Mercoledì, 08 Ottobre 2014 15:21

Intercettazioni "Re Sole": Sorgi era preoccupato da ipotetica interferenza di D'Alfonso

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Lo scandalo dell'inchiesta Re Sole [leggi l'articolo], che ha portato all'arresto il 30 settembre scorso del dirigente della Regione Abruzzo Antonio Sorgi, parrebbe essere solo all'inizio. L'inchiesta è considerata di fatto un ramo di Ecosfera, che aveva già causato uno scossone in seno all'ente regionale.

Nelle intercettazioni telefoniche e ambientali delle forze dell'ordine di carne al fuoco ce n'è, e tanta. In questi ultimi giorni è stato inevitabilmente tirato in ballo, da alcuni organi di stampa come Il Messaggero e Primadanoi, il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso. Il governatore (non indagato) è chiamato in causa nelle chiamate intercettate tra Sorgi, sua moglie (titolare della LT Progetti Srl, società con cui il dirigente avrebbe pilotato la gara d'appalto per i lavori di ampliamento del cimitero di Francavilla) e alcuni suoi soci. Secondo il materiale raccolto nel corso dei mesi - antedecenti all'elezione di D'Alfonso - Antonio Sorgi era particolarmente preoccupato del fatto che, nella gara per l'affidamento dei lavori per il cimitero di Francavilla, ci potessero essere interferenze di D'Alfonso, volte a promuovere l'affidamento all'impresa concorrente.

"[Sorgi, ndr] ne parla spesso con la moglie e con i soci occulti - si legge su Primadanoi - più volte discute e ragiona di contattare l’ex sindaco di Pescara per chiedergli una mano e fare pressioni sul sindaco di Francavilla, Antonio Luciani, ma è combattuto e non vorrebbe mettersi con le sue stesse mani nei guai e consegnarsi al nemico". Sorgi era così preoccupato di un ipotetico ruolo di D'Alfonso nell'affare del cimitero che, presente da solo in auto, sbotta esclamando ad alta voce: "Devo smetterla di parlare di Luciano". Un'ossessione, insomma.

Nelle numerose telefonate e conversazioni de visu al vaglio degli inquirenti, il dirigente pubblico parla chiaramente di alcuni imprenditori che sarebbero (il condizionale è d'obbligo, considerando che si tratta semplicemente di parole pronunciate da Sorgi) "vicini" al governatore, come Enrico Marramiero di Alma Cis - la ricordiamo per aver ricorso e perso al Tar riguardo la gara per la realizzazione dei sottoservizi del centro storico dell'Aquila - e Massimo De Cesaris, coinvolto assieme allo stesso D'Alfonso nell'inchiesta Housework (assolti entrambi in primo grado).

L'aspetto interessante delle intercettazioni che vedono protagonista Sorgi è proprio la sensazione, da parte del dirigente regionale, di una lotta tra poteri per l'aggiudicazione di appalti importanti. Come se ci fosse un'impresa "portata da" questo e quel politico o, come nel suo caso, dirigente pubblico.

Gli agenti poi registrano e documentano anche un incontro in un bar di Pescara tra Sorgi e D'Alfonso, datato 27 novembre 2013. Secondo gli investigatori, durante il breve incontro i due parlano proprio dell'appalto oggetto dell'inchiesta, quello relativo ai lavori di ampliamento del cimitero di Francavilla. D'Alfonso, invece, nega con fermezza.

Sottolineiamo il fatto che D'Alfonso non sia indagato in quest'inchiesta, rimane comunque un'ombra sugli ultimi anni della gestione del dirigente regionale all'interno dell'ente. Sorgi è stato infatti direttore regionale della Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazione Ambientali, Energia. Ma nel suo percorso in Regione, ha guidato anche i settori dell'Urbanistica e dei Beni ambientali. E' stato inoltre anche a capo del Comitato per la valutazione di impatto ambientale (Via).

Superfluo aggiungere, dunque, che sulla sua scrivania - nell'ultimo decennio - sono passati progetti determinanti per l’Abruzzo.

Ultima modifica il Mercoledì, 08 Ottobre 2014 18:22

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