La questione della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) in Abruzzo diventa sempre di più un caso. Giovedì 13 a Pescara si è svolta una conferenza stampa congiunta di CGIL Abruzzo e Forum Salute Mentale con lo scopo di "denunciare i gravi ritardi e gli intenti distorsivi della Giunta regionale abruzzese nell'applicazione della legge nazionale sulla chiusura immediata degli OPG", come affermano gli organizzatori.
Durante l'incontro è stato esplicitato come "il Piano Assistenziale per pazienti abruzzesi provenienti da OPG spicca per vacuità e genericità, tradendo lo spirito e la lettera della legge che chiede di privilegiare misure di sicurezza alternative al ricovero negli OPG. Ciò che appare è che si voglia semplicemente creare dei mini-OPG dove trasferire gli attuali pazienti dei vecchi OPG". L'Abruzzo, dunque, rischia di diventare un'eccezione nazionale nel panorama della salute mentale in Italia.
Ma perché gli OPG devono essere chiusi? E qual è l'anomalia abruzzese? Tenta di rispondere a queste domande una lettera firmata da Alessandro Sirolli, psicologo aquilano e portavoce del Forum Salute Mentale Abruzzo:
Il Parlamento ha approvato la Legge che fissa al 1° Aprile 2014 la chiusura degli OPG.
La nuova legge precisa gli impegni di Regioni ed Asl: «obbligo di presa in carico (dei malati) all'interno di progetti terapeutico-riabilitativi individuali che assicurino il diritto alle cure e al reinserimento sociale, nonché a favorire l'esecuzione di misure di sicurezza alternative al ricovero in Ospedale Psichiatrico Giudiziario».
Il Governo dovrà riferire in Parlamento, entro sei mesi, sui programmi regionali per superare gli OPG. In particolare dovrà verificare il grado di effettiva presa in carico dei malati da parte di ASL (Dipartimenti di Salute Mentale) e del conseguente avvio dei programmi di cura e di reinserimento sociale.
Nella Regione Abruzzo i dati forniti dalla Commissione Marino sull'efficienza e l'efficacia del Servizio Sanitario Nazionale riportavano 31 persone, cittadini abruzzesi rinchiusi negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari nel mese di marzo 2012, comunicati al Comitato Nazionale StopOpg, all'interno della campagna "Un volto, un nome".
Su richiesta scritta il 21 maggio 2012 viene inviata risposta al Comitato regionale StopOpg a firma del Referente regionale per il superamento degli OPG dott. Vittorio Sconci, nella quale vengono dichiarati 22 cittadini abruzzesi rinchiusi ad Aversa e Castiglione delle Stiviere e nel contempo si fa riferimento alla Deliberazione di Giunta n° 231 del 16.04.2012 che definisce la «programmazione negli istituti penitenziari della regione di articolazioni del servizio sanitario per l'implementazione della tutela intramuraria della salute mentale delle persone ristrette» nella quale si prevedono 17 camere detentive distribuite nei 6 istituti penitenziari e da destinare a persone con infermità psichica sopravvenuta nel corso della detenzione o condannate a pena diminuita per vizio parziale di mente. Nella stessa nota si dichiara di pensare di utilizzarle momentaneamente in modo da facilitare la presa in carico da parte dei Centri di Salute Mentale evitando i problemi legati alla distanza da Napoli ed Aversa.
Arriviamo quindi al 11 febbraio 2013 con la Delibera 102 di Giunta Regionale con la quale si «programma per la realizzazione di una struttura destinata ad accogliere i residenti in abruzzo cui sono applicate le misure di sicurezza del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario e dell'assegnazione a casa di cura e di custodia», si dichiarano 18 cittadini abruzzesi internati e si programma la realizzazione di una struttura destinata ad accogliere 20 persone con l'importo complessivo di 3.681.012,21 euro, allocandola nel territorio della ASL di Lanciano-Vasto-Chieti.
Nello stesso tempo si dichiara che i cittadini abruzzesi internati sono diventati 12 senza spiegare quale destinazione abbiano avuto i restanti 10 o 6 o12 o 19 dei vari precedenti passaggi.
A seguito dell'incontro in Regione con la CGIL ed il Forum Salute Mentale giunge la nota avente oggetto il «Piano di assistenza per pazienti abruzzesi provenienti da OPG» con la quale si invia il documento inerente Percorsi terapeutici. Struttura sanitaria extraospedaliera per il superamento degli OPG-Regione Abruzzo e Molise redatto dal Direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Lanciano-Vasto-Chieti.
Vi si leggono tutte le motivazioni-base per la riedificazione du un manicomio nuovo, da 20 posti con misure di sicurezza e controllo da affidare ad istituzione esterna non sanitaria, con modalità dettate dalle necessità. La qualità viene determinata da confort alberghiero, ampi spazi comuni, laboratori, aree ricreative dove definire i progetti individualizzati terapeutici-riabilitativi, proponendo solo successivamente piccole strutture tipo Comunità terapeutiche o casefamiglia.
La Regione Abruzzo non si smentisce e continua a fare scelte di logica e cultura precisamente manicomiale, consentite purtroppo da una Legge che offre la possibilità di scelte alternative ma non le obbliga. La legge consente e invita a adottare misure alternative alla detenzione e reclusione ma la Regione nell'incapacità politica e culturale continua a proporre e produrre percorsi di reclusione ed esclusione per persone sofferenti per male mentale e già vittime della vergogna degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Chiudere gli Ospedali Psichiatrici significa fare buona assistenza territoriale per la salute mentale con Centri di Salute Mentale accoglienti, aperti 24 ore e integrati con i servizi comunitari sul territorio, con forme abitative sostenute in case di civile abitazione, con formazione-lavoro e vera inclusione lavorativa e sociale.
Abolire definitivamente la logica manicomiale significa evitare l'apertura dei Mini-OPG, richiamando lo spirito originale della Legge 180.
Alessandro Sirolli - Forum Salute Mentale Abruzzo