Giovedì, 23 Ottobre 2014 10:52

'Sblocca Italia', Pezzopane a NewsTown: "I 250 milioni ci sono, ecco la verità"

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"I 250milioni di euro non sono sfumati. Sono incastrati nella relazione allo 'Sblocca Italia', non erano nell'emendamento che è stato stralciato, seppur solo in parte, stamane. Ho parlato con il presidente della Commissione bilancio alla Camera, Francesco Boccia: i soldi ci sono". 

Parole della senatrice Stefania Pezzopane che, a NewsTown, ha chiarito come i 250milioni per la ricostruzione garantiti nello 'Sblocca Italia' non siano affatto spariti. 

Un equivoco, evidentemente. Il deputato di Sel, Gianni Melilla, aveva diffuso stamane un comunicato che - in pochi minuti - ha scatenato reazioni e polemiche: "Il Governo ha deciso di stralciare dalla legge di conversione del decreto 'Sblocca Italia', all'esame della Camera, la parte riguardante la ricostruzione dell'Aquila che era stata inserita con un emendamento approvato dalla commissione ambiente, con la motivazione che non c'è copertura finanziaria nel Bilancio 2014. E' un fatto grave che testimonia una disattenzione nei confronti dei problemi della Ricostruzione dell'Aquila e del lavoro difficile che svolgono i 56 comuni del cratere a partire dall'Aquila".

Melilla aveva poi incalzato il governo Renzi: "Se a questo si aggiunge la gravissima scelta della proposta di legge di stabilità che non prevede nessuno stanziamento per l'annualità 2015 per la Ricostruzione, a fronte di una necessità di almeno 600 milioni di euro, ci si rende conto di come siamo arrivati ad una situazione allarmante e inaccettabile per l'Abruzzo e per L'Aquila". A domanda precisa, però, non aveva inteso alimentare polemiche: "I 250milioni non ci sono. A meno che non siano stati inseriti in altro provvedimento che, però, non ho avuto modo di leggere", ha sottolineato. 

A fare chiarezza ha pensato Stefania Pezzopane, che non ha mancato una stilettata: "In Commissione bilancio bisogna presidiare. Come ho sempre fatto io, in Senato. I soldi sono incastrati nella relazione, non erano nell'emendamento". Che tra l'altro è stato stralciato soltanto in parte: in particolare, nei punti in cui si proponeva di dare in carico alle Amministrazione competenti 'le attività volte alla rimozione delle macerie, le operazioni di movimentazione e trasporto dei materiali derivanti dal crollo degli edifici pubblici e privati, dalle attività di demolizione e abbattimento degli edifici pericolanti a seguito di ordinanza sindacale, da interventi edilizi effettuati su incarico della pubblica amministrazione'. Le stesse pubbliche amministrazioni 'dovevano essere autorizzate ad avvalersi dei siti di deposito temporaneo autorizzati e localizzati in uno dei Comuni del Cratere che abbiano in disponibilità aree per il trattamento del rifiuto'Stralciata anche la proposta di impegnare l'1% dei fondi della ricostruzione privata (anche se non era chiaro a quanto ammontasse la somma) per le spese dei comuni del cratere, 'al fine di assicurare la continuità delle attività di ricostruzione e di recupero del tessuto urbano e sociale dei territori abruzzesi colpiti dal sisma'.

"Certo, sarebbe stato meglio se fosse passato l'emendamento per come era stato presentato", ha riconosciuto Pezzopane. "I soldi però ci sono, così come l'impegno del Pd nazionale che presenterà degli emendamenti alla Legge di stabilità per garantire le risorse necessarie al cratere". 

Allarme rientrato, dunque. Almeno per ora. Così come le polemiche. "Gli emendamenti sono stati cassati dalla stessa maggioranza: ormai non è più un decreto 'Sfascia Italia' ma anche 'Anti Abruzzo', i sospetti sulle mancate coperture per gli emendamenti potrebbero essere anche legittimi, ma questo dimostra il pressapochismo e la incapacità dei deputati Pd. La verità è che come nel caso delle trivelle e del Parco della costa teatina il Pd abbandona l'Abruzzo, anzi lo affonda", aveva attaccato Gianluca Vacca del Movimento 5 Stelle.

Ancor più duro il Presidente regionale di Forza Italia, Nazario Pagano: "Quanto accaduto testimonia lo scarso peso politico del Presidente Luciano D'Alfonso e dei parlamentari del Pd nelle scelte del partito nazionale. Per la prima volta dal 2009, il Governo nazionale non finanzierà la ricostruzione dell'Aquila e dei Comuni colpiti dal sisma. Un fatto grave".

"Voglio ricordare che grazie al Governo Berlusconi – aveva aggiunto Pagano – i fondi per gestire l'emergenza e la ricostruzione sono stati garantiti; oggi, invece, il Pd ha bloccato la rinascita del nostro Capoluogo di regione. Questa scelta è la testimonianza del pressapochismo mostrato dalla maggioranza di centrosinistra e del lavoro insoddisfacente svolto finora dalla governance locale composta dal Sindaco Cialente, dal Vice Presidente della Regione Giovanni Lolli e dalla Senatrice Pezzopane, che in tema di ricostruzione, evidentemente, al di là delle bugie raccontante finora ai cittadini e dalla sindrome di apparire i "primi della classe" contano molto poco nel PD nazionale e stanno affondando L'Aquila e l'Abruzzo".

Polemiche rientrate, dicevamo. Almeno fino alla battaglia parlamentare che dovrà garantire, in fase di approvazione della legge finanziaria, flussi certi per la ricostruzione. 

"I 250milioni restano", ha confermato il sindaco Massimo Cialente su Facebook. "Sono stati invece cancellati, dalla Ragioneria dello Stato, la scorsa notte, nonostante l'intervento politico ripetuto di tutti, alcuni degli emendamenti che erano stati approvati dalla Commissione Ambiente. Gli emendamenti esclusi verranno inseriti, spero, nella Legge di Stabilità. Certo, ormai stiamo vivendo una situazione anomala: la burocrazia impone scelte alla politica. Posso affermare, senza tema di smentita, che la Ragioneria ha sbagliato, ripeto ha sbagliato. Comunque oggi ho capito bene la storia della tela di Penelope: ogni giorno viene disfatto parte del lavoro che abbiamo intessuto con fatica. Ok, teniamo duro, ce la faremo comunque. Siamo tosti, gli aquilani sono tosti". 

Ultima modifica il Giovedì, 23 Ottobre 2014 14:48

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