Un altro passo in avanti, un'altra vittoria dei comitati che si battono avverso la realizzazione della centrale a biomasse di Bazzano.
A qualche ora dal pronunciamento del settore pianificazione del Comune dell'Aquila che ha espresso parere negativo di compatibilità urbanistica, ritirando il pronunciamento del maggio 2010 in Conferenza dei servizi, si è mossa anche Regione Abruzzo che, stamane, ha revocato in autotutela il titolo autorizzativo.
A renderlo noto, l'assessore Mario Mazzocca e il consigliere Pierpaolo Pietrucci. "A seguito di un approfondimento tecnico amministrativo, sollecitato dal consigliere Pietrucci, il settore competente ha riscontrato come sussistessero delle discrasie tra l'attuale situazione e il titolo autorizzativo concretizzatosi nel 2010", ha spiegato Mazzocca.
In particolare, c'è stata una tardiva verifica dell'autorità di bacino in merito al grado di pericolosità dell'area su cui dovrebbe insistere la centrale della Futuris aquilana, classificata inizialmente come area P2, a minore pericolosità, e invece area P1, a pericolosità maggiore.
Per questo, il settore competente non ha potuto far altro che revocare, in autotutela, il parere favorevole alla realizzazione dell'impianto. "Non abbiamo fatto altro che espletare il nostro mandato nella sua complessità", ha voluto sottolineare Mazzocca. "Pensavo di conoscerlo bene, il nostro Abruzzo, per averlo percorso in lungo e largo. Non immaginavo che vi fossero tali e tante emergenze di valenza ambientale. Purtroppo, in questi anni la politica ha preferito mettere la testa sotto la sabbia".
Anche Pierpaolo Pietrucci, esprimendo soddisfazione ed emozione, "siamo all'epilogo - ha detto - di una battaglia che ci ha visto protagonisti per anni", non ha mancato di ribadire come la passata amministrazione regionale di centrodestra si sia disinteressata completamente ad alcune vertenze, lasciando isolati i dirigenti dinanzi alle tantissime istanze presentate da privati, dalla centrale a biomasse di Bazzano alla Powercrop di Avezzano fino al progetto Ombrina.
"Avevo promesso che, qualora fossi stato eletto in Regione, avrei combattuto una battaglia epocale per fermare lo scempio della centrale a biomasse di Bazzano che avrebbe insistito su una zona fortemente antropizzata, con attività produttive e artigianali, in un momento particolare per la città territorio, interessata dalla ricostruzione. E oggi festeggiamo la vittoria della gente, nessuno si permetta di mettere il cappello ad una battaglia combattuta dalle persone che hanno dimostrato che, se si organizzano, riescono a far fare alla politica le cose migliori. Ora, credo che la decisione del Consiglio di Stato, che dovrà pronunciarsi il 7 luglio nel merito del ricorso istruito dalla Futuris a seguito della sentenza del Tar che ha accolto le ragioni dei comitati riconoscendo i vizi relativi al procedimento amministrativo, non possa che essere condizionata dal parere del Comune dell'Aquila e dalla revoca della autorizzazione istruita da Regione Abruzzo. Non ci resta che vigilare".
Dunque, la promessa: "Nei prossimi mesi, studieremo con l'assessore Mazzocca una moratoria che impedisca il ripetersi di situazioni del genere". Invito colto da Mazzocca che si è lasciato andare ad una metafora calcistica: "Per molte vicende, stiamo intervenendo al 94esimo minuto, dopo che l'arbitro ha concesso 5 minuti di recupero, con la nostra squadra in svantaggio per 2-1 fuori casa. Penso al caso Powercrop: a giorni, ci sarà una presa di posizione netta, chiara e trasparente su una vicenda che però è molto complessa, perché ad Avezzano la Regione aveva sottoscritto un contratto tra le parti per realizzare l'impianto".
A Palazzo Silone, erano presenti anche gli attivisti del Comitato No Biomasse. "Grazie per l'impegno preso e mantenuto", ha riconosciuto Evandro Aloisio. "Abbiamo ancora un problema, però: in una recente intervista, il sindaco Massimo Cialente ha lasciato intendere che ci sarebbe un secondo progetto, che supererebbe le criticità riconosciute all'impianto, la dispersione del calore e il piano interrato. Vi presseremo - ha promesso Aloisio - affinché il progetto della centrale a biomasse venga definitivamente accantonato".