a disposizione servizi aggiuntivi utili ai cittadini stranieri sul territorio e, non ultime, le ricadute economiche sul territorio attraverso la creazione di posti di lavoro e indotto sul territori (dagli affitti delle abitazioni presso privati, alle risorse economiche distribuite sul territorio presso gli esercenti locali)", viene sottolineato nella missiva.

Lo scorso 10 giugno, il Servizio Centrale del Sistema di Protezione Sprar /Siproimi (il nuovo acronimo conseguente al Decreto Salvini che ha trasformato gli Sprar in sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagati), ha emesso una circolare per sollecitare gli enti locali titolari dei Progetti Sprar in scadenza a fine 2019 a compilare, entro il prossimo 30 giugno, una dichiarazione d'intenti a proseguire i servizi per il triennio 2020/22. Come precisato dalla circolare, l'eventuale disponibilità a dare continuità al Progetto Sprar, non è vincolante in quanto "una volta pubblicato il nuovo decreto ministeriale per l’accesso al Fondo nazionale politiche e servizi dell’asilo - si legge nella circolare - gli enti locali interessati potranno decidere se formalizzare la domanda di prosecuzione, tenendo conto di quanto sarà previsto nelle nuove disposizioni".

Tra gli enti locali destinatari della comunicazione il Comune dell'Aquila che, ad oggi, non ha ancora ufficializzato la propria posizione in merito. L'assessore alle politiche sociali Francesco Bignotti, competente in materia, ha precisato a newstown che" la proposta di dare continuità al Progetto Sprar per il triennio 2020/22 è in fase di valutazione da parte degli altri componenti della giunta comunale. Come gruppo consiliare L'Aquila Futura abbiamo sempre dichiarato che il Progetto Sprar è un sistema utile al controllo dei flussi migratori sul territorio. Qualsiasi decisione - ha assicurato l'assessore - verrà comunque comunicata al Ministero che è, al momento, il nostro principale interlocutore".

Sebbene, come detto, si tratti di una semplice dichiarazione d'intenti che non preclude la possibilità di partecipare con un nuovo progetto alla gara per l'accesso ai fondi ministeriali, è bene che il Comune chiarisca quanto prima le sue intenzioni alla luce delle innumerevoli criticità che accompagnano il sistema di accoglienza in città [qui, qui, e qui gli approfondimenti di newstown].

A partire dagli effetti che produrrà il Decreto Salvini.

Come già avevamo spiegato lo scorso gennaio, in questi otto anni - complessivamente - il Progetto Sprar dell'Aquila ha ospitato 350 persone. Oggi, con l'entrata in vigore delle nuove norme sull'accoglienza che limitano il godimento dei servizi di integrazione a chi è già titolare di protezione internazionale, solo 150 di loro avrebbero diritto ad essere inserite nello Sprar. La riduzione dei potenziali beneficiari, e la conseguente rimodulazione delle risorse, potrebbero rendere insostenibile il progetto, con il rischio concreto di un suo smantellamento.    

Sembra invece aver trovato soluzione la questione relativa alle innumerevoli proroghe tecniche (l'ultima in scadenza il prossimo 30 giugno) con cui il Comune, dal 2016, ha riconfermato e finanziato il progetto. L'amministrazione ha finalmente provveduto all'espletamento della procedura di gara europea per il riaffidamento ufficiale all'ente gestore Arci e i risultati dovrebbero essere pubblicati entro fine mese.

La difficoltà a mantenere un confronto costante con il Comune in questi anni, però, ha costretto gli operatori ad una condizione di precarietà che, tuttavia, non ha avuto ripercussioni negative sulla gestione del Progetto. Di qui la decisione del comitato territoriale Arci di inviare la nota a tutti i consiglieri "nella speranza - conclude la lettera - che il Comune rifletta su questa importante opportunità e voglia dare, da subito al Ministero, un segnale di interesse e di disponibilità alla prosecuzione dei servizi di accoglienza integrata".

Qui la lettera del Comitato territoriale Arci L'Aquila

Ultima modifica il Martedì, 25 Giugno 2019 17:52

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