Mercoledì, 12 Novembre 2014 14:27

Centrale a biomasse: accolto il ricorso al Tar dei comitati. Stop al progetto

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A meno di ventiquattr'ore dall'approvazione, in Consiglio regionale, della risoluzione presentata dal consigliere del Pd Pierpaolo Pietrucci, presidente della commissione Territorio, e da Sara Marcozzi (M5S), risoluzione che impegna il presidente D'Alfonso e l'assessore Mario Mazzocca ad "avviare le procedure per l'elaborazione di una Valutazione di Impatto Sanitario" e "a valutare l'eventuale sospensione delle autorizzazioni concesse alla società proponente (la Futuris Spa, ndr) in caso di risultati dubbi della Vis", arriva la notizia che il Tar ha accolto il ricorso presentato dai comitati cittadini "La terra dei figli" e "Pro loco di Onna" contro la realizzazione dell'impianto. 

A comunicarlo è l'avvocato (e attivista Cinque Stelle) Marilena De Ciantis, uno dei tre legali (gli altri due sono Dario D'Alessandro e Francesco Camerini) che hanno curato il ricorso. 

"Anche se ancora non ho avuto modo di studiare la sentenza" ha dichiarato a NewsTown l'avvocato De Ciantis "da una prima, sommaria lettura mi sembra che siano state accolte tutte le censure portate avanti sia da me che dagli avvocati Camerini e D'Alessandro. Avevamo rilevato dei vizi relativamente al procedimento amministrativo in seguito al quale era stata rilasciata l'autorizzazione unica della Regione. Questi vizi - ad esempio la costruzione, prevista dal progetto, di un vano interrato di cinque metri al di sotto del piano di campagna per la raccolta delle biomasse, in una zona a rischio alluvionale, o il mancato rispetto dei termini di presentazione della comunicazione di inizio lavori - sono stati riconosciuti. Si tratta di una grande vittoria dei cittadini e del territorio. L'effetto di questa sentenza è che i lavori per la costruzione dell'impianto, almeno per il momento, non potranno essere avviati. Naturalmente le controparti - vale a dire la Futuris, la Regione e il Comune - potrebbero anche fare ricorso al Consiglio di Stato ma anche se ciò dovesse accadere i lavori non partiranno comunque perché la vicenda giurisdizionale, a quel punto, sarebbe destinata a durare ancora molti anni".

 

Una notizia formidabile, per il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. "Questo vuol dire che il lavoro mio e di chiunque altro con me abbia creduto con fermezza che le buone politiche si possono applicare, non è stato inutile", ha scritto in una nota.

"Siamo appena all’inizio, ovviamente, ma questo piccolo passo vuol dire che comincia ad essere ascoltata anche la voce dei cittadini e che a loro e al loro benessere viene restituito il ruolo che gli compete: centrale, nelle decisioni politiche e amministrative. Il lavoro adesso deve ampliare lo spettro di azione e comprendere anche le altre realtà regionali nella stessa situazione della zona Est della città dell’Aquila".

Per questo, Pietrucci ha confermato che sta lavorando - con il collega Marcante, del Movimento 5 Stelle - ad un progetto di legge. "Andremo fino in fondo, cercando certamente il confronto, ma non il compromesso. Domani, in Seconda Commissione ho convocato le Associazioni ambientaliste e sto lavorando ad un incontro pubblico con i cittadini e le associazioni, ai quali per primi presenteremo il mio progetto di legge, per andare avanti e portare a casa un risultato certo. Credo fermamente, insieme all’Assessore Mazzocca, ai Consiglieri Marcozzi e Mercante e alle associazioni del territorio che si sono battute in prima linea per questi risultati, che un piano energetico alternativo si possa e si debba fare e che non sia questione di “cappelli politici”, né di chi arriva prima: si tratta di avere il coraggio e il sostegno necessario per creare nuove economie, pulite e di tutela".

 

 

 

Ultima modifica il Giovedì, 13 Novembre 2014 14:17

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