La questione potrebbe sembrare irrilevante, non lo è affatto. Racconta di una gestione poco trasparente e di una preoccupante confusione. Il consiglio comunale si è riunito ieri per discutere, tra gli altri punti all’ordine del giorno, della proposta deliberativa di Giunta relativa al nuovo modello gestionale degli alloggi del progetto C.a.s.e. e dei villaggi Map che prevede, almeno nelle intenzioni, un partenariato pubblico-privato.
Una delibera che ha scatenato molte discussioni e che non è mai arrivata al voto: dopo la discussione mattutina, infatti, nel pomeriggio è mancato il numero legale. Responsabilità dei consiglieri di maggioranza che, in un momento delicato ed importante visto che si parlava del patrimonio immobiliare che ospita ad oggi più o meno ventimila sfollati, ha fatto mancare il suo apporto alla Giunta guidata da Massimo Cialente. Che è parso, infatti, furioso.
La discussione ha mostrato che la delibera, votata dalla Giunta su proposta dell’assessore Moroni, piace davvero poco e tra i banchi dell’opposizione e tra quelli della maggioranza. Probabile nelle prossime settimane si arrivi ad una qualche modifica del testo che, a questo punto, potrebbe tornare in aula dopo l’estate.
Modifiche necessarie se è vero che il testo fa riferimento in maniera solo generica alla necessità di un partenariato capace di occuparsi della manutenzione e della valorizzazione di tutto il compendio immobiliare. “Intento nobile”, ha dichiarato nel corso della discussione il consigliere di opposizione Ettore Di Cesare, “Prima, però, sarebbe necessario avere qualche informazione in più. Ad esempio, quanti sono gli alloggi dei progetti C.a.s.e. e Map ad oggi ancora liberi?”.
Una domanda semplice, sembrerebbe. Che ha messo in grave imbarazzo la Giunta, però. Sollecitato dai cittadini del Consiglio Civico Aquilano, che vivono negli alloggi costruiti nel dopo terremoto e che erano presenti in aula, l’assessore Fabio Pelini, visibilmente irritato, ha risposto che le unità abitative libere erano 32.
E’ la prima volta che l’informazione viene resa nota: ricorderete che NewsTown ha partecipato nei mesi scorsi a "Diritto di sapere", primo monitoraggio sul campo dell’accesso all’informazione in Italia. Avevamo inoltrato delle richieste di accesso agli atti al Comune dell'Aquila. In particolare, abbiamo chiesto agli uffici preposti “Quante persone vivono nel progetto C.A.S.E e nei M.A.P, quanti alloggi sono ad oggi vuoti, quante persone vivono in alberghi o caserme?”
Sono passati più di quattro mesi, in redazione non è arrivata alcuna risposta. Ha risposto Pelini, finalmente. Ed è parso molto sicuro, tanto da invitare la signora che aveva posto la domanda “ad accompagnarlo a controllare”.
Trentadue alloggi liberi, dunque: se non fosse che qualche ora dopo, la dirigente del settore Assistenza alla Popolazione, dottoressa Patrizia Del Principe, ha reso noto che, “a seguito di una puntuale verifica e all’esito delle assegnazioni ai nuclei familiari ospitati nella Scuola Sottufficiali della Guardia di Finanza, risultano liberi, a oggi, 9 unità abitative del Progetto Case e 7 dei Map”.
Sedici alloggi, la metà di quanto indicato dall’assessore. Poco male, per carità. Possibile però, che a quattro anni dal sisma, l’amministrazione non abbia ancora contezza di quanti alloggi sono liberi? Non c’è un sistema informatico che, interrogato, possa rispondere alle semplici domande poste dai cittadini? Se non siamo in grado neanche di quantificare quanti sono gli alloggi liberi, come si può immaginare di valorizzare il patrimonio immobiliare a disposizione?
Un’ultima domanda: i numeri forniti dalla dottoressa Del Principe sono attendibili? Pare curioso che, non più tardi di qualche settimana fa, a seguito della vicenda dei Map posti sotto sequestro dalla magistratura, il Comune abbia trovato in poche ore il modo di sistemare più o meno duecento cittadini tra progetti C.a.s.e e moduli provvisori e dichiari, ora, di averne liberi soltanto 16.