Il prossimo 8 gennaio, presso la Corte di Cassazione di Roma, tornerà di nuovo in aula Francesco Tuccia, l'ex militare campano accusato di aver stuprato una studentessa universitaria nel parcheggio di una discoteca a Pizzoli (L'Aquila) nel febbraio 2012. Il giovane è stato condannato in primo grado nel gennaio 2013 a otto anni di reclusione, pena confermata in secondo grado all'Aquila circa un anno fa.
Sulla vicenda, che scatenò indignazione nel capoluogo abruzzese e non solo, torna il Centro Antiviolenza dell'Aquila, uno tra i collettivi di donne attivi nei presidi fuori dal Tribunale, e attraverso la vicinanza alla studentessa stuprata. Il Centro, che è inoltre parte civile al processo, lancia un appello alle donne per la partecipazione all'udienza di Roma.
La nota integrale del Centro Antiviolenza per le donne dell'Aquila
Il prossimo 8 gennaio 2015 si terrà a Roma presso la Corte di Cassazione, l'udienza del processo a carico di Francesco Tuccia, imputato per i noti fatti relativi allo stupro perpetrato a Pizzoli nel febbraio 2012 ai danni di una giovane donna, studentessa presso l'Università dell'Aquila.
Ricordiamo che nel corso del procedimento, l'imputato è stato condannato in primo grado, nel gennaio 2013 a 8 anni di reclusione, condanna confermata in Appello nel dicembre 2013.
Nel processo, il Centro Antiviolenza per le donne dell'Aquila è stato ammesso come Parte Civile e come tale sarà ancora a fianco della giovane donna impegnata in questa lunga battaglia per la riaffermazione del diritto di ognuna a vivere libera dalla violenza maschile.
Rivolgiamo, pertanto, un appello a tutte le donne a partecipare e far sentire la propria presenza ribadendo che la violenza maschile ci riguarda tutte.