"E' da dicembre scorso che abbiamo fatto richiesta formale di un Consiglio comunale straordinario per discutere sulla nuova legge sulla ricostruzione anche a seguito dell'organizzazione di un incontro pubblico molto partecipato e ricco di stimoli e proposte. Il regolamento del Comune prevede che, a fronte di tale richiesta, il Consiglio sia convocato entro venti giorni. Il tempo passa ma del Consiglio straordinario nessuna traccia: a dire il vero il Presidente Benedetti provò una convocazione in febbraio poi annullata per l'annunciata mancata presenza di esponenti del Governo".
Si legge in un comunicato firmato da 'Appello per L'Aquila' e 'L'Aquila che vogliamo'. "Non è più possibile aspettare, la città deve poter discutere le norme che riguarderanno il nostro futuro e le vite di tutti noi nei prossimi anni. Gli annunci, le promesse e presunte bozze si susseguono da quasi un anno con impegni sempre puntualmente disattesi. E' inammissibile che il tutto, come al solito, sia scritto e concordato non si sa con chi, come e per quali interessi, attraverso un processo che di partecipato e condiviso non ha nulla".
Sarebbe invece importante che tutti potessero dare il proprio contributo di idee - sottolineano i gruppi civici consiliari - "per non ripetere gli errori fatti con le norme precedenti scritte a 'porte chiuse'. La legge non è affare della maggioranza, indicherà infatti le regole sulla ricostruzione che è assolutamente necessario che siano le più condivise possibili".
Dunque, l'affondo: "Esortiamo all'immediata convocazione del Consiglio comunale in mancanza della quale dovrà provvedere il Prefetto, in conformità a quanto stabilito dall’art. 39, comma 5, del Testo Unico degli Enti Locali".