Sabato, 12 Febbraio 2022 15:28

TUA: avviata la mobilitazione, lavoratori in stato d'agitazione

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"Con un comunicato ironico e sprezzante, il Presidente della società regionale di trasporto TUA Gianfranco Giuliante ha confermato l’intenzione di pubblicare un ulteriore bando di selezione per l’assunzione di nuovi autisti in grado di superare i limiti imposti dal Contratto di apprendistato che, come è noto, è indirizzato solo a chi non abbia superato i 29 anni di età e a chi non abbia avuto alcuna esperienza lavorativa nello stesso settore del trasporto pubblico. Ma questo bando, da lui definito sarcasticamente 'un gesto d’amore' per chi aspira ad un’assunzione a tempo indeterminato e che non a caso sarà presumibilmente pubblicato nel giorno di San Valentino, in realtà rappresenta l’ennesima dimostrazione di un’azienda arrogante e autoreferenziale, irrispettosa delle regole, dei contratti e degli atti che vengono sottoscritti, ma soprattutto intenzionata a sfruttare ed impoverire il mondo del lavoro".

L'affondo, durissimo, è delle segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal che denunciano come l'intento dell'azienda sia "di considerare i futuri autisti che risulteranno vincitori di questo ulteriore concorso e che sarà aperto a tutti, quindi anche a coloro che ad esempio hanno già espletato per tanti anni questo logorante mestiere sia nella stessa società regionale di trasporto piuttosto che in altre imprese, al pari di un apprendista che ha conseguito la patente professionalizzante solo da qualche giorno e che si è imbattuto alla guida di autobus esclusivamente durante il periodo di scuola guida".

L’azienda in sostanza, "e in spregio alle regole e agli accordi sottoscritti persino presso il Ministero del Lavoro come nel caso del Contratto di espansione del 12 agosto 2021", intende confermare ed implementare quel dumping salariale e contrattuale tra i lavoratori che svolgono lo stesso mestiere e di cui l’impresa a guida Giuliante si è resa protagonista in questi anni "grazie anche all’intensa attività di esternalizzazione e sub affidamenti dei servizi ad imprese in gran parte irrispettose delle regole e dei diritti basilari nei confronti dei propri dipendenti. Inoltre, la società ha fatto ricorso al lavoro somministrato in maniera spregiudicata, erodendo anche a questi ultimi il salario accessorio. Disposizione, a nostro avviso al limite tra la legalità e lo sfruttamento che l’azienda ha inteso attuare nonostante i numerosi pronunciamenti giurisprudenziali e le sentenze che sanciscono il divieto di disparità di trattamento tra lavoratori a termine o somministrati rispetto ai contratti a tempo indeterminato".

I numeri della gestione Giuliante del resto sono impietosi - aggiungono i sindacati - e "i bilanci in utile, frequentemente sbandierati, costituiscono solo uno specchio per le allodole se poi si offre un servizio indecente alla collettività, si perdono 300 posti di lavoro, si sopprimono quotidianamente e per carenza di personale servizi di trasporto sia su gomma che su ferro appiedando senza rimorso centinaia di studenti e lavoratori ma soprattutto si alimenta un clima eternamente ostile e conflittuale con le maestranze e con le parti sociali".

Sarebbe il caso di rammentare che TUA sin dalla nascita avvenuta nel 2015 non ha mai fatto registrare bilanci in perdita, "anche quando nel primo triennio sussisteva un organico di 1600 dipendenti (rispetto ai 1300 di oggi), non esisteva precariato, non si faceva ricorso ai sub affidamenti (lucrando circa 50 centesimi a chilometro sulle contribuzioni erogate dalla Regione Abruzzo), non si riassumevano in servizio ex dipendenti, funzionari e dirigenti andati in pensione, non si elargivano benefits e macchine di lusso ai dirigenti, non ci si permetteva di sottrarre servizi all’utenza e non saltavano i servizi; nonostante tutto, quella stessa impresa era in grado persino di elargire un premio di risultato ai propri dipendenti".

Alla vigilia della scadenza del proprio mandato, e in un contesto di evidente isolamento politico, "il Presidente con la vicenda del bando di concorso ha evidentemente voluto offrire un’ultima dimostrazione di arroganza e di supponenza alla quale le Organizzazioni Sindacali risponderanno con tutti i mezzi a propria disposizione a cominciare dalla mobilitazione dei lavoratori e dalla proclamazione dello stato di agitazione inoltrata venerdì 11 febbraio e con la quale, nell’attivare la prevista procedura di raffreddamento di cui alla Legge 146/90 relativa al diritto di sciopero e in riferimento alla regolamentazione provvisoria, è stata formalmente chiesta la sospensione di tutti gli atti unilaterali o delle manifestazioni di intenti che hanno dato luogo alla vertenza (ivi compreso la pubblicazione del bando di concorso annunciato per il 14 febbraio 2022)".

Furente la replica del presidente di Tua Giuliante: "Un sindacato in delirio di onnipotenza si auto-accredita la rappresentanza di 'lavoratori non ancora assunti' che loro stessi definiscono 'possibili futuri vincitori' e che, in quanto tali, ad oggi, non sono ascrivibili ad alcun sindacato e, dato il trend di decrescita di iscrizioni ai sindacati, potrebbero non esserlo mai! Si utilizza strumentalmente la procedura di raffreddamento al fine di impedire la pubblicazione di un bando rivolto a soggetti-cittadini non iscritti alle loro organizzazioni, mentre il raffreddamento è previsto a tutela dei diritti, che si ipotizzano lesi, degli iscritti".

Aggiunge Giuliante: "Accusano l’Azienda di dumping salariale senza conoscerne il significato. Il dumping salariale è una pratica collegata a strategie di delocalizzazione dell’impresa per avere così costi più bassi per l’impresa stessa: che c’azzecca con Tua? Se viceversa volessero intendere il dumping in senso lato, come disparità di regole nei diversi mercati del lavoro con conseguenze negative sulle retribuzioni, è la Tua che accusa i sindacati di dumping salariale, cosa che siamo disponibili a dimostrare in pubblico contraddittorio, in qualunque sede e in qualsivoglia momento. Abbiamo ripetutamente dichiarato la nostra disponibilità ad erogare 'premi', ma legando gli stessi a maggiore produttività, ricevendo sempre risposte negative: si pretendono più soldi per fare ciò per cui si è già pagati. Il tentativo di interferire su atti che sono di organizzazione aziendale e, in quanto tali, di esclusiva competenza della direzione, è un 'vezzo' da troppo tempo tollerato e che non può più essere accettato, soprattutto quando si pretende di essere i sostituti del management accollando allo stesso le responsabilità e le conseguenze di tali decisioni. L’esempio del passato (società Sistema) ha insegnato qualcosa?".

Ultima modifica il Domenica, 13 Febbraio 2022 15:10

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