"Il sindaco Cialente ora non deve essere lasciato solo". A ventiquattr'ore dal clamoroso sfogo del primo cittadino del Capologo, che ha restituito la fascia al presidente della Repubblica e fatto togliere il tricolore dagli uffici pubblici, Gianni Chiodi a sorpresa tende la mano a Cialente. Una mossa inattesa, visto che il presidente della Regione, in questi giorni, era rimasto in silenzio quasi a gustarsi le difficoltà dell'amministrazione aquilana che non ha mancato di attaccare il presidente della Regione in diverse occasioni. "Sarebbe sin troppo facile evidenziare ciò che è stato fatto sino al 31 agosto 2012 e quello che invece non si è fatto da quella data a oggi. Ma ora non è il tempo delle polemiche. L'Abruzzo e il suo capoluogo non possono permettersi un anno di blocco della ricostruzione. Non possiamo sopportare che quella che potrebbe essere una occasione di rilancio e di sviluppo economico, venga trasformata in una terribile stasi. Ora è tempo che il nuovo governo si assuma le proprie responsabilità"
Nella suo intervento, Chiodi ha bocciato il lavoro di Barca, anche qui a sorpresa visto che in numerose occasioni aveva sottolineato la bontà dell'operato del'ex Ministro alla Coesione territoriale, e ha dichiarato di voler contattare al più presto il premier Gianni letta e il vicepremier Angelino Alfano per aprire un tavolo sulla ricostruzione. Sperando non si tratti soltanto di una mossa elettorale.
Durissime, invece, le parole del vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere comunale, Giorgio De Matteis: "e' necessaria una sobrieta' e una concretezza che non appartengono a questo Sindaco. Fin dal passaggio dalla gestione commissariale a quella ordinaria, richiesta da Cialente, avevamo sottolineato che ci saremmo trovati, prima o poi, in una situazione di grave emergenza. Pur avendo chiesto a Barca e Cialente di trasferire le risorse finanziarie Cipe gravate da onerosa burocrazia su Cassa Depositi e Prestiti - ha aggiunto De Matteis - con una procedura piu' rapida ed efficace, non siamo stati ascoltati e oggi ci troviamo di fronte al dramma. Cialente piange e dopo la patetica manifestazione con le carriole a Roma, e' seguita un'altra, peggiore dimostrazione di fallimento, che si e' concretizzata con la pantomima della restituzione della fascia e della cancellazione del Tricolore. Abbiamo chiesto un Consiglio comunale straordinario per affrontare realmente e seriamente questi problemi. Gia' da giorni Casini e Alfano sono stati sollecitati, affinchè nel Governo ci sia un'azione immediata che si concretizzi con disponibilità finanziarie reali e con un rappresentante dell'Esecutivo che si occupi della ricostruzione con attenzione e con reale volontà di soluzione dei problemi, in particolare nell'individuare ogni strumento che possa dare risposta all'esigenza di risorse finanziarie aggiuntive immediate".