Lunedì, 18 Agosto 2014 16:23

Amatrice, l'ospedale viene ridimensionato? Il comune indice referendum per cambiare regione

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di Beatrice Marsili - La Regione Lazio dispone che l'Ospedale "F. Grifoni" di Amatrice (Rieti) diventi una casa della salute, perdendo reparti e personale. Ma la comunità non è d'accordo: dapprima la petizione on-line per salvarlo, e ora la proposta del Sindaco di Amatrice: un consiglio comunale straordinario, che si terrà mercoledì 20 Agosto. All'ordine del giorno un referendum consultivo per interrogare la popolazione sulla possibilità di cambiare regione, passando all'Abruzzo o alle Marche.

L'Ospedale "Grifoni" ha un ampio bacino di utenza distrettuale ed eliminandolo si costringerebbe la popolazione ad andare a Rieti, che dista circa un'ora da Amatrice. "In realtà, è tutto il reatino a essere penalizzato - ha dichiarato il sindaco Sergio Pirozzi a Il Messaggero - dalla sanità alle mancate realizzazioni sulla viabilità, ma il tema del Grifoni è troppo importante. La Regione ha considerato, per le decisioni sulla sanità, come aree disagiate, Subiaco, Monterotondo e Bracciano ma non Amatrice, dove c’è l’unico ospedale del Lazio oltre i mille metri, in una zona a rischio sismico uno. Una scelta incomprensibile. Ci sentiamo mortificati e, per questo, proponiamo un referendum".
 
Come è noto, in caso di passaggio all'Abruzzo non si tratterebbe una novità per la patria del sugo all'amatriciana, simbolo della cucina nazionale: Amatrice fece infatti parte del Giustizierato d'Abruzzo e della provincia Abruzzo Ultra II nel distretto di Cittaducale con capoluogo L'Aquila per circa 600 anni, fino all'Unità d'Italia. La città rimase in Abruzzo fino all'epoca fascista; fu appunto nel 1927, con la creazione della provincia di Rieti, che entrò a far parte del Lazio.
 
"Per ora, chiediamo al consiglio il via libera al referendum - puntualizza Pirozzi - e poi si deciderà cosa fare. Vediamo cosa pensano i residenti e quali saranno le risposte dalla Regione. Ci limitiamo a chiedere un parere sull’uscita dal Lazio".
 
Come Amatrice anche i comuni reatini di Leonessa e di Antrodoco hanno richiesto in passato un cambio amministrativo. Leonessa tentò un referendum nel 2008 per ottenere il passaggio all'Umbria, i cittadini che si presentarono alle urne furono 1.207 (su 2.290 elettori) ma le procedure non si avviarono poichè non si raggiunsero i 1.146 "sì". Nel 2012 è stata la volta del Comune di Antrodoco. Spaventato dall'ipotesi dell'eliminazione della provincia di Rieti e quindi dal passaggio sotto la provincia di Viterbo, il paese si mobilitò per accorparsi alla provincia dell'Aquila, appoggiato dal presidente Antonio Del Corvo e dal sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente, che lanciò la proposta di riunire Leonessa, Cittaducale, Antrodoco, Amatrice e la zona del Cicolano alla provincia dell'Aquila. Il progetto fu poi abbandonato.

Ultima modifica il Lunedì, 18 Agosto 2014 18:51

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