L'asfalto della discordia.
Sta facendo molto discutere la striscia di asfalto spuntata, un paio di giorni fa, su quello che è stato, fino al terremoto del 2009, il campo da calcio della Polisportiva Oratoriana.
Non appena le foto del vecchio campo "annerito" dal catrame hanno iniziato a circolare e a essere condivise su Facebook, è stato un susseguirsi di critiche, reazioni e commenti più o meno indignati, provenienti soprattutto da ex atleti e frequentatori del centro salesiano ma anche da tanti cittadini aquilani che considerano la struttura un luogo storico, sacro e intoccabile dello sport cittadino.
C'è stato anche chi, senza mezzi termini, ha parlato di "follia, schifo, di un grandissimo schiaffo a un pezzo di storia aquilana" e chi ha accusato i salesiani di "non avere avuto mai intenzione di rifare il campo".
La realtà, però, è un po' più complessa. A spiegarla a NewsTown è il direttore dell'oratorio Don Bosco, Roberto Formenti: "La base di asfalto, per altro removibile, è una piattaforma 30x30 che sarà opportunamente sistemata e pitturata con colori meno grigi. Servirà a ospitare due campetti polivalenti, per basket e pallavolo, che saranno pronti tra poche settimane e saranno messi a disposizione della città, con accesso libero e gratuito tutto l'anno. Accanto ai campetti sorgerà un campo da calciotto 64x38 in erba sintetica. Prima c'era un campo in terra battuta che faceva fango d'inverno e polvere in estate e dove l'affluenza era minima".
Formenti spiega così il motivo per cui si è scelto, per il momento, di non ripristinare il vecchio campo da gioco: "Non c'erano le risorse economiche, anche perché qui ci sarebbe da fare tutto un lavoro di riconsolidamento della parte muraria circostante, delle gradinate e delle zone di accesso. Lavori per i quali abbiamo presentato, come associazione Don Bosco, un progetto, che però è fermo in Regione da due anni. Un fatto che ci dispiace ma che non dipende da noi".
Insomma, criticare è facile, sembra voler dire Formenti, ma poi bisogna fare sempre i conti con la burocrazia e con i soldi che ci sono in cassa: "Per i due campi polivalenti e per il campo in erba sintetica stiamo spendendo al risparmio 100 mila euro, tutti soldi nostri. Per l'oratorio abbiamo usufruito, per la parte strutturale, di una donazione di circa 2 milioni di euro. Trattandosi di una struttura molto complessa e dalla cubatura molto ampia, sono bastati per mettere a posto a livello strutturale solo due piani. Rimane da completare la palestra. L'impresa si è impegnata a farlo con fondi propri però non è in grado di garantire una tempistica certa. Per giugno, comunque, si spera che una parte possa tornare a essere agibile".
La nota di Cialente: "Sono sgomento e rammaricato. Era una scelta che andava condivisa"
"Leggo con sgomento e rammarico del rifacimento in asfalto di quello che era il campo di calcio dell'Oratorio Don Bosco". Anche il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente è voluto intervenire sull'argomento.
"Una cosa che ha dell'incredibile. Un pezzo di storia della città che se ne va, insieme con la sua valenza aggregativa e sociale" scrive Cialente. "I ragazzi aquilani di tutte le generazioni hanno iniziato a tirare calcio a un pallone su quel campo, dove si cresceva insieme, intrecciando amicizie e passioni sportive".
"Credo che una scelta del genere andasse condivisa con la città, perché quel campo sua via Don Bosco è legato al nostro patrimonio affettivo e di ricordi, e anche con il Comune, che è la casa di tutti gli aquilani e che, qualora ne avessero fatto richiesta, avrebbe potuto venire incontro ai Padri Salesiani".
"È vero, infatti, che si tratta di una proprietà privata, rispetto alla quale, dunque, decidono i proprietari, ma è pur vero che esiste un'appartenenza di comunità, di ricordi e di affetti".
"In nome di tutto questo" conclude la nota "ritengo, come sindaco e come ex ragazzo aquilano, che la cosa andasse gestita diversamente e spero che, in ogni caso, si possa trovare una soluzione più adeguata, rispettosa e condivisa".