Giovedì, 25 Settembre 2014 11:23

Metanodotto Snam, rinviata la Conferenza di servizi. Lolli: "Segnale positivo"

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La Conferenza di servizi sulla realizzazione della centrale gas di Sulmona fissata per il 30 settembre "è stata rinviata".

A comunicarlo è il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, a seguito della comunicazione del viceministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti. "Il viceministro - ha spiegato Lolli - ha risposto alla lettera della Giunta regionale che aveva chiesto la sconvocazione della Conferenza di servizi. Nel contempo, lo stesso viceministro ha convocato per il giorno primo ottobre un nuovo tavolo di confronto tra Ministero, Snam e Regioni interessate".

Si tratta, ha commentato Lolli, "di un segnale positivo che la Regione Abruzzo accoglie con favore e che permette di portare avanti le nostre ragioni nel successivo confronto. Resta dunque immutata - continua il vicepresidente - la nostra volontà di far valere le ragioni dello spostamento della centrale gas a Sulmona e del percorso del metanodotto che faremo valere sul tavolo del primo ottobre. Confermo fin da ora - conclude Lolli - la nostra posizione che abbiamo sempre esplicitato in tutte le sedi istituzionali in maniera civile, ferma e ragionevole".

Insomma, l'incontro convocato lunedì a Sulmona e che ha visto la presenza di istituzioni e comitati ha ottenuto un primo effetto: almeno per ora, la Conferenza di servizi è stata sconvocata. E già dal primo ottobre si tornerà a discutere della proposta della Regione Abruzzo: la modifica del progetto Snam, modificando il tracciato della infrastruttura. Una modifica assolutamente indigesta alla Snam, soprattutto per questioni economiche: tra Campochiaro (in provincia di Campobasso) e Sulmona esiste già un tratto del gasdotto Transmed che ha suggerito di sfruttarne il corridoio. Un gasdotto costa circa 2 milioni di euro per ogni chilometro, sfruttare il tunnel abruzzo-molisano vorrebbe dire risparmiare almeno 50 milioni. Ecco perché, per Snam, è cruciale l'Abruzzo interno. Ecco perché la società intende localizzare la centrale di compressione proprio a Sulmona. Nonostante si tratti di una zona a forte rischio sismico e di grande pregio ambientale. Il metanodotto, infatti, taglierebbe 3 parchi nazionali, un parco regionale e oltre 20 siti di rilevanza comunitaria.

E non va sottovalutata la volontà dell'esecutivo che, bene ribadirlo, ritiene l'infrastuttura cruciale per l'approvvigionamento di gas e che, dunque, non intende recedere dalla volontà di realizzare il metanodotto. In tempi brevi. 

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