Sabato, 10 Gennaio 2015 10:00

Aree bianche, le denunce del Comitatus Aquilanus. Di Stefano: "Nessuna omissione"

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"A quasi un anno dalla Delibera n. 22 del 6.3.2014 con cui il Comune, con un atto organico ed erga omnes dava finalmente risposta all’annoso problema della destinazione urbanistica e degli indici per le aree ove era (da tempo) decaduto il vincolo preordinato all’esproprio, ci vediamo costretti a svolgere alcune considerazioni e a denunciare le ulteriori elusioni/omissioni di questa Amministrazione comunale".

Si legge in una nota firmata dall'architetto Antonio Perrotti del Comitatus Aquilanus, inviata al sindaco dell'Aquila, alla sezione urbanistica provinciale, al servizio urbanistica di Regione Abruzzo, alla Procura della Repubblica, alla Procura regionale della Corte dei Conti, al Nucleo di Polizia antimafia, ai Carabinieri e al Consiglio superiore della Magistratura.  

"Va innanzitutto evidenziato - scrive Perrotti - che tale Delibera era giunta dopo decenni di omissioni, di 'promesse filo immobiliari' e di decine di Commissariamenti (…edificatori ). Bisogna poi dire che probabilmente già allora, a marzo 2013, ci si voleva limitare (tra le tante assenze e incompatibilità), a presentare la Delibera in Consiglio mentre, per il coraggio, il senso di responsabilità e la lungimiranza dei consiglieri Vincenzo Vittorini e Ettore Di Cesare che hanno garantito con la loro astensione il 'numero legale', la Delibera fu regolarmente votata e adottata".

Cosa denuncia il Comitatus Aquilanus? "In primis, l’elusione sistematica dell’art. 49 della L.R. 70/95 (che avrebbe consentito di controbattere autorevolmente ai contenziosi al TAR dei privati e che, in quella sede, consentiva di dare gli indici molto più modesti di cui all’art. 4 della Legge 10/77) e le disastrose conseguenze sui bilanci comunali e sulla qualità dell’assetto urbanistico più in generale. Dobbiamo quindi denunciare l’esclusione da tale Delibera di tutte le Aree destinate dal PRG ad 'Attrezzature generali' anche queste in un’urbanistica ortodossa, finalizzate ad interventi pubblici di carattere territoriale e proprio perciò ancor più di preminente natura pubblica". 

Dunque, la richiesta di chiarimenti sul successivo consequenziale iter (art.10 LR 18/83 e s. m. e i.) e sulle motivazioni del ritardo, in quanto a tutt’oggi la Delibera non è pervenuta né alla Regione, né alla Provincia per i necessari Pareri/approvazioni. "Denunciamo il reiterato atteggiamento omissivo dell’Amministrazione Comunale sulla questione e invitiamo tutte le Autorità ad intervenire per verificarne le ragioni e per assumere il necessario 'potere sostitutivo' e portare a compimento tale prima necessaria azione di pianificazione organica riportandola ad una maggiore coerenza con il citato art. 49 della LR 70/95".

Immediata la replica dell'assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano. "Nessuna omissione sulle aree a vincolo decaduto - ha assicurato - ma sicuramente il coraggio e la determinazione di recuperare una vicenda di latitanza trentennale, grazie alla quale si poteva solo continuare ad guardare impotenti lo sfascio dell'assetto del territorio di una città capoluogo. Un'operazione resa possibile grazie al senso di responsabilità della gran parte dei consiglieri di maggioranza, di Ettore Di Cesare e di Vincenzo Vittorini, contro l'irresponsabilità di coloro che hanno abbandonato l'aula tentando di vanificare la seduta del Consiglio comunale".

Nel merito tengo, Di Stefano ha inteso precisare che le aree a vincolo decaduto riguardano le zone destinate a parcheggi, le zone destinate a verde pubblico attrezzato e quelle destinate a servizi pubblici (di cui agli articoli. 27, 29 e 30 delle Norme tecniche di attuazione del Piano regolatore generale), in quanto gravate da vincolo diretto, preordinato all'esproprio decaduto. "Non sono gravate dal vincolo le zone ad attrezzature generali. Affermare questo è pura fantasia tecnocratica di risulta. La delibera non deve essere inviata alla Regione, ma alla sola Provincia che, dalla Regione, ha la delega in materia urbanistica e con la quale il Comune ha sottoscritto il protocollo d'intesa preliminare. La delibera, una volta completati gli adempimenti previsti dalla Legge regionale 18/83 e successive modifiche integrazioni, con il secondo passaggio al Consiglio Comunale sulle osservazioni, sarà pronta per l'invio alla Provincia".

Dunque, i tempi. "Delibera di adozione pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo il 18/6/2014; termine per la presentazione delle osservazioni: 2/8/2014; termine per le controdeduzioni, come da indicazioni di legge, non perentorio: 90 giorni, quindi 2/11/2014. Le osservazioni pervenute sono 46 (di cui 11 oltre i termini, ma si è scelto di procedere alla controdeduzione di tutte). Se non consideriamo le festività natalizie, si tratta, oggettivamente, di un mese scarso di ritardo sulla tabella di marcia, contro gli oltre trent'anni che la storia ci ha consegnato. Per le eventuali denunce ci vedremo nelle sedi dovute, ma se si dovessero ravvisare tentativi di fermare questo processo, non esiteremo un secondo a costituirci per chiamata in causa a riparo di ogni danno derivante da tale azione". 

 

Ultima modifica il Lunedì, 12 Gennaio 2015 17:18

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