Il Gup del Tribunale dell’Aquila ha dichiarato prescritto il procedimento penale relativo all’ inchiesta della Procura della Repubblica denominata “Caligola” risalente al 2011, che aveva visto coinvolti inizialmente 11 nomi eccellenti, tra cui politici, dirigenti regionali e imprenditori, alcuni dei quali finiti per mesi agli arresti domiciliari, con l’accusa di associazione a delinquere, corruzione, soppressione di atti e rivelazione del segreto d’ufficio nell’ambito di commesse e appalti della Regione Abruzzo.
Tra gli altri, l’ex presidente della Regione Luciano D’Alfonso, ora senatore del Pd, l’ex vice presidente abruzzese di centrodestra, Alfredo Castiglione, e l’ex capogruppo del Pd, Camillo Cesarone, estranei al procedimento odierno poiché assolti negli anni scorsi in tre singoli procedimenti paralleli.
La dichiarazione di prescrizione è arrivata in sede di udienza preliminare, considerata da difensori e imputati la prima vera udienza, visto che le altre praticamente avevano fatto registrare un nulla di fatto oppure non si erano neanche svolte: in realtà, si erano celebrate undici udienze preliminari, poi una decina relative al processo, prima che il Tribunale dell’Aquila cancellasse il rinvio a giudizio per la nullità degli atti e dei capi di imputazione emessi fino a quel momento, ordinando di ricominciare da capo l’attività di indagine.
Ribaltone risalente a due anni fa, innescato da una eccezione presentata dalla difesa sulla errata notifica della citazione a giudizio, al quale il giudice ha risposto bocciando tutti gli atti anche quelli di indagine e quindi della accusa.
Dieci anni dopo, in sede di udienza preliminare, la dichiarazione della prescrizione per gravi ipotesi di reato da parte del gup Baldovino De Blasis.
In precedenza, la stessa Procura aveva cancellato l’accusa principale di associazione a delinquere.
Secondo l’accusa sostenuta nel 2011 dal pm Antonietta Picardi, dal settembre 2017 trasferita alla Procura generale della Cassazione, che nel luglio del 2013 aveva chiesto il rinvio a giudizio, gli indagati avrebbero organizzato una presunta associazione per delinquere per “condizionare” l’affidamento delle commesse pubbliche in cambio di contropartite economiche sotto forma di consulenze e di assunzioni clientelari. Nel 2015 il primo rinvio a giudizio sfociato poi nel processo, nel ribaltone e nella prescrizione.
Ecco gli indagati usciti dal processo: Lamberto Quarta, ex braccio destro della giunta abruzzese di centrosinistra dell’ex presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, coinvolto nel filone sulle presunte tangenti per gli appalti europei della Regione Abruzzo legati alla società Ecosfera spa di Roma, Duilio Gruttadauria, amministratore delegato della stessa società, ai tempi un colosso nelle consulenze per la pubblica amministrazione, successivamente fallita, la moglie Annamaria Teodoro, il dirigente regionale Giovanna Andreola, ai tempi Autorità di gestione del programma comunitario Adriatic Ipa, il marito Michele Galdi, consulente dell’Ecosfera e della Cyborg di Chieti, Corrado Troiano, socio della stessa Cyborg, Mario Gay, presidente di una commissione di gara per un bando pubblicato dall’Osservatorio interregionale sulla cooperazione allo sviluppo con sede a Roma, Domenico Peca, presidente della Welfare Net e Bernardo Notarangelo, dirigente della Regione Puglia, anche lui assolto in un procedimento parallelo.