Venerdì, 20 Dicembre 2019 10:27

Ama, riesplode protesta lavoratori: "Non si stanno mantenendo le promesse"

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Esplode di nuovo la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori dell'Ama, l'azienda partecipata del trasporto pubblico locale. 

Ricorderete che, nei mesi scorsi, si è resa necessaria la ricapitalizzazione della società per 1 milione e 300 mila euro, con annesso un piano di risanamento che ha previsto, tra l'altro, la cancellazione della contrattazione di secondo livello che, in soldoni, significa un taglio sugli stipendi dei lavoratori di circa 300 euro al mese. 

Tuttavia, in fase di approvazione erano arrivate delle rassicurazioni dal sindaco dell'Aquila che aveva promesso che la contrattazione di secondo livello sarebbe stata prorogata fino alla stipula del nuovo accordo aziendale e, in più, aveva 'aperto' alla istituzione di una commissione di armonizzazione dei piani prodotti, quello 'lacrime e sangue' annesso alla ricapitalizzazione e l'altro, di qualche settimana prima, posto alla base dell'addendum al contratto di servizio approvato dal Consiglio comunale e che non prevedeva tagli così draconiani.

Promesse che, denunciano i sindacati, non si stanno mantenendo. 

Ieri si è tenuta una riunione per provare ad anticipare i tempi del rinnovo della contrattazione disdetta. "Abbiamo presidiato con responsabilità l'incontro - spiegano i sindacati - con la coscienza di avere in ogni caso il tempo per trovare una nuova intesa, viste le rassicurazioni fornite dal sindaco ai dipendenti. Con enorme stupore, però, abbiamo dovuto abbandonare la riunione viste le irresponsabili affermazioni dell'amministratore unico e del consulente assoldato, ed ovviamente profumatamente pagato, che senza pudore hanno affermato di non riconoscere alcun valore alle promesse fatte".

"L'azienda vuole il nostro scalpo", l'affondo delle rappresentanze sindacali; "si vuole produrre un accordo prima che gli atti si istruiscano. Vogliono cioé costruirsi un percorso 'lacrime e sangue' affinché, qualora si liberino risorse, le stesse possano servire alla gloria personale dell'amministratore unico e non redistribuite ai lavoratori. Noi non siamo d'accordo. Noi vogliamo il rispetto degli accordi presi".

Dunque, la minaccia: "se così non sarà, torneremo a farci sentire".

E stamane, la protesta è montata tra i lavoratori e le lavoratrici, con un dipendente della partecipata che è salito sul tetto dell'azienda per esprimere il proprio malcontento; sul posto sono giunti i Vigili del fuoco e i Carabinieri che sono riusciti a convincere l'uomo a desistere e a scendere. A quanto si è appreso, il lavoratore si sarebbe detto disperato per il taglio dello stipendio da gennaio e per altre situazioni di stress vissute all'interno dell'azienda.

Ultima modifica il Venerdì, 27 Dicembre 2019 15:25

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