In relazione al mutare della situazione epidemiologica e in vista dell’imminente avvio dell’anno scolastico, il Governo ha predisposto in questi giorni le nuove linee guida concernenti le modalità organizzative per il contenimento della diffusione del COVID-19 nel trasporto pubblico.
Intervenendo sull’allegato 15 del vigente DPCM e, richiamando i Protocolli sottoscritti con le parti sociali per tutti i settori produttivi nonché quelli specifici attinenti il settore dei trasporti e della logistica, si è provveduto ad aggiornare le cosiddette “misure di sistema”, le raccomandazioni per tutti gli utenti dei servizi di trasporto pubblico e le misure da adottare per le singole modalità di trasporto.
Ebbene, "pur riconoscendo l’importanza che in tale contesto stanno assumendo i tavoli prefettizi istituiti principalmente per raccordare i servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano con gli orari delle attività didattiche, ma anche per ipotizzare servizi di trasporto aggiuntivi ad esclusivo uso degli studenti della scuola secondaria di secondo grado", le parti sociali denunciano il loro "mancato coinvolgimento sia nelle previste riunioni concernenti i richiamati tavoli prefettizi (fatta eccezione per la Prefettura di Pescara), ma anche nel confronto istituzionale con la stessa Regione Abruzzo al fine di conoscere i sistemi di organizzazione e controllo previsti e adottati regionalmente e che sono stati inseriti nel piano (presumibilmente) già presentato al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili in vista della nuova riunione ministeriale prevista per il prossimo 20 settembre".
Si legge in una nota firmata dalle segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal.
L’esclusione delle parti sociali dal confronto istituzionale sulle modalità organizzative in attuazione delle nuove linee guida predisposte dal Governo, aggiungono, "fa peraltro il paio con l’assenza di interlocuzione con le stesse imprese di trasporto pubblico a cominciare dalla società regionale TUA Spa che, proprio facendo leva sulla necessità e sull’urgenza di dover adottare le decisioni scaturite nei tavoli Istituzionali (Prefettura, Regione), agisce pressoché unilateralmente e costantemente in deroga alle previsioni dei normali protocolli concernenti le relazioni industriali".
E proprio in relazione a questa assenza di interlocuzione sulle misure organizzative dei servizi e per le quali il ruolo dei lavoratori dei trasporti non potrà che essere determinante, "riteniamo necessario evidenziare le nostre perplessità e preoccupazioni a cominciare dalla grave carenza di personale addetto al controllo e che, secondo le stesse indicazioni del Ministro Giovannini dovrebbe avere il delicato compito di verificare non solo il titolo di viaggio ma anche la corretta applicazione delle misure anti-Covid, dalla capienza all'80%, al distanziamento, fino al corretto utilizzo della mascherina. Non vorremmo che per sopperire a tali carenze, riscontrabili strutturalmente ancor prima dell’emergenza pandemica, si possa pensare, al pari di quanto accaduto lo scorso anno, di attribuire ancora una volta le suddette incombenze e responsabilità al personale di guida".
Così come le parti sociali evidenziano, aldilà dei tavoli prefettizi, l’assenza di analisi tempestive della domanda di trasporto da parte delle figure notoriamente preposte a tale attività (mobility manager) e che consentirebbero di regolarne il flusso e di predisporre un servizio ottimale. "A tal proposito non ci risultano documenti che attestino attività, statistiche o previsioni predisposte da chi ricopre istituzionalmente detti ruoli. Ci corre infine l’obbligo di rimarcare una più generale assenza di programmazione e che prescinde dal carattere di urgenza ed eccezionalità sopraggiunto con l’emergenza COVID: le attività scolastiche e i servizi di trasporto da garantire e ad esse correlate, andrebbero programmate per tempo e non come avviene sistematicamente solo a ridosso dell’apertura delle scuole".
Istituzioni, strutture didattiche, imprese di trasporto e parti sociali, dovrebbero rapportarsi costantemente tra loro in modo da potersi organizzare per tempo rispetto alle conseguenti decisioni da assumere e alle soluzioni da adottare tra le quali, ricordano i sindacati, "vi è l’individuazione del personale necessario all’espletamento dei servizi nonché il materiale rotabile da impiegare. Per tutto quanto sopra e al fine di evitare una escalation di tensione non governabile tra i lavoratori di un settore, come quello del trasporto pubblico locale, caratterizzato da un elevato rischio di aggressioni al personale , ribadiamo la necessità che l’attuazione delle linee guida in oggetto prevedano il confronto con le parti sociali e che sia estesa la partecipazione ai tavoli prefettizi anche al sindacato".