La Procura della Repubblica dell'Aquila ha acquisito la documentazione sul primo lotto dei sottoservizi per il centro storico del capoluogo abruzzese. L'acquisizione della documentazione del bando di gara sarebbe stata decisa in seguito a un esposto per una presunta turbativa d'asta. E' quanto rivelato stamane dal quotidiano Il Messaggero.
La gara per il primo lotto dei sottoservizi in centro storico - l'appalto pubblico più grande di tutto il post-terremoto - fu vinta dall'associazione temporanea di imprese (ati) composta dalla emiliana Acmar Scpa (acronimo di Associazione Cooperativa Muratori & Affini Ravenna) e dalle due aquilane Taddei Spa ed Edilfrair Spa. In seguito all'esposto in procura, le forze dell'ordine si sono recate a metà luglio negli uffici della Gran Sasso Acqua Spa, municipalizzata del comune dell'Aquila e stazione appaltante dei lavori, per acquisire la documentazione necessaria alle eventuali indagini. Gli inquirenti hanno visitato anche gli uffici in via Crispi di Asse Centrale Scarl, la società consortile nata dall'Ati appositamente per realizzare i sottoservizi. Non è escluso che si arrivi all'invio di avvisi di garanzia nei confronti di responsabili della Gsa e della consortile.
Tuttavia, come aveva già annunciato in occasione dell'approfondimento che NewsTown aveva dedicato ai sottoservizi, il presidente della Gsa Americo Di Benedetto si mostra sereno. "Come ci sono stati ricorsi al Tar – aveva dichiarato a questo giornale Di Benedetto, il 18 luglio scorso – ci saranno stati anche esposti in procura, che produrranno indagini, le quali potrebbero essere anche approfondite. E' normale e giusto che sia così".
I lavori preliminari per il tunnel dei sottoservizi portano attualmente un leggero ritardo - di circa due mesi - dovuto a intoppi tecnici. Se non ci saranno altri problemi di natura tecnica, amministrativa o giudiziaria, i cantieri dovrebbero aprire a metà settembre.