Nel giro di 8 mesi, da aprile a dicembre 2020, pratiche e fatture relative alla ricostruzione privata post sisma 2009 dell’Aquila sono salite dal 21% all’80% rispetto al totale del monte della documentazione pervenuta agli uffici comunali di via Avezzano.
Da aprile scorso infatti, a causa dell’epidemia da coronavirus, è stato imposto l’uso della pec per trasmettere gli atti al settore Ricostruzione privata del Comune dell’Aquila, lasciando il front office operativo solo in caso di impossibilità di inoltro dei documenti per via telematica. “I dati positivi di questa operazione sono evidenti – hanno dichiarato il sindaco Pierluigi Biondi e l’assessore alla Ricostruzione privata, Vittorio Fabrizi – fino ad aprile le pratiche e le fatture depositate al front office erano in numero 4 volte superiore a quelle inoltrate via pec, a dicembre la situazione si è rovesciata”.
“Ma l’elemento più soddisfacente – hanno proseguito Biondi e Fabrizi – è stata la riduzione dei tempi per l’evasione delle pratiche stesse. Lo smart working e l’utilizzo del sistema telematico hanno fatto sì che, ad esempio in tema di fatture, a dicembre ne siano state svincolate il 40% in più rispetto a quelle di gennaio e i tempi si sono ridotti: in 20 giorni vengono ammesse a liquidazione le fatture presentate via pec, per quelle depositate manualmente ne occorrono 40. Il tutto senza alcun aumento di personale. Senza considerare l’importanza della riduzione dei contatti fisici, causa principale del contagio da coronavirus: sono diminuiti di 2.000 unità senza che ciò abbia avuto una ricaduta negativa sul servizio che anzi, dati alla mano, è migliorato”.
Il sindaco Biondi e l’assessore Fabrizi hanno inteso rivolgere un ringraziamento proprio al personale del settore impegnato in queste operazioni “a cominciare – hanno concluso – dal dirigente Roberto Evangelisti. Si è dimostrato che, con le buone pratiche, l’attività della cosiddetta macchina comunale non delude le aspettative di utenti e cittadini”.