Giovedì, 02 Ottobre 2014 12:09

Usi civici, è bufera: Cialente attacca gli uffici del Comune e si dice pronto ad esternalizzarne la gestione

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"Ho appreso di ben quattro sentenze a favore di questa amministrazione, di cui l'ultima emessa dieci anni fa, con la quale si riconosce la proprietà al Comune di ampie aree demaniali appartenenti ai Castelli diruti. Non capisco come sia potuto avvenire che negli anni questa amministrazione non abbia provveduto ad attuare sentenze ormai definitive, alcune delle quali confermate anche in Cassazione. Temo che ci troviamo di fronte a grosse responsabilità politiche, sociali, certamente erariali e, probabilmente, addirittura penali (al vicesindaco Trifuoggi chiedo di inquadrare esattamente il quadro delle responsabilità). In particolare mi colpisce la vicenda del Castello Rocca delle Vene che vide nel lontanissimo 1996 (18 anni fa) la soccombenza dell'Enel. Mi chiedo infatti se l'Enel, protagonista di recenti azioni di rivalsa economica ai danni di questa Amministrazione e che giunge addirittura a negarci gli allacci per morosità, alla luce di questa sentenza non debba corrisponderci somme per acquisti o affitti".

E' durissima la missiva che il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha inviato agli uffici comunali, colpevoli - a suo dire - di non aver dato seguito ad alcune sentenze che avevano riconosciuto al Comune dell'Aquila la proprietà di ampie aree demaniali. A sollevare il caso, l'ex consigliere comunale Pasquale Corriere che in un'altra lettera, indirizzata al sindaco e all'assessore al bilancio, Lelio De Santis, aveva segnalato come l'amministrazione avesse vinto numerose cause demaniali senza però monetizzare le sentenze favorevoli. In altre parole, il Comune ha acquisito al patrimonio vasti territori senza però preoccuparsi di incassare un euro.

Così, il primo cittadino ha deciso di convocare una riunione che si terrà mercoledì 8 ottobre, alle ore 9, alla presenza di assessori e dirigenti che dovranno portare tutta la documentazione in possesso agli uffici, nonché il piano di azione immediato da attuare. Un pò in ritardo, evidentemente: se è vero che la responsabilità è da attribuire agli uffici del comune, è vero anche che Cialente - e la sua giunta, tra un rimpasto e l'altro - governano la città dal 2007. Non si sono mai accorti di nulla?

La riunione - spiega il primo cittadino - "avrà carattere decisivo e definitivo. Segnalo che a mio avviso, oltre agli aspetti politici che evidenziano l'assoluta inefficienza di una macchina che in vent'anni non è stata capace di attuare sentenze che fissavano l'intervento dell'Amministrazione a 30 giorni, anche gravi problemi di magistratura contabile.

Poi l'affondo, con il sindaco che sarebbe pronto all'affidamento esterno della gestione degli usi civici: "Poiché mi aspetto che una delle obiezioni possa essere l'atavico problema della mancanza di personale, chiedo all'assessore Leone, alla dottoressa Coluzzi ed allo stesso vicesindaco, se non sia possibile, una volta per tutte, risolvere il problema degli usi civici, attraverso l'affidamento all'esterno, tramite gara, ad un gruppo di professionisti che nel giro massimo di un anno, completino tutte le vicende in sospeso, comprese le sclassificazioni, le affrancazioni ecc ... Ritengo che con questa azione il Comune potrebbe incassare cifre certamente superiori a qualche milione di euro".

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