Nulla di fatto per la vertenza Guerrato. I quattro lavoratori della società che fino a sei mesi fa deteneva l'appalto per lo smaltimento dei rifiuti speciali dell'Ospedale "San Salvatore" dell'Aquila, non conoscono neanche la loro posizione lavorativa, né hanno ricevuto comunicazioni o rassicurazioni dalla Azienda Sanitaria Locale (Asl) n.1 dell'Aquila, Avezzano, Sulmona.
Stamane, di fronte la direzione generale dell'azienda sanitaria, c'è stato un sit in di protesta dei lavoratori, difesi dai sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl. L'intenzione era quella di chiedere un incontro chiarificatore al manager della Asl Giancarlo Silveri (nella foto). Ma il direttore generale non si è neanche presentato. I rappresentanti sindacali, a quel punto, non hanno potuto far altro che far lasciare un appunto all'ufficio di segreteria di Silveri: "Abbiamo già mandato una lettera al manager lo scorso 18 giugno – hanno dichiarato a NewsTown i rappresentanti di Fiom e Fim – alla quale non abbiamo neanche ricevuto risposta. Vorremmo almeno discuterne con Silveri, perché ci sono quattro lavoratori che, ad oggi, non conoscono la propria condizione. Alcuni di loro sono stati addirittura messi in ferie, ma non sanno se torneranno a lavoro".
La vicenda è nota: nel gennaio scorso l'appalto per l'affidamento del servizio di smaltimento dei rifiuti speciali ospedalieri del "San Salvatore" è stato vinto dalla Mengozzi Spa. La società che deteneva l'appalto fino ad allora, la Guerrato, ha così fermato i propri macchinari necessari allo smaltimento, lasciando a casa i lavoratori che, per anni, hanno svolto il servizio.
In attesa del passaggio alla nuova società, però, il servizio non può ovviamente essere interrotto. Così, in questo periodo, è la cooperativa DM (che già effettua le pulizie ordinarie nel nosocomio aquilano), che lo starebbe temporaneamente effettuando: "La DM ha assunto tre nuove maestranze per lo smaltimento dei rifiuti speciali – sottolineano i sindacati – quando avrebbe potuto assorbire i quattro lavoratori della Guerrato, che svolgono queste mansioni da anni".
La DM tutti i giorni raccoglie i rifiuti ospedalieri e li consegna ai dipendenti della Mengozzi, che caricano sui bilici e partono quotidianamente alla volta di Forlì, dove i rifiuti vengono smaltiti in un trituratore di proprietà della società. Per questo la Mengozzi non avrebbe intenzione, almeno per il momento, di attivare il trituratore di proprietà della Asl, che veniva utilizzato precedentemente dalla Guerrato. Il tutto sarebbe specificato nella gara di appalto indetta dall'Azienda, la quale dovrebbe, secondo i sindacati, "farsi garante della situazione dei lavoratori lasciati a casa". La stessa Mengozzi riassorbirebbe i lavoratori estromessi dalle proprie mansioni se la Asl chiedesse alla Regione di poter effettuare "lavori straordinari" sui rifiuti speciali, che però – sempre secondo quanto affermato stamane da lavoratori e sindacati – già sarebbero inclusi nei capitolati della gara vinta dalla società.
Cgil e Cisl hanno anche annunciato denuncia all'ispettorato del lavoro, per capire quale sia l'attuale condizione contrattuale delle maestranze lasciate a casa.
Non è la prima volta che gli affidamenti con gare d'appalto dell'azienda sanitaria guidata da Giancarlo Silveri balzano agli onori delle cronache, come vi abbiamo già raccontato nell'inchiesta di NewsTown sul succoso affidamento dei pasti ospedalieri del "San Salvatore" dell'Aquila.