Nei giorni scorsi, il presidente dell'Ater L'Aquila, l'avvocato Isidoro Isidori, ha chiarito che il consiglio d'amministrazione, "a differenza di quanto prospettato ed ipotizzato dalla precedente amministrazione" - e col sostegno della maggioranza di centrodestra in Consiglio comunale - ha deciso "in maniera chiara di verificare e conseguire, previa progettazione che tenga conto della situazione del terreno, la rilocalizzazione in via Verzieri delle circa 67 famiglie che sono state sgomberate dopo il terremoto e che, ad oggi, non riescono ancora a rientrare per via della difficile situazione in relazione ai finanziamenti".
Il complesso d'edilizia popolare di via Verzieri, nella frazione aquilana di Preturo, sorge a pochi metri dall'edificio Ater che sarà oggetto di lavori per essere trasformato in una scuola: l'evento sismico del 2009 ha danneggiato pesantemente gli immobili che, tra l'altro, insistono su terreno che presenta una situazione idrogelogica considerata preoccupante.
Sta di fatto che Isidori auspica si possa arrivare, a stretto giro, "ad una positiva valutazione della pratica e ad una progettazione e ricostruzione in tempi certi e rapidi. Il tutto nell'ottica di un generale piano di riqualificazione già avviato dalla maggioranza al Comune dell'Aquila, che ha già portato all'accordo con Ater per la ristrutturazione, iniziata, della scuola di Preturo". In questo senso, il Cda ha richiesto, attraverso i propri tecnici, di riscontrare la possibilità di utilizzare i benefici fiscali dell'Eco bonus e del sisma bonus "in modo da non gravare sulle casse dell'Ente per quanto non coperto dal contributo pubblico".
Andrà valutata, evidentemente, l'opportunità di ricostruire in loco gli alloggi di edilizia popolare, considerato pure che a Cese di Preturo, un paio di km più in là, insiste uno dei più grandi insediamenti Case del territorio che potrebbe accogliere, recuperando magari le palazzine sgomberate a seguito del crollo di alcuni balconi, le famiglie sfollate da via Verzieri, con un piano di riqualificazione complessivo dell'area che potrebbe passare anche da un accordo con l'Ater affinché l'azienda territoriale entri in possesso di alcune piastre.
Tuttavia, la vera 'emergenza' è legata alla situazione attuale che si riscontra camminando tra le abitazioni del complesso edilizio: oltre ai pericoli derivanti dalle macerie ancora a terra, e dallo stato degli immobili che non sono protetti da alcun puntellamento, la condizione igienico sanitaria è piuttosto preoccupante: a terra c'è immondizia di ogni tipo, vi sono piccole costruzioni abusive e almeno cinque cani di taglia grande 'costretti' dietro le sbarre degli ingressi di alcuni appartamenti. E' chiaro vi siano persone che alimentano regolarmente gli animali che, tuttavia, sono reclusi in spazi angusti e nient'affatto adeguati.
D'altra parte, la sensazione - confermata a newstown da alcuni residenti della zona, che preferiscono restare anonimi - è che alcuni degli alloggi possano fare da giaciglio notturno per i senzatetto o, comunque, da riparo per il compiersi di attività illecite.
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