A ormai quasi quattro anni dall'indizione della gara europea per l'affidamento del servizio di ristorazione, la Asl 1 L'Aquila-Avezzano-Sulmona ancora non chiude il bando per l'affidamento definitivo del servizio. La gara riguarda i pasti da somministrare a pazienti e dipendenti dell'Ospedale "San Salvatore" dell'Aquila: più di 40mila pasti al mese, che valgono più di 200mila euro in affidamento diretto.
La vicenda, svelata da un'inchiesta di NewsTown dello scorso anno [leggi l'inchiesta], è tutt'altro che risolta. Il bando di gara per l'affidamento del servizio di mensa ospedaliera è stato indetto dall'Azienda sanitaria nel giugno 2011. In attesa dell'espletamento della procedura europea, però, il servizio fu temporaneamente affidato (6 mesi) al colosso della ristorazione collettiva Vivenda Spa. Dopo di allora, nessuna busta relativa alla gara di appalto è stata più aperta, con continue proroghe - doverose perché il servizio di mensa è necessario all'assistenza sanitaria e al funzionamento del servizio all'interno dell'Ospedale - e ben 68 verbali da parte della Commissione di gara.
E' dell'autunno scorso, inoltre, l'interessamento alla vicenda da parte di due autorità inquirenti, che per stessa ammissione della Asl hanno acquisito copia integrale di tutti gli atti e i documenti di gara. Una gara aperta e mai chiusa, dopo quasi quattro anni.
Ad oggi, dunque, il bando non è ancora giunto a conclusione. Nel frattempo, in quasi quattro anni, un'impresa privata sono stati elargiti quasi 8 milioni di euro. Un fiume di soldi pubblici autorizzato dalle continue proroghe della Asl, rese possibile dalla "estrema urgenza e necessità" del servizio di ristorazione ospedaliera.
Cos'è la Vivenda Spa? Storia [e grane] di un gigante
La Vivenda Spa è un colosso della ristorazione su vasta scala. Esercita la propria attività su tutto il territorio nazionale, lavorando negli appalti pubblici. La direzione generale dell'azienda si trova a Roma, ma vanta sedi anche a Milano, Firenze, Siena e Bari. Il 70% della società è di proprietà della società cooperativa per azioni La Cascina.
Vivenda è partecipata persino da Invitalia, l'agenzia del ministero del Tesoro deputata ad attrarre investimenti in Italia. La Cascina è una holding di cooperative da più di 200 milioni di euro di fatturato annuo, storicamente vicina a Comunione e Liberazione di Roma. Nata come mensa per gli studenti della capitale, controlla oggi diverse società, ospedali, hotel e ristoranti di lusso, come il Pedrocchi di Padova e Le Cappellette di Roma.
La storia giudiziaria della dirigenza de La Cascina si è intrecciata almeno due volte, negli ultimi anni, con quella dell'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. I personaggi chiave sono i fratelli lucani Pierfrancesco e Angelo Chiorazzo. Quest'ultimo è il fondatore della cooperativa Auxilium (sempre del gruppo La Cascina), che gestisce il Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari, il Centro di Identificazione ed Espulsione (Cie) di Ponte Galeria a Roma, il Centro di Accoglienza di Caltanissetta e il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifiugiati (Sprar) di Bitonto (Bari). Sull'affaire dell'emergenza migranti, Chiorazzo fu indagato nel 2008, assieme all'allora sottosegretario Gianni Letta, per l'affidamento diretto del centro di accoglienza di Policoro, in Basilicata. Le accuse per Letta erano di abuso d'ufficio, turbativa d'asta e truffa aggravata, ma le indagini furono archiviate. Come furono archiviate quelle su Angelo Chiorazzo, qualche mese dopo (siamo nel 2009), a proposito dell'appalto per la gestione del Cara di Bari. Per anni La Cascina ha vinto appalti in tutto il Paese, dalle università alle strutture pubbliche, dai teatri agli stadi, fino alla bouvette del Senato. Nel 2008 la Asl di Taranto si è avvalso di forniture per 8,8 milioni di euro; il comune di Roma per altri 20. "Non è un mistero – scrive Il Fatto Quotidiano nel 2009 – che i vertici della Cascina selezionino il personale anche sulla base di elenchi stilati da vescovi e politici di area".
Per quanto riguarda la Vivenda Spa, i guai per l'impresa arrivano nel 2012, periodo durante il quale già fornisce sia la Asl dell'Aquila che le scuole del capoluogo abruzzese (attraverso la gestione affidata dal Comune dell'Aquila). Gli ispettori di Inps e Inail contestano il mancato pagamento dei contributi a centinaia di dipendenti della società. Spunta un verbale dell'Inps in cui si contesta di non aver pagato contributi per quasi 1,5 milioni di euro. Nonostante gli accertamenti, però, Vivenda continua ad essere leader nel suo settore, acquisendo appalti e fornendo scuole e uffici pubblici di mezza Italia: l'Ospedale Sant'Andrea di Roma, le scuole di Nettuno, il Ministero dell'Interno, il Policlinico “Gemelli” di Roma, la clinica “San Pietro” di Roma, le scuole di Cologno Monzese, le aziende sanitarie della Regione Lazio e, non ultime, le scuole dell'Aquila e l'Ospedale San Salvatore.
Negli ultimi tempi, la Vivenda Spa e la sua casa madre Cascina sono emersi più volte nelle cronache giudiziarie: il nome della holding è spuntato fuori nelle intercettazioni per Mafia capitale, a proposito degli appalti per il global service della sanità romana. Tornando all'Aquila, invece, la Corte dei Conti si è interessata a un presunto danno erariale del Comune dell'Aquila, a proposito di un aumento "indiscriminato" del prezzo dei pasti per le mense scolastiche del capoluogo abruzzese.
Infine, nelle ultime settimane, dopo il pasticcio del bando dell'Agenzia per il diritto allo Studio dell'Aquila, Vivenda ha da poco ricevuto l'incarico "per cottimo fiduciario" - anche in questo caso in attesa dell'espletamento della gara europea - per il servizio nelle mense universitarie dei tre poli e della residenza studentesca dell'Aquila.
Leggi la richiesta di rettifica della Società Cooperativa Auxilium