E' arrivata in anticipo la Commissione parlamentare Antimafia giunta stamani a L'Aquila per approfondire la situazione sulle attività di prevenzione e repressione delle infiltrazioni mafiose nei lavori del post-terremoto, sia pubblici che privati, ed in generale per un'analisi della presenza delle mafie nel territorio anche alla luce dei recenti arresti di imprenditori ritenuti contigui al Clan dei Casalesi.
I componenti sono arrivati a bordo di un pulmino, la presidente Rosy Bindi con un'auto privata.
I lavori si tengono in prefettura, con le audizioni del rappresentante territoriale del governo, dei vertici delle Forze dell'Ordine, nonché del Capo Centro Dia di Napoli e del coordinatore del Gruppo interforze centrale emergenza ricostruzione.
A seguire verranno auditi il procuratore distrettuale antimafia dell'Aquila Fausto Cardella ed il sostituto procuratore della Dna Diana De Martino.
Nel pomeriggio i lavori riprenderanno alle 14.15 con l'audizione del sindaco dell'Aquila Massimo Cialente.
Alle 15.30, sempre in prefettura, ci sarà una conferenza stampa con l'on. Rosy Bindi, al termine della quale la delegazione della Commissione fara' un sopralluogo nel centro storico della città.
Stefania Pezzopane: "Visita Commissione segnale di attenzione delle istituzioni su questo territorio"
"La visita della Commissione antimafia domani all'Aquila è un importante segnale di attenzione delle istituzioni su questo territorio".
Lo dichiara la senatrice Stefania Pezzopane, che nei giorni scorsi aveva sollecitato la presidente della Commissione antimafia, Rosy Bindi, a venire nel capoluogo abruzzese all'indomani degli arresti per la vicenda degli appalti sulla ricostruzione.
"Ringrazio l'onorevole Bindi, per aver accolto il mio invito - dichiara -. La ricostruzione dell'Aquila e del cratere deve poter procedere senza incertezze e senza macchie. Bisogna far luce sulle complicità e le connivenze che hanno reso possibile l'infiltrazione di associazioni criminali nella gestione degli appalti e recidere ogni legame. Bisogna fermare i corrotti, non i lavori e la presenza dello Stato è importante per dare un segnale forte. Al tempo stesso vanno rafforzati i controlli, per consentire alle forze dell'ordine e alla magistratura di proseguire il lavoro condotto finora ed individuare le criticità e la lacune, che la nuova norma su cui sto lavorando, ha l'obiettivo di colmare".