Martedì, 17 Marzo 2015 13:47

Grandi Rischi, il ricorso di Como in Cassazione: "Motivazioni illogiche, travisamento della prova"

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Sul quotidiano Il Messaggero il giornalista Marcello Ianni, riporta alcuni stralci delle venti pagine con cui il Procuratore generale presso la Corte d'Appello, Romolo Como, ha fatto ricorso presso la Cassazione in avversità alla sentenza di assoluzione di sei dei sette membri della commissione Grandi Rischi.

Como parla di "illogicità e contraddittorietà della motivazione, travisamento della prova" e incalza: "non si può ritenere da un lato che si sia architettata un'operazione mediatica e sia stato diffuso il messaggio di rassicurazione a opera dei vertici della Protezione civile, dall'altro lato che gli esperti facenti parte la Cgr si siano limitati a fare un'analisi del fenomeno astratta e avulsa dal contesto in cui la riunione era stata convocata. Ancor più la motivazione contrasta con le prove documentali e orali raccolte in dibattimento al punto di travisarle e in qualche caso completamente ometterne la valutazione".

Insomma secondo il Procuratore generale, quella che stavano svolgendo gli scienziati non poteva essere una semplice ricognizione avulsa dal contesto 'senza finalità di informare la cittadinanza"come sorprendentemente scrive la Corte.

Tanto più quella del 30 marzo non poteva non essere la commissione grandi rischi - come sempre sostenuto dalla Corte - anche se convocata in maniera anomala. A tal proposito Como nel ricorso sottolinea "come gli esperti fossero stati convocati come commissione Grande rischi e anche in caso di irregolarità formali della riunione avrebbero dovuto assumersi pienamente i compiti assegnati, ovvero di fornire le indicazioni necessarie, procedere all'esame dei dati, alla valutazione dei rischi connessi. Non si vede per quale ragione non avrebbero dovuto operare con i medesimi criteri di speciale diligenza connessi al loro ruolo".

Il procuratore non poteva non toccare poi la questione dello scarico di energia ripetuta alla stampa dal De Bernaridinis posta anche dentro la riunione. Sul punto Como si domanda "perché nessuno dissentì da queste affermazioni e correggere le improvvide dichiarazioni"?

Per Como insomma "la corte di Appello non ha correttamente valutato il materiale probatorio raccolto sotto il profilo del collegamento tra l'iniziativa dei vertici della Protezione civile e il messaggio rassicurante poi trasmesso alla popolazione e il ruolo svolto dai componenti della Cgr nella riunione, che erano ben consapevoli degli scopi della convocazione e della diffusione mediatica del messaggio che ne derivava e della colpa, per non avere approfondito alla luce del contesto in cui si trovavano a operare gli aspetti concreti e specifici del rischio sismico e per non avere evidenziato l'erroneità della tesi favorevole pur chiaramente divulgata dai responsabili della protezione civile".

Ultima modifica il Mercoledì, 18 Marzo 2015 09:36

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