Era il 26 settembre scorso e l'ufficio tecnico della Gran Sasso Acqua comunicava che per realizzare i sottoservizi da Porta Bazzano a piazza Bariscianello, via Fortebraccio sarebbe stata suddivisa in cinque parti che avrebbero avuto diverse fasi di lavorazioni.
I dettagi erano stati illustrati il giorno prima, nel corso di un incontro tecnico aperto ai residenti, alla presenza del presidente della GSA Fabrizio Ajraldi, del direttore tecnico della società Armando Balducci, del direttore dei lavori Alessandra Marono, del direttore operativo Federico D’Ascanio, del direttore dei lavori di Asse Centrale scarl Antonio Tramontano, del coordinatore per la sicurezza Angelo Paolucci e dell'assessore Carla Mannetti. "Sono previsti dei sondaggi archeologici a partire dal primo ottobre, così come prescritto dalla Soprintendenza, in otto punti diversi - spiegò Marono - così da accertare il tracciato del condotto fognario seicentesco rinvenuto a monte dei lavori ed iniziare la prima fase di scavo dal 16 ottobre".
Il primo tratto dei lavori - aggiunse Ajraldi - "da Porta Bazzano raggiungerà Sdrucciolo dei Poeti. Seguiranno le altre fasi per le quali - venne assicurato - sarà data ampia informazione e comunicazione ai residenti ed alla cittadinanza".
Sono passati quasi due mesi, e ad un mese dal 16 ottobre - la data indicata per l'avvio dei lavori - Gran Sasso Acqua spa rende oggi noto che "sono stati ultimati i saggi archeologici sul primo tratto di via Fortebraccio, da Porta Bazzano a salire fino allo Sdrucciolo dei Poeti, ed è stata intercettata la condotta fognaria preesistente, già rinvenuta a monte della strada nel corso dei lavori"; soltanto i saggi, sia chiaro: "domani il tratto sarà riasfaltato e mercoledì sarà riaperto" ma la "riapertura - viene specificato - non vuol dire che i lavori sono terminati, perché una volta ultimati i saggi archeologici si dovrà decidere come intervenire per realizzare il tunnel".
In altre parole, le fasi di scavo non sono ancora iniziate.
Ad essere più chiari: si era pensato di suddividere via Fortebraccio in cinque parti, iniziando con i saggi archeologici per poi realizzare lo scavo per la messa in posa del tunnel e, dunque, riasfaltare e procedere con i tratti a seguire, in modo da venire incontro alle esigenze dei residenti che sono già tornati a casa; tuttavia, i saggi archeologici sul primo tratto hanno intercettato la condotta fognaria che, lo ricorderete, rinvenuta a monte della strada aveva già causato un primo, lungo stop ai lavori. Così, si è potuto appurare il percorso del collettore storico seicentesco che, tra l'altro, si è scoperto 'ospita' la fognatura 'moderna', e si è capito che è "interfererente con le soluzioni progettuali adottate per proseguire la realizzazione del tunnel intelligente".
Per tale ragione, andrà studiata una soluzione tecnica alternativa in attesa che la Soprintendenza si pronunci sulla relazione archeologica fornita.
E dunque, si è deciso di richiudere il primo tratto su cui si erano fatti i saggi archeologici senza scavare per la messa in posa del tunnel, e si procederà così per gli altri quattro tratti, in attesa di capire come procedere. A dire che i lavori non sono partiti e non partiranno in tempi brevi. "Fino a Natale proseguiremo con i saggi archeologici sulle cinque aree così come pianificato" spiega l'Ufficio tecnico della GSA "aprendo e chiudendo i quattro cantieri che restano, l’uno dopo l’altro, per tracciare altri rinvenimenti e in attesa del parere della Soprintendenza, in seguito al quale, i lavori per il tunnel potranno proseguire".
E' chiaro che i tempi slitteranno ancora.
Ora, è inutile cercare delle responsabilità: è evidente, oramai, che l'opera è stata progettata immaginando, di fatto, che si lavorasse in un centro storico vuoto; il protrarsi dei tempi ha ingenerato problemi di coesistenza con i cantieri, con i residenti tornati a vivere nelle proprie abitazioni e con le attività commerciali che hanno riaperto. L'auspicio è che la Sopritendenza possa procedere celermente al parere, così da capire come si potrà andare avanti con la messa in opera del tunnel. Intanto, la Gran Sasso Acqua ha voluto scusarsi per il disagio promettendo che "aggiornerà gli utenti sulle soluzioni che saranno assunte".