Mercoledì, 01 Luglio 2020 21:55

Bussi, Edison non partecipa a commissione. Blasioli: "Rammaricato". Marcozzi: "Atteggiamento Irrispettoso"

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La Edison non si presenta alla seduta della Commissione regionale d’inchiesta sul Sin di Bussi, presieduta dal consigliere Antonio Blasioli.

In audizione erano state convocate due voci importanti in grado di inquadrare storia, situazione attuale e futuro dei siti di Bussi e Piano d’Orta, quali Edison e Moligean, ma la prima ha fatto pervenire alla Commissione un messaggio in cui illustrava la ragione dell’assenza dei rappresentanti in un primo momento designati per partecipare ai lavori. Presente invece la titolare della Moligean (società proprietaria del sito ex Montecatini di Piano D’Orta) Federica Ederle. Audito anche l’avvocato Matteo Di Tonno che ha rappresentato la Provincia di Pescara nel procedimento contro Edison.

“Penso di poter rappresentare con il mio anche il rammarico di tutti i commissari per l’assenza di Edison alla seduta di oggi – così il presidente Antonio Blasioli  - Nel prevedere la loro partecipazione avevamo sottoposto alcune date che ci erano state autorizzate dalla Presidenza del Consiglio, ricevendo la disponibilità per quella di oggi, tanto che davamo per certa tale presenza, che sarebbe stata utile a completare un quadro che di certo non sarebbe stato inquisitorio, perché il ruolo di questa Commissione è conoscitivo e di impulso ad azioni positive. Solo ieri alle 17 è arrivata la mail in cui vengono chiarite le ragioni della loro scelta invece di soprassedere, non riconoscendo a questo organismo un valore istituzionale, sebbene la Commissione sia diretta emanazione del Consiglio Regionale e riservandosi di portare invece avanti, così si legge nel testo, i confronti istituzionali aperti con vari enti competenti, fra cui la Regione Abruzzo. Cosa che rende ancora più incomprensibile la decisione di non esserci oggi, nonostante avessimo ricevuto da giorni tale disponibilità e malgrado la Commissione non abbia mai incalzato i suoi ospiti nelle audizioni fin qui avute".

"Per tutti è un’occasione persa, soprattutto quella di avere una cognizione precisa delle attività in corso attualmente nei siti di Bussi e Piano d’Orta, che vengono elencate nelle cinque pagine di lettera allegata alla mail e in cui la Edison si dichiara inoltre estranea ai fatti pendenti relativi all’inquinamento, fatti su cui ci sono pronunciamenti che vanno ben oltre la Commissione e che hanno prodotto effetti sia sulla titolarità della bonifica che sulle responsabilità dell’inquinamento".

"Chiederemo ad Edison nuovamente di partecipare nella seduta dell’8 luglio. Lo chiedo pubblicamente e a nome degli abruzzesi che meritano di avere risposte da chi, ad oggi, è riconosciuto soggetto inquinatore. Con sconforto leggo che Edison invece, nella nota, si dichiara “soggetto estraneo ai fatti di contaminazione” circostanza che contraddice le sentenze fin qui emanate. Mi auguro che ci sai un ripensamento e che vengano in Commissione a rispondere dei temi per cui la Commissione speciale è stata istituita".

"La titolare della Moligean dopo aver inquadrato storicamente ruolo e competenze in merito al sito di Piano d’Orta, su cui le attività di messa in sicurezza fanno capo ad Edison, si è però detta disponibile a cedere gli edifici per un recupero culturale del sito industriale, una volta bonificato e ha messo in evidenza come le operazioni di demolizione dei vecchi edifici della Montecatini, oggetto peraltro di una sospensiva, siano ingiustificate e non richieste al soggetto che la Provincia ha riconosciuto come soggetto inquinatore, che anche per Piano d’Orta è Edison".

"Con l’avvocato Di Tonno abbiamo infine ripercorso le fasi processuali di sua competenza in qualità di difensore della Provincia di Pescara contro Edison e che hanno portato al pronunciamento del Consiglio di Stato che riconosce Montedison, ora Edison, come soggetto inquinatore. Un confronto importante anche per capire i tempi e le impugnative ancora pendenti”.

Marcozzi: "Atteggiamento irrispettoso verso i cittadini e verso la commissione"

“La scelta di Edison di disertare l'audizione nella Commissione regionale di inchiesta sul S.I.N. di Bussi è una totale mancanza di rispetto non solo nei confronti delle Istituzioni regionali, ma anche verso quei cittadini che si sono trovati il proprio territorio inquinato dalla stessa azienda, come sancito da una sentenza del Consiglio di Stato. A questo punto sembra evidente la volontà di sottrarsi al confronto per la paura delle domande che potremmo fare loro e delle verità che potrebbero emergere. Un modo di comportarsi totalmente inaccettabile, che merita reazioni di condanna da parte di tutta l'assise regionale senza alcuna distinzione di colore politico”.

Ad affermarlo è il Capogruppo M5S e membro della Commissione regionale d'inchiesta sul S.I.N. di Bussi Sara Marcozzi.

“A Edison – prosegue – erano state offerte diverse date disponibili per prendere parte alla Commissione. La stessa società aveva acconsentito da giorni a partecipare all'appuntamento fissato per oggi fino a che, nel tardo pomeriggio di ieri martedì 30 giugno, è arrivata la comunicazione che i propri rappresentati non si sarebbero presentati in audizione. Una missiva in cui, oltre a cercare improbabili giustificazioni, l'azienda riesce persino a smentire se stessa nello spazio di poche righe. Prima afferma, infatti, di voler proseguire il dialogo esclusivamente presso le sedi istituzionali, dopo si dichiara pronta a spigare ai cittadini ciò che sta portando avanti per la bonifica; un esercizio quanto mai complicato da realizzare se non ci si presenta ai confronti diretti”.

“A questo punto viene da pensare che il luogo in cui Edison non si vuol presentare sia proprio la Commissione regionale d'inchiesta. Un comportamento come questo, però, rafforza ulteriormente la necessità di ribadire un concetto: chi inquina paga. Lo ha affermato pochi giorni fa anche il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa riferendosi proprio al caso di Bussi. Nei confronti di Edison c'è una sentenza del Consiglio di Stato che la individua quale responsabile dell'inquinamento per le aree 2A e 2B. Potrà fuggire quanto vuole al confronto, ma prima o poi l'azienda dovrà assumersi le proprie responsabilità” conclude Marcozzi.

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