Domenica, 03 Ottobre 2021 21:55

Pubblica amministrazione, ritorno in presenza dal 15 ottobre

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Tra la metà e la fine di ottobre tutti i dipendenti pubblici torneranno a lavorare in presenza.

Lo prevede la bozza del decreto per il rientro dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni predisposta dal ministro della Pa, Renato Brunetta, per il superamento dell'utilizzo del lavoro agile emergenziale.

Si parte dal 15 ottobre, con la presenza in servizio del personale preposto alle attività di sportello e di ricevimento degli utenti (front office) e dei settori preposti alla erogazione di servizi all'utenza (back office), anche attraverso la flessibilità degli orari di sportello e di ricevimento dell'utenza.

Per evitare che il personale che accede alla sede si concentri nella stessa fascia oraria, vanno individuate, indica la bozza, "fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita ulteriori rispetto a quelle già adottate, anche in deroga alle modalità previste dai contratti collettivi e nel rispetto del sistema di partecipazione sindacale".

Ogni amministrazione provvede all'attuazione delle misure "attraverso i dirigenti di livello non generale, responsabili di un ufficio o servizio" e se non presenti "attraverso la figura dirigenziale generale sovraordinata". Negli enti in cui non siano presenti figure dirigenziali, il riferimento è "a una figura apicale individuata in coerenza con i relativi ordinamenti".

Dal 15 ottobre lo smart working nella Pubblica amministrazione potrà essere autorizzato nel rispetto di otto "condizionalità". La bozza del decreto indica le condizioni per poter accedere allo smart working nelle more della definizione dei contratti e dell'attuazione da parte delle amministrazioni del Piano integrato di attività e di organizzazione (Piao) che dovrà essere presentato entro il 31 gennaio 2022.

Innanzitutto, lo svolgimento del lavoro agile, si legge nella bozza del decreto, "non deve in alcun modo pregiudicare o ridurre la fruizione dei servizi" dell'amministrazione a favore degli utenti.

Tra le altre otto condizioni, l'amministrazione è chiamata a fornire al personale apparati digitali e tecnologici adeguati alla prestazione di lavoro richiesta e deve aver previsto un piano di smaltimento del lavoro arretrato.

Deve inoltre assicurare "il prevalente svolgimento in presenza della prestazione lavorativa dei soggetti titolari di funzioni di coordinamento e controllo dei dirigenti e dei responsabili dei procedimenti amministrativi".

Dove le misure di carattere sanitario lo richiedano, va prevista la rotazione del personale impiegato in presenza.

Inoltre l'accordo individuale per il lavoro agile deve definire obiettivi, modalità e tempi di esecuzione e disconnessione, fasce di contattabilità e criteri di misurazione della prestazione.

Per agevolare gli spostamenti dei dipendenti pubblici, "anche con modalità sostenibili" - dice la bozza - i mobility manager aziendali delle pubbliche amministrazioni elaborano i piani degli spostamenti casa-lavoro (Pscl), tenendo conto dell'ampliamento delle fasce di ingresso e uscita dalle sedi di lavoro.

Per "l'omogenea" attuazione delle misure previste dal decreto sul rientro in presenza dei lavoratori pubblici - si legge nella bozza - il ministro Brunetta adotterà specifiche linee guida.

Le linee guida per quanto riguarda la dotazione di apparati digitali e tecnologici e la rotazione del personale in presenza - dove le misure di carattere sanitario lo richiedano - saranno oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali.

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