Martedì, 10 Marzo 2020 21:05

Il virus non ferma la ricostruzione (per ora). Usra e Usrc, sì a smart working

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Il coronavirus non ferma la ricostruzione.

L’ultimo decreto emanato dal governo per arginare l’epidemia non contiene indicazioni specifiche per le zone terremotate. Questo significa che i cantieri, allo stato attuale delle cose e fino a disposizione contraria, non devono chiudere.

Oggi nel centro storico dell’Aquila sembrava una giornata come un’altra, con gli operai al lavoro e il solito via vai di mezzi.

All’opera anche gli operai del Comune sulla strada statale 17, all’altezza dell’intersezione con la statale 80, dove sono in corso di realizzazione le nuove piazzole di sosta per i bus extraurbani e i nuovi parcheggi.

Nelle ultime disposizioni date dall’amministrazione comunale a seguito del Dpcm “IoStoACasa” non si menzionano le attività dei cantieri e anche l’Ance non ha potuto far altro che spedire alle ditte una circolare per comunicare loro che, alla luce del provvedimento del governo, non ci sono gli estremi per fermarsi. Sarebbe necessario un provvedimento ad hoc, che secondo molti arriverà a breve e che è quello in cui spera anche il presidente provinciale dell’associazione Adolfo Cicchetti. Ma fino ad allora, tutto andrà avanti come nei giorni e nelle settimane passate.

Per ora è assicurato anche il rifornimento di materiali, visto che, come è stato ribadito più volte, le restrizioni agli spostamenti si applicano solo alle persone e non alle merci.

E gli operai e i tecnici che vengono da fuori L’Aquila e che nel fine settimana tornano a casa? Il decreto dà un “salvacondotto” anche loro giacché tra le comprovate esigenze che danno diritto a continuare a spostarsi da una regione all’altra c’è, com’è noto, la necessità di recarsi al lavoro. Ciò non toglie, naturalmente, che qualcuno possa anche decidere di non far ritorno all’Aquila finché l’emergenza non sarà passata.

Continuità assicurata anche nei due uffici speciali della ricostruzione, Usra e Usrc, che oggi sono stati regolarmente aperti, seppure i loro responsabili – Salvo Provenzano e Raffaello Fico – abbiano preso, e già da qualche giorno, dei provvedimenti per consentire e incentivare lo smart working e ridurre al minimo i contatti tra dipendenti e pubblico.

L’Usra ha autorizzato al telelavoro già molti impiegati, iniziando dai pendolari e da coloro che hanno figli a carico o anziani non autosufficienti da assistere.

Su disposizione di Provenzano, inoltre, è stata sospesa anche l’attività di front office: tutte le richieste di chiarimenti e le integrazioni verranno gestite telefonicamente o tramite Pec.

Rimane ancora aperto al pubblico, invece, il protocollo, un servizio che difficilmente può essere gestito interamente da remoto: “Ma cercheremo di andare verso questa direzione, facendo tutto online” afferma Provenzano “Per le consegne manuali, invece, stiamo studiando soluzioni per ridurre se non eliminare del tutto il contatto tra i dipendenti e il pubblico”.

Si lavora a distanza anche all’Usrc, l’ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del Cratere, che ha sede a Fossa.

Il responsabile, Raffaello Fico, ha già firmato l’atto che autorizza allo smart working una sessantina di dipendenti (in totale sono un centinaio): la misura sarà in vigore da domani. L’obiettivo, però, è quello estendere la misura a tutto il personale: “Avendo, oltre a quella di Fossa, altre sedi dislocate in tre province” spiega Fico “eravamo già abituati a lavorare coordinandoci da remoto. In questo momento i nostri informatici stanno finendo di settare i computer dei dipendenti per renderli idonei al lavoro da casa. Siamo pronti”.

Per il momento, a differenza dell’Usra, resta invece attivo il servizio di front office: “Ma abbiamo adottato tutte le prescrizioni e le misure di sicurezza previste dal decreto per ridurre il rischio contagio” precisa Fico.

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