Giovedì, 02 Aprile 2015 22:10

Libera: "A 6 anni dal terremoto mafie all'Aquila con leggi in deroga e rifiuti"

di 

Sono stretti i legami tra le mafie e la ricostruzione nel comprensorio aquilano. A dirlo, in una videointervista all'agenzia di stampa Ansa, è Angelo Venti, responsabile di Libera Abruzzo. Il giornalista marsicano è stato intervistato all'Aquila in occasione del sesto anniversario del terremoto del 6 aprile 2009.

Venti si sofferma sui collegamenti tra l'inchiesta Mafia Capitale [leggi gli articoli] e l'Abruzzo: "I legami con Mafia Capitale si sono solidificati innanzitutto attraverso l'affare dei rifiuti - afferma - il consorzio Formula Ambiente (di Salvatore Buzzi, ndr) al momento degli arresti deteneva l'appalto dei rifiuti a Chieti, in alcuni comuni dell'aquilano e dell'altipiano delle Rocche, e si voleva insediare nella Marsica". I legami tra il gruppo criminale capeggiato da Carminati e la ricostruzione, invece, secondo Libera si sarebbe fortificato, se non fossero arrivati gli arresti, attraverso l'istituzione della Soprintendenza speciale per i beni architettonici dedicata agli ingenti patrimoni da ricostruire nel cratere sismico, come vi abbiamo già raccontato nel dicembre scorso: "Ci arrivò la segnalazione dei quattro nomi che circolavano per gestire la super Soprintendenza - afferma Venti - quando ci furono gli arresti di Roma scoprimmo che uno di questi era il cugino di un arrestato e un'altra la sorella dello stesso Buzzi, numero due dell'organizzazione".

Il problema delle infiltrazioni criminali e mafiose all'Aquila e nel cratere nascerebbe dalla legislazione in deroga alle leggi ordinarie, strumento utilizzato generosamente nei primi anni del post-sisma dalla Protezione Civile, grazie al paradigma dell'emergenza: "Le mafie si sono infiltrate quando c'erano le leggi in deroga - sottolinea il responsabile di Libera Abruzzo - all'Aquila era dunque possibile fare quello che non era possibile fare nel resto d'Italia. Durante la costruzione del Progetto Case, ad esempio, furono trovate in soli due cantieri 132 imprese senza autorizzazioni per il subappalto, ma uscì un'ordinanza della Protezione Civile che di fatto cancellava retroattivamente il reato. Il quadro normativo è carente".

L'emergenza è stata utilizzata come grimaldello anche per il post-terremoto in Emilia, travolta dal sisma nell'estate 2012: "In Emilia - ribadisce Venti - in alcuni casi è stato fatto anche peggio, come nell'ambito dello smaltimento delle macerie. Ci fu un decreto secondo il quale, se un camion pieno di rifiuti radioattivi e con quattro macerie sopra partiva da Reggio Calabria verso l'Emilia, non era possibile per le forze dell'ordine controllare il carico, destinato ai punti individuati dallo Stato per lo smaltimento delle macerie post-sisma. In questo modo, paradossalmente, la criminalità organizzata è addirittura ridotta a braccio operativo". (m. fo.)

Ultima modifica il Giovedì, 02 Aprile 2015 23:03

Articoli correlati (da tag)

Chiudi