"E' una giornata che ha diritto di fare notizia".
Con queste parole, il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, ha inteso fare il punto sui lavori in corso d'appalto per il restauro di Palazzo Centi, danneggiato dal sisma del 2009. Il palazzo è di proprietà della Regione Abruzzo dal marzo 2002. Edificato nella seconda metà del 1700, rappresenta la più alta espressione del barocco aquilano.
"La giornata ha il diritto di fare notizia per diversi motivi: innanzitutto per lo scrupolo nella progettazione del palazzo, poi per la consistenza della risorsa finanziaria e per la capacità che ha di generare lavoro di qualità. Parliamo di una copertura finanziaria di 13milioni di euro sostanziali, sono 12milioni 637mila e 568euro. A seguito di 730 giorni come durata massima dei lavori, che saranno sottoposti a rivalutazione da parte delle imprese partecipanti alla gara, sarà possibile avere l'opera eseguita a opera d'arte".
I fondi destinati al recupero di Palazzo Centi arrivano per 3milioni dalla rimodulazione dei fondi inizialmente previsti nell'ambito dei finanziamenti primo programma stralcio destinati alla ricostruzione di edifici pubblici a L'Aquila e per 10milioni dalla delibera Cipe numero 44 del 23 marzo 2012. "Rendiamo certo un fatto - ha sottolineato D'Alfonso -, l'esecuzione non verrà affidata alla distrazione, sarà oggetto di vigilanza scrupolosa, di attività ripetuta di presenza di sopralluogo e misurazione, di capacità d'indirizzo e direzione delle competenze che verranno utilizzate".
Per fare bene un'opera pubblica c'è bisogno di quattro condizioni, ha spiegato: "Innanzitutto la necessità, e siamo davanti a tale condizione. Quindi, il progetto deve essere di qualità, e siamo davanti a tale condizione. La terza condizione è la copertura finanziaria e, la quarta, che ci sia il consenso delle utenze, di chi ci lavora e chi vede lavorare la struttura, la cittadinanza. Voglio dirvi che questo è un contributo significativo per fare in modo che anche la parte dell'edilizia pubblica torni ad essere bella, splendente, capace di luminosità".
I tempi previsti - ha ribadito D'Alfonso - sono i tempi delle procedure neutralmente calcolate. "Ritenete che verranno sottoposte ad ulteriore razionalizzazione". L'obiettivo dichiarato è di terminare i lavori in 600 giorni.
Il cronoprogramma è già pronto: entro la fine di aprile 2015 verrà pubblicato il bando di gara. Dunque, a luglio sarà fissato il termine per la ricezione delle offerte e, il mese dopo, si insedierà la commissione di gara. Verificata la documentazione amministrativa, l'aggiudicazione provvisoria è prevista per il mese di novembre: la definitiva, non oltre il gennaio 2016. I tempi per la progettazione esecutiva saranno di 80 giorni: così, il palazzo dovrebbe essere restaurato entro l'aprile del 2018, come detto la durata massima dei lavori è valutata in 730 giorni, si spera di fare prima. Il collaudo dell'opera avverrà entro il mese di ottobre del 2018.
"Voglio ringraziare il Comune dell'Aquila - ha aggiunto D'Alfonso - perché, quando avemmo bisogno di avere il riscontro autorizzativo dal punto di vista dell'idoneità del procedimento, in due ore abbiamo definito il discorso. Questa è l'anima, il contenuto e la sostanza, di una amministrazione che coglie il valore".
Accanto al presidente della Giunta regionale, alla conferenza stampa hanno partecipato il vice Giovanni Lolli, il consigliere Pierpaolo Pietrucci, l'assessore alla ricostruzione del Comune dell'Aquila Pietro Di Stefano e il sindaco Massimo Cialente che si è lasciato andare ad una riflessione: "Non so se è possibile farlo - ha detto - però bisogna stare attenti ai tempi del bando di gara, se deve esserci una premialità per l'impresa, e alla data entro la quale dovranno essere consegnati i lavori. Attenzione anche ad un altro aspetto: spesso, le imprese rispondono chiedendo poi l'adeguamento del progetto e, così, slittano i tempi".
Cialente ha insistito molto sulla tempistica dei lavori: "La ricostruzione è l'unico mezzo per assicurare la sopravvivenza della comunità. Per questo, la città deve avere obiettivi precisi. Sulla ricostruzione privata, avremo qui la sottosegretaria Paola De Micheli il prossimo giovedì, porremo il problema di metterci in condizione di far partire i progetti: abbiamo 1miliardo e 200milioni, non la forza per far camminare i progetti. Inoltre, dobbiamo accellerare sulla ricostruzione pubblica, anche per quel che riguarda i finanziamenti: accanto ai grandi monumenti simbolici, come Palazzo Centi, c'è da correre anche per la ricostruzione del patrimonio dell'Ater, giusto per fare un esempio, che ancora non vede stanziate risorse. Il Governo, e tutti noi, deve impegnarsi perché agli inizi del 2018 la città sia riconsegnata alla comunità. E' questione di sopravvivenza".
L'appalto prevede la progettazione esecutiva, l'esecuzione dei lavori e la revisione del progetto definitivo posto a base di gara per un importo complessivo dell'appalto di 10milioni e 109mila euro, oltre l'Iva. Sono previsti interventi di consolidamento strutturale, rifacimento impiantistico, restauro architettonico delle superfici decorate, degli apparati pittorici nonché delle superfici di pregio.
"L'appalto è basato sul criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa e andiamo in gara con un progetto definitivo", ha spiegato Vittorio Di Biase, direttore regionale e Rup dei lavori. "La qualità della progettazione è avvalorata dal fatto che saranno le stesse imprese concorrenti a dover dimostrare, sulla base di criteri molto stringenti, di avere requisiti adeguati all'importanza dell'opera. Sui tempi, siamo ancora più attenti: abbiamo previsto un premio incentivante per la riconsegna anticipata delle opere, pari all'1x1000 dell'importo contrattuale, e abbiamo anche penalizzato pesantemente la riconsegna posticipata nella stessa misura del premio. Per quanto riguarda la progettazione esecutiva, invece, abbiamo fatto in modo di richiedere agli operatori economici che parteciperanno al bando di gara di inserire nel gruppo di progettazione figure altamente specialistiche che conferiscano un adeguato grado di qualità. Mi riferisco al restauratore, al geologo e all'esperto in sicurezza, ma soprattutto allo strutturista. Inoltre, abbiamo previsto anche l'obbligo della presenza di un giovane professionista nel gruppo di progettazione che dovrà contare almeno su 12 elementi".
A concludere la conferenza stampa, Giovanni Lolli. Che ha inteso ribadire l'impegno della Regione per la ricostruzione del cratere. "Non avendo poteri specifici attribuiti dalle norme nazionali, intendiamo fare comunque la nostra parte e non solo in occasioni del genere ma per attività di supporto ai Comuni del cratere e a quanti operano per la ricostruzione. Vi segnalo che giovedì, a margine del Consiglio comunale, abbiamo organizzato un incontro con Paola De Micheli e le categorie economiche per parlare dello sviluppo economico relativamente alle attività produttive".