"I dipendenti della Cooperativa Verdeaqua Nuovi Orizzonti scrl onlus, circa 200 lavoratori, addetti all’assistenza agli anziani ultrasessantacinquenni, all’assistenza domiciliare ai portatori di handicap, all’assistenza ADI per la pulizia di ambienti ed igiene personale, all'assistenza scolastica a disabili ed all'appoggio all’insegnante di sostegno, non hanno percepito lo stipendio di novembre e dicembre nonché la tredicesima mensilità".
A denunciarlo è stato il segretario generale provinciale della Fials, Simone Tempesta.
Come se ciò non bastasse, "già negli anni passati la Cooperativa Verdeaqua Nuovi Orizzonti non aveva pagato le tredicesime spettanti e, nonostante il Giudice del Lavoro abbia riconosciuto e confermato il legittimo diritto alla percezione delle 'gratifiche natalizie', questi sfortunati lavoratori, ad oggi, ancora non vedono corrispondersi il dovuto, né per quest’anno né per gli anni pregressi" ha aggiunto Tempesta.
È da sottolineare che gli addetti operano su tutto il territorio aquilano: "raggiungono gli assistiti nelle loro dimore con mezzi propri per effettuare prestazioni della durata di circa 1 ora e capita assai spesso che, in una sola mattinata, l’operatore debba effettuare la prima prestazione a Pettino, la seconda a Genzano di Sassa, la successiva ad Arischia per poi tornare a Genzano e terminare a Roio, il tutto percorrendo molti chilometri senza percepire rimborso. Si consideri che stiamo parlando di una delle più importanti cooperative sociali con sede sul territorio cittadino".
"Permanendo così la situazione - ha concluso Tempesta - i lavoratori saranno loro malgrado costretti a porre in essere azioni significative a tutela delle loro ragioni e dei propri ineludibili diritti senza escludere scioperi e nuovi ricorsi all’autorità giudiziaria".
A Tempesta hanno replicato i soci lavoratori, dissociandosi dalle parole del sindacalista. "I soci dipendenti della Cooperativa Verdeaqua Nuovi Orizzonti intendono, ancora una volta, dissociarsi da quanto affermato dal sindacalista Simone Tempesta", hanno scritto in una nota diffusa alla stampa.
"Ad onor di cronaca", hanno inteso precisare che, "a seguito della decisione assembleare del 14 dicembre 2015 e al fine di far fronte ad una crisi aziendale, i soci decisero all’unanimità di ricapitalizzare la cooperativa rinunciando ad un importo pari alla tredicesima mensilità (criterio utilizzato per rendere la stessa rinuncia equa alle ore lavorate durante l’anno). A tal riguardo nel dicembre 2016, ci si trovava a discostarsi dalle stesse dichiarazioni del suddetto Tempesta".
"I soci dipendenti - prosegue la nota - portano a conoscenza che, nell’ assemblea del 16 dicembre 2019, il consiglio di amministrazione ha comunicato le probabili difficoltà circa il pagamento della tredicesima mensilità dovute a tempistiche tecniche legate ad enti terzi, impegnandosi a ridurre i tempi d’attesa. Il giorno 3 gennaio la presidente Annalisa Manella, con messaggio diretto a tutti i soci, si scusava per il disagio arrecato, portando a conoscenza che il pagamento della tredicesima mensilità sarebbe avvenuto entro il sette gennaio cosi come verificabile da versamenti bancari".
"Tali circostanze e le dichiarazioni rese dal sindacalista Tempesta, senza tener conto di quelle che sono le modalità di gestione poste in essere dal nuovo C.D.A. che, sin dal primo periodo d’insediamento ha regolarizzato le tempistiche relative ai pagamenti, instaurando un clima di sicurezza retributiva che garantisse ai lavoratori maggiore stabilità economica rispetto alle gestioni precedenti, ledono l’immagine della cooperativa e di ciascun socio-dipendente che quotidianamente si impegna al fine di garantire un servizio concreto e professionale alla collettività", hanno sottolineato dunque i soci lavoratori.
"Inoltre, si porta a conoscenza che, il succitato sindacalista avrebbe operato senza attenersi alle modalità comportamentali che un sindacato dovrebbe porre in essere prima di avallare eventuali comunicazioni ricevute. Pertanto, datasi la recidività di tali dichiarazioni, si invita il Sig. Tempesta a verificare in maniera adeguata le reali condizioni attinenti alla cooperativa, in modo da non diffondere false informazioni solo per costruirsi un momento di notorietà".
Immediata la risposta del sindacalista della Fials. "La Cooperativa Verdeaqua Nuovi Orizzonti, ancora una volta, l'ennesima, si appalesa oltremodo premurosa nel rendere smentite ma non altrettanto solerte a rispettare le decisioni dell'Autorità Giudiziaria. Premessa la riserva di ogni atto di tutela nei confronti dei sottoscrittori della nota diffamatoria diffusa a mezzo stampa, è d'uopo ripercorrere, documentalmente, gli occorsi", le sue parole.
"La delibera dell’assemblea dei soci che ha statuito la rinuncia alla tredicesima mensilità 2015 (e poi 2016) non è una delibera conforme al principio di inderogabilità in pejus del trattamento economico minimo previsto dalla normativa nazionale e dal CCNL di categoria, mancando i requisiti di eccezionalità, effettività e temporaneità dello stato di crisi aziendale ai sensi della L. 142/2001 e s.m.i. e del Regolamento della cooperativa ex art. 9 nonché la precipua deliberazione prevista dalla stessa L. 142/2001 del cd “piano di crisi aziendale” mai dichiarato dalla Verdeaqua Nuovi Orizzonti. A statuire la non validità dei contenuti di quella delibera non è certo lo scrivente sincato, che ha più e più volte tentato invano un bonario componimento delle vertenze in essere, ma un'autorità ben più competente".
Il Giudice del Lavoro, infatti, "ha ritenuto illegittima la delibera con conseguente condanna della Cooperativa a restituire le somme indebitamente trattenute e al pagamento delle spese di lite per un totale complessivo attuale che ammonta a circa € 28.000,00 'carte alla mano', debito che la Verdeaqua non ha ancora onorato. Si sottolinea che ad oggi, 9.1.2020, non risultano ancora accreditati, almeno alla stragrande maggioranza dei lavoratori, gli stipendi del mese di Novembre e Dicembre, né la tredicesima mensilità 2019. Non essendo poi chiaro il motivo per il quale alcuni soci si risentano delle tutele offerte si provvederà a verificare se ci siano state o meno 'elargizioni preferenziali'. Si coglie da ultimo l'invito formulato dalla Verdeaqua di verifica, e ciò verrà fatto a mezzo di tutti gli strumenti offerti e consentiti dalla legge, delle “condizioni reali attinenti alla Cooperativa” sulle quali sinora si era sorvolato dando per presupposto che le modalità di gestione siano quelle previste nel capitolato d'appalto in ragione del quale ha visto affidarsi i servizi da parte del Comune dell'Aquila".
Sulla vicenda è intervenuto, dunque, anche il Cda della Cooperativa Verdeaqua Nuovi Orizzonti contestando integralmente quanto affermato da Tempesta. "Le dichiarazioni rese dal segretario provinciale della FIALS non corrispondono al vero, ed appaiono oltremodo strumentali al fine di rendere un'immagine negativa della nostra Cooperativa Sociale".
Il Cda ha voluto precisare che la tredicesima mensilità è stata già pagata: "per la mensilità di novembre, come già comunicato in data 3 gennaio ai soci per le vie brevi, sarà corrisposta ad inizio settimana e per la mensilità di dicembre, le cui buste paga sono ancora in elaborazione, verranno pagate con la solita cadenza. Le circostanze a cui si riferisce il sig. Tempesta non sono riferibili all'anno 2019, ma sono relative unicamente al periodo 2015-2016, annualità nella quale, a causa di una crisi di liquidità, la società si vide costretta, a seguito di espressa rinuncia dei soci lavoratori nell'ambito della assemblea societaria, a non corrispondere la tredicesima ai soci-dipendenti. Tali circostanze portarono quattro, e solo quattro, dei soci-dipendenti della società ad adire in Tribunale per vedersi riconosciuto quanto da essi stessi rinunciato in regolare assemblea ordinaria dei soci del 14.12.2015. Tali circostanze, peraltro, sono tutt'oggi oggetto di contenzioso pendente davanti alla Corte di Appello di L'Aquila, della quale si attende la pronuncia. Il comportamento tenuto dal sindacato appare oltremodo grave laddove si consideri che, in violazione del corretto rapporto che dovrebbe avere una organizzazione sindacale nei confronti di un datore di lavoro che opera nel sociale, la stessa organizzazione sindacale, prima di diffondere notizie false e tendenziose, avrebbe dovuto rapportarsi con la società medesima per verificare la fondatezza delle informazioni avute ed eventualmente trovare soluzioni ove vi venisse riscontrata una criticità, in quanto non si riscontra nessuna richiesta di incontro o chiarimento da parte del sindacato".
Senza contare, poi - aggiunge il Consiglio d'Amministrazione - che "la stragrande maggioranza dei soci-dipendenti, ad eccezione di quattro soggetti, si sono già dissociati da quanto falsamente riportato. Peraltro il successivo intervento di Tempesta rappresenta, ancora una volta, un uso distorto del mezzo della stampa da parte del sindacato il quale non solo non tiene in considerazione quanto dichiarato dai soci-lavoratori nel loro comunicato rispetto ai 4 iscritti al predetto sindacato ma, evidentemente, non conosce (e ciò è piuttosto grave) il nostro ordinamento giuridico che prevede tre gradi di giudizio, e si è ancora in attesa delle definizione del secondo grado. Se il sindacato pensa di risolvere questioni demandate all’autorità giudiziaria con l’utilizzo strumentale dei mezzi di informazione commette un errore estremamente grave sia sotto il profilo etico che sotto il profilo dell’immagine stessa del sindacato e, tale condotta, verrà sicuramente portata all’attenzione della Segreteria Nazionale della FIALS per avere contezza se tale comportamento costituisca il principio ispiratore del sindacato. La Società si sente estremamente rammaricata per la cattiva immagine che della stessa è stata data ai propri concittadini, soprattutto considerando gli enormi sforzi che la stessa quotidianamente affronta per offrire un servizio tanto importante per il tessuto sociale della cittadina, sia dal punto di vista umano che dal punto di vista occupazionale".