Si prospettano tempi ancora molto lunghi per la riapertura del complesso sportivo di Verdeaqua, chiuso dall’ottobre 2018.
Più di tre mesi fa (era il 12 febbraio), il consiglio comunale aveva approvato la delibera di giunta contenente il bando per l’affidamento della nuova gestione.
La Cuc (centrale unica di committenza), alla quale il provvedimento era stato trasmesso, ha chiesto agli uffici alcune integrazioni che però non sono ancora state prodotte, anche per via dell’emergenza Covid, che ha rallentato tutto l’iter.
“E’ una questione di pochi giorni” assicura l’assessore allo Sport Vittorio Fabrizi.
Una volta pubblicato il bando, ci vorranno dai 30 a 60 giorni per lo svolgimento della gara, visto che si tratta di un appalto europeo. L’affidamento prevede la gestione ventennale dell’intero centro sportivo – piscina, campi da calcetto, bar e pista di pattinaggio - a un canone concessorio di 18 mila euro annui.
Il soggetto subentrante, però, dovrà pagare di tasca propria i lavori di riqualificazione, quantificati in 598 mila euro (ma con Iva e oneri di sicurezza si arriva a 658 mila), e corrispondere al Comune ulteriori 100 mila euro all’anno per l'estinzione della quota residuale del mutuo (1,7 milioni) contratto dal vecchio gestore (Verdeaqua Smile) grazie a una fiudeiussione firmata dall'amministrazione. Nel nuovo nuovo bando è stata inserita anche la clausola sociale per la riassunzione di tutti e 18 gli ex dipendenti della Verdeaqua Smile, sotto Naspi (indennità mensile di disoccupazione) da marzo 2019.
Lavoratori e Cgil, però, paventano il rischio che la nuova gara possa andare deserta, a causa delle condizioni di gestione troppo onerose. “Tra non molto” afferma Anthony Pasqualone della Fp Cgil “i lavoratori perderanno anche la Naspi (che viene decurtata del 3% ogni mese e la cui durata massima oscilla tra i 18 e i 24 mesi, ndc) e si ritroveranno, peraltro in piena emergenza sanitaria, senza alcun sostegno al reddito. Siamo stanchi della politica degli annunci, questa città ha bisogno che il rilancio passi anche attraverso la restituzione delle strutture sportive e la riqualificazione degli spazi pubblici”.