Martedì, 21 Aprile 2020 11:00

Ricostruzione, delibera di Giunta riconosce contributo maggiorato ad edifici vincolati anche fuori dai centri storici. Romano: "Provvedimento farlocco"

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Il 9 aprile scorso la Giunta comunale ha approvato la delibera 221, ad oggetto la "perimetrazione degli edifici tutelati ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 ('Codice dei beni culturali e del paesaggio'), ubicati all'esterno dei centri storici"; di fatto, l'esecutivo ha chiarito che hanno diritto al contributo maggiorato per la ricostruzione anche gli edifici vincolati ubicati all'esterno dei centri storici del capoluogo e delle frazioni che, in sostanza, sono da considerarsi "perimetrati".

Verrebbe da chiedersi se, fino ad oggi, non sia stato accordato nessun contributo maggiorato per un edificio vincolato fuori dai centri storici: ciò che emerge alla lettura della delibera è che sarebbero sorti dei dubbi circa l'efficacia delle norme di cui all'articolo 14 comma 5-bis della legge 77/2009 - quella che chiarisce come il requisito relativo alla tutela degli edifici vincolati sia di carattere oggettivo, riguardando la natura del bene, e non soggettivo rispetto ai proprietari - in relazione, appunto, all'ubicazione del bene tutelato, se all'interno o meno dei centri storici.

Di qui, la necessità d'istruire la delibera 221. 

Un provvedimento che lascia più di una perplessità. "La ricostruzione privata degli edifici vincolati fuori dai centri storici trova la sua forza e sostanza nelle leggi primarie e non ha certo bisogno di una delibera farlocca come quella partorita dalla Giunta Biondi", l'affondo del capogruppo di Italia Viva Paolo Romano; "la sua approvazione in Consiglio comunale ne comprometterebbe addirittura l’iter ai sensi di legge".

"Gli edifici vincolati sono quelli della legge 42/2004 - aggiunge Romano - che parla dell’iter di apposizione del vincolo ma anche della tutela indiretta che vige 'ope legis' sui beni che hanno più di 70 anni e beneficiano tutti delle provvidenze del sisma 2009 grazie all’art. 14 comma 5 bis della L.77/2009 (conversione in legge del Dl 39/2009) con requisiti di carattere oggettivo che riguardano la natura del bene e non certo i requisiti soggettivi del proprietario né dell’ubicazione".

Tutto chiaro, dunque; se non fosse che la stessa Giunta, come detto, nelle premesse del deliberato scrive: l’esegesi della norma parrebbe far sorgere dubbi circa l’efficacia della stessa in relazione all’ubicazione del bene tutelato, se all’interno o meno del centro storico così come perimetrato ai sensi del D.C.D.R. n. 3/2010.

"Parrebbe insinua l’idea che non tutti i dirigenti nutrano dubbi sulla reale efficacia della norma per i beni tutelati fuori dai centri storici e comunque, essendo una norma nazionale dovrebbe sottostare ad altri iter per essere, al limite, perfezionata", prosegue Paolo Romano; "tanto è vero che nelle premesse della delibera viene citata la nota dell’U.S.R.A. protocollo n. 17963 del 17/12/2015 con la quale si dispone che, stante il superiore interesse alla tutela del bene vincolato, per la fattispecie di edifici civili privati di cui all’articolo 14 comma 5-bis della legge n. 77/2009 il contributo è da intendersi di natura oggettiva ed indipendente dalla titolarità del richiedente; essendo la natura oggettiva, ovvero il bene in se, è chiaro che essa si riferisce a tutti gli edifici vincolati e non solo quelli perimetrati nell’allora PdR".

Tanto più che "se si volessero considerare da riperimetrare quelli non ricadenti nei centri storici si dovrebbero individuare puntualmente e perimetrare con l’iter previsto da DCDRn3/2010, dando poi l’avvio ad un nuovo atto d’Intesa con il commissario delegato alla Ricostruzione che oggi non esiste neppure più. Mi sembra un pazzesco gioco dell’oca che ha del ridicolo. Tra l’altro la fattispecie di discrezionalità, ovvero considerare per mera definizione edifici dentro la perimetrazione, tende a aprire a qualunque recupero fuori dai centri storici derivante da una qualunque motivazione oggi afferente al vincolo ma domani a qualunque bizzarria di un qualsivoglia amministratore pubblico".

È singolare infine - sottolinea Paolo Romano - che la delibera venga firmata dal dirigente alla Ricostruzione privata e dall’assessore al ramo, Vittorio Fabrizi, ex direttore del dipartimento Ricostruzione che mai e giustamente aveva nutrito dubbi circa questa norma negli anni durante i quali è stata usata. Farlo dopo 11 anni sfiora quasi il ridicolo ma mi aspetto di sapere quali sia la guerra in atto dentro il Comune tra legulei che raddrizzano la prua solo quando lo consigliano le vele".

 

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