Martedì, 03 Febbraio 2015 12:14

Ricostruzione scuole, ActionAid: "Trasparenza, il tempo è scaduto"

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Quindi giorni fa ha visto la luce 'U-act', piattaforma nata dalla collaborazione tra ActionAid e Openpolis.

Una delle prime azioni promosse è stata chiedere - come fa da tempo la ong ActionAid insieme a tanti genitori, docenti e bambine/i dell'Aquila - una celere, trasparente e partecipata ricostruzione delle scuole che insistono sul territorio del Comune dell'Aquila.

Nell'azione #siamotuttifuoriclasse sono state fissate delle 'scadenze' alle richieste presentate. La motivazione è semplice. A sei anni dal terremoto, quasi 6000 ragazze/i sono ancora costretti a studiare ogni giorno in strutture provvisorie senza nessuna prospettiva di come, ma soprattutto quando, potranno riavere scuole vere.

"La prima richiesta che abbiamo rivolto al Comune dell'Aquila - si legge sulla homepage di 'U-act' - è quella della trasparenza, che è 'scaduta' proprio in questi giorni. Ebbene si, siamo stati molto ottimisti. Solo 15 giorni per far conoscere questo nuovo strumento, raccogliere le firme, far arrivare il messaggio ai responsabili dei procedimenti e ottenere un piccolo ma significativo passo avanti. Ottimisti ma, a nostro modo di vedere, realistici. Perché quello che stiamo chiedendo, in fondo, non è così difficile da realizzare".

Qualche dovuta premessa. Nel 2012, il Governo Italiano ha istituito due Uffici Speciali per coadiuvare i comuni nella ricostruzione dei territori colpiti dal sisma. In questo modo, dopo un lunghissimo e inusuale commissariamento, gli enti locali hanno ripreso la loro naturale attività decisionale supportati tecnicamente dai due Uffici, uno dedicato al solo Comune dell'Aquila e un altro agli altri 56 comuni colpiti. La trasparenza è fissata proprio nella norma che li istituisce: "assicurano nei propri siti istituzionali un’informazione trasparente sull’utilizzo dei fondi ed eseguono il controllo dei processi di ricostruzione e di sviluppo dei territori".

Nel sito dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell'Aquila, esiste un'apposita sezione del 'monitoraggio' costante degli interventi. In questa sezione però non compare nulla che riguardi la ricostruzione pubblica. Dallo stesso sito è possibile accedere ad un webgis con un monitoraggio visuale della ricostruzione. Si può esplorare il territorio e, spuntando le caselle della ricostruzione privata (le abitazioni), tutti possono scoprire lo stato di attuazione dei diversi progetti per la ricostruzione degli edifici privati. Ma se spuntiamo la casella 'Ricostruzione pubblica' non riusciamo ad avere nessuna informazione aggiuntiva rispetto allo stato di esecuzione di progetti e lavori.

Dobbiamo invece spostarci sul sito istituzionale del Comune dell'Aquila per riuscire a trovare qualche informazione in più, ad esempio c'è un “piano” elaborato dal Comune nel 2010 e in questa pagina un aggiornamento sull'esecuzione dei lavori. Purtroppo però il file è molto incompleto, è datato 31 ottobre 2013, e delle scuole non parla.

Perché né l'Ufficio Speciale né il Comune dell'Aquila hanno interesse ad aggiornare i cittadini sull'andamento della ricostruzione pubblica? È una necessità dei singoli cittadini conoscere quando rientreranno nelle loro case ma è una necessità di un intera comunità (locale e nazionale) sapere quando (e come) verranno restituiti i luoghi pubblici, di interesse collettivo, come le scuole.

"Noi siamo stati fortunati - incalza ActionAid - perché i primi giorni del novembre 2014 abbiamo avuto l'opportunità di accompagnare una troupe televisiva (Striscia la notizia, Canale 5) ad un incontro con il Sindaco dell'Aquila. In quella occasione siamo riusciti ad entrare in possesso di un 'dossier' denominato 'Piano di ricostruzione dell'edilizia scolastica'. Si parla di 'ipotesi' di ricostruzione di circa 24 edifici scolastici e per quattro di loro (identificati da Delibera di Giunta Comunale n. 486 del 23/10/2013) esiste un 'cronoprogramma'".

Seguendo questi schemi, per la scuola media di Paganica (ne abbiamo parlato qui) il Comune dovrebbe aver già identificato il luogo di localizzazione, effettuato la gara per le analisi geologiche del terreno, svolto le analisi e in questi giorni si dovrebbe provvedere alla gara per la progettazione. Allo stesso punto dovrebbero essere la scuola d'infanzia di San Sisto e quella primaria di Coppito. Mentre la scuola primaria di Arischia dovrebbe avere il progetto preliminare approvato e in questi giorni si dovrebbe lavorare per il progetto definitivo.

Discorso un po' diverso per l'unica scuola che vede un progetto definitivo approvato sia dal Comune che dall'Ufficio Speciale l'11 agosto del 2014 (la scuola primaria di Pettino). Per questa scuola a gennaio 2014 sarebbe dovuto essere pubblicato il bando di gara.

"E le altre 19 scuole?", si chiede ActionAid. "Di loro non sappiamo niente. Vogliamo provare a far di conto. Per la scuola che vive il processo più avanzato, sempre secondo il cronoprogramma ottenuto dal Comune dell'Aquila si prevede il rientro in un edificio in muratura nell'autunno del 2017. Se per ogni scuola fossero necessari 4-5 anni tra progettazione e conclusione lavori e presupponendo 4 scuole avviate ogni anno per migliaia di bambine e bambini le prospettive di rientro sono lontanissime nel tempo (2028?). Mentre, come sappiamo, i Moduli a Uso Scolastico Provvisorio, a detta delle stesse ditte costruttrici, hanno una vita garantita per 5/6 anni".

Di tutte queste cose purtroppo non c'è traccia nei siti istituzionali. "Non ci è dato sapere nemmeno le motivazioni per cui di alcune scuole sappiamo qualcosa e delle altre niente. Sappiamo anche che sono stati commissionati e acquisiti studi e indicatori numerici utili alla programmazione degli interventi di edilizia scolastica. Ad esempio, l'Ufficio Scolastico Regionale dovrebbe aver fornito i numeri sull'attuale popolazione scolastica e delle prospettive future. Dal 2009 molte cose sono cambiate nell'organizzazione scolastica generale. Sono nati Istituti Comprensivi e alcune scuole sono state accorpate. Il Comune sta tenendo conto della nuova dimensione degli Istituti?".

Inoltre - aggiunge ActioAid - "nella pianificazione generale di una città dove sono collocate le scuole ha un forte impatto su molteplici aspetti, come quelli del traffico e della mobilità. Si sta tenendo conto di questi impatti? Sono tutti dati importanti che dovrebbero essere resi pubblici. Queste sono le ragioni che ci spingono a chiedere con urgenza trasparenza sulla ricostruzione delle scuole. Non possiamo più aspettare".

 

 

Ultima modifica il Martedì, 03 Febbraio 2015 12:34

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