Giovedì, 23 Gennaio 2020 13:12

Framiva, le parti dovranno trovare un accordo entro il 5 febbraio

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Resta incerto il futuro della Framiva, la società leader nella produzione di laminati che nel 2015 rilevò il sito industriale di Bazzano dopo il fallimento della Otefal.

Ieri mattina al Tribunale dell'Aquila si è tenuta la prima udienza sul ricorso presentato da Framiva avverso l'atto di decadenza dell'aggiudicazione del sito (poi revocato) scattato in seguito al mancato pagamento da parte della società lomabarda dell'ultima rata di bando di cessazione dell'azienda.

La data da cerchiare in rosso è quella del prossimo 5 febbraio: il Giudice ha concesso alle parti quindici giorni di tempo per trovare un accordo sull'aggiudicazione del bando. Al momento, però, i presupposti per un'intesa sembrano non esserci. A copertura dell'ultima tranche di quanto dovuto, i legali Framiva hanno depositato infatti un assegno da 2,700.000 euro ma la curatela ha rifiutato questo tipo di soluzione.La società lombarda ha invece contestato vizi nella stipula del rogito.

Ieri mattina i lavoratori, durante lo svolgimento dell'udienza, hanno inscenato un sit-in autorganizzato davanti al Tribunale. In caso di mancato accordo tra le parti, le 62 persone attualmente impiegate dovranno attendere la decisione del Giudice.

"Ieri l'azienda, depositando l'assegno, ha mostrato la volontà di trovare una soluzione per tutelare gli attuali livelli occupazionali  - ha spiegato Clara Ciuca della Uil - Non intendiamo entrare nel merito delle procedure giudiziarie che non ci competono - ha inteso precisare la sindacalista - ma parliamo di un'azienda che lavora molto e che non possiamo permetterci di perdere in questo territorio.

"Si tratta di una società che ha sempre pagato puntualmente gli stipendi. La produzione è finalmente entrata a regime e ora ci sono i presupposti anche per trovare una soluzione per gli altri lavoratori ex Otefal, che sono ancora in attesa di essere ricollocati. La chiusura del sito comporterebbe la perdita di commesse e il rischio di uscire definitivamente dal mercato, con conseguenze devastanti sull'occupazione" ha evidenziato Ciuca.

La sindacalista ha sottolineato come la richiesta del tavolo in Prefettura "sia ancora aperta. Attendiamo di incontrare tutte le parti interessate per individuare una soluzione che possa dare continuità produttiva e tutelare i lavoratori. Il nostro è un territorio che vive una crisi economica ed occupazionale senza precedenti. IN questo momento - ha concluso la sindacalista - non possiamo permetterci di perdere un posto di lavoro", ha concluso la sindacalista.


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Ultima modifica il Giovedì, 23 Gennaio 2020 13:56

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