Il crollo del balcone nella palazzina del progetto Case di Cese di Preturo – l'ultimo, e il più grave, di una lunga serie di incidenti e cedimenti strutturali – ha riacceso i riflettori sul problema della manutenzione degli oltre 4mila appartamenti delle 19 new town costruite dopo il terremoto.
Una questione che si sta dimostrando sempre più spinosa per l'amministrazione comunale, divenuta proprietaria, nel 2012, di questo immenso patrimonio immobiliare.
Esattamente un mese fa, a qualche giorno dalla notifica della citazione per danno erariale formulata dalla Corte dei Conti nei confronti del sindaco Massimo Cialente, di due assessori e di una dirigente del Comune, la Giunta aveva deciso di rimettere mano all'organizzazione dell'amministrazione di Case e Map approvando un progetto di coordinamento tra alcuni settori comunali (assistenza alla popolazione, patrimonio/ricostruzione pubblica e Sed) per la gestione amministrativo-contabile, immobiliare e manutentiva.
Per effetto di tale riassetto, all'assistenza alla popolazione è andata la competenza relativa all'assegnazione degli alloggi mentre in seno al settore ricostruzione pubblica e patrimonio è stato istituito un servizio che deve occuparsi, fra le altre cose, anche della manutenzione.
Quest'ultima, però, per un altro mese ancora, fino al 3 ottobre, rimarrà in capo – anche se solo per la parte ordinaria - alla Manutencoop.
Il contratto con Manutencoop era scaduto, in realtà, nel 2013 ma il Comune, tra mille polemiche, aveva deciso di prorogarlo per un altro anno (per una cifra pari a circa 2 milioni di euro) in attesa che si costituisse il nuovo soggetto gestore - una società mista, composta da una partecipata creata ad hoc e da un socio privato selezionato con gara pubblica - previsto dal piano formulato da un advisor, la Scs Azioninnova, al quale l'amministrazione si era rivolta per trovare una soluzione. Lo stesso piano quantificava i costi annui per la gestione e la manutenzione in una cifra ragguardevole: 8 milioni di euro.
Nonostante sia passato un anno, l'assessore Lelio De Santis, interpellato da NewsTown, ha detto che sarà impossibile costituire la società mista pubblico-privata entro il 3 ottobre, data della scadenza della proroga.
De Santis, infatti, ha spiegato che ci vorranno almeno 3 o 4 mesi per individuare il partner privato e altro tempo ancora per la costituzione della nuova società partecipata.
Stando così le cose, non è escluso che, alla fine, possa passare ancora un altro anno. Il rischio è che il Comune, dopo il 3 ottobre, dovrà accollarsi da solo tutta quanta la manutenzione, sia quella ordinaria che quella straordinaria. Un compito per svolgere il quale non ha né le risorse né il personale.
Nel frattempo la palazzina dove è crollato il balcone è stata dichiarata inagibile e si stanno cercando degli alloggi per dare una sistemazione alle famiglie costrette a lasciare i propri appartamenti.
L'edificio in cui è avvenuto il cedimento è stato realizzato da un'Ati di cui facevano parte la Iter Gestione e Appalti Spa, Sled Spa e Vitale Costruzioni Spa. Sarebbero una ventina, in totale, le palazzine costruite da queste tre imprese tra Arischia, Cese di Preturo, Collebrincioni, Coppito 2 e Sassa Nsi.
"Ho dato mandato all'avvocatura di rivalerci immediatamente nei confronti di queste aziende, visto che era stata istruita una polizza fideiussoria a garanzia dei lavori", ha spiegato a NewsTown l'assessore. Chissà se la citazione servirà a qualcosa, visto che, nel frattempo, una delle imprese della cordata, la Iter Gestione, è anche fallita.
Progetto Case: arrivano nuove bollette per luce e gas
Un'altra bomba che rischia di scoppiare in mano al Comune nelle prossime settimane è quella relativa alle nuove bollette per i consumi di luce e gas - riferiti al periodo aprile 2013-giugno 2014 - che il Sed ha iniziato a mandare ai residenti del progetto Case.
I nuovi acconti hanno sollevato già diverse proteste perché molte famiglie stanno ancora finendo di pagare le rate dei vecchi conguagli, quelli relativi al triennio 2010-2013 arrivati l'anno scorso. Infatti, fa sapere il Sed, i pagamenti effettuati fin qui ammontano a circa 6 milioni e mezzo di euro, a fronte di una cifra complessiva di oltre 11 milioni.
Riguardo i consumi dell'ultimo anno, poiché il Comune non ha ancora determinato i criteri per effettuare delle letture individuali e riferite ai millesimi, così come era stato chiesto a gran voce dagli stessi residenti, il Sed si è dovuto inventare una nuova metodologia di calcolo.
In pratica è stata attribuita ad ogni intestatario di contratto attivo nel periodo di calcolo una quota non eccedente il 75% del totale delle fatture pervenute al Comune.
La ripartizione dell’importo totale delle fatture, trattandosi di acconto, è stata calcolata prendendo in considerazione la totalità degli alloggi del progetto case, compresi quelli non occupati nel periodo di calcolo.
In questo modo una parte dell’importo totale da ripartire rimarrà, fino alla determinazione dei consumi effettivi, a carico del Comune dell’Aquila.
Al fine di attribuire ai cittadini un importo non superiore, in proporzione al periodo di calcolo, a quello determinato dall’ultima bollettazione, è stato calcolato un coefficiente storico derivante da quanto già emesso nella precedente bolletta. Il coefficiente storico, naturalmente, è stato calcolato solo nel caso in cui esisteva già una bolletta per lo stesso alloggio intestata allo stesso soggetto. I coefficienti sono stati calcolati separatamente per luce e gas.
In definitiva, il coefficiente applicato per il calcolo dell’importo di acconto coincide con il minore tra il coefficiente storico (se è disponibile) e il coefficiente medio.
Del coefficiente storico s'è detto: è l’importo massimo in euro da attribuire a mq per ogni giorno di occupazione dell’alloggio e si calcola solo per i contratti per i quali è già stata emessa una bolletta dividendo l’importo fatturato (per fornitura) per i mq dell’alloggio di riferimento e per i giorni di occupazione (relativi all’ultima bolletta).
Il coefficiente medio, invece, è l’importo in euro da attribuire a mq per ogni giorno di occupazione dell’alloggio e si ottiene dividendo il totale delle fatture (gas/elettricità) per la superficie totale degli alloggi del progetto CASE (inclusi quelli non occupati) e per i giorni dell’intero periodo di calcolo. Tale coefficiente è stato ridotto del 10% per non superare la quota massima del 75%.