Due sindaci in contrapposizione tra loro, in Abruzzo, per il riconoscimento delle nozze gay celebrate all'estero da due cittadini abruzzesi.
Due settimane fa Antonio Luciani, primo cittadino di Francavilla (Chieti) ha acconsentito di trascrivere un matrimonio contratto a Lisbona (Portogallo) tra due uomini di 37 e 49 anni, di cui uno originario del comune chietino. A renderlo noto è Il Centro.
Si tratta del primo caso di "assunzione", da parte di un comune abruzzese, di un matrimonio tra omosessuali celebrato all'estero. Ma se Luciani ha autorizzato l'iscrizione nei registri della coppia di sposi, Vincenzo De Melis, sindaco di Alanno (Chieti) - paese di cui è originario l'altro sposo - si è invece opposto.
De Melis si è giustificato affermando al Centro di non voler fare un braccio di ferro con le istituzioni centrali, perché "sindaco di un piccolo paese". Infatti, in materia di assorbimento di matrimoni omosessuali celebrati all'estero la situazione è confusa: si ricorderà il caso del sindaco di Roma Ignazio Marino, che dopo aver celebrato alcune coppie gay e lesbiche, si è visto redarguire pubblicamente dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, che in tal senso fece diramare una circolare prefettizia in tutta Italia, per consigliare la cancellazione delle validazioni delle nozze gay celebrate all'estero.
Il caso di Francavilla potrebbe essere il primo di una lunga serie destinata, inevitabilmente, ad aprire una breccia in materia di riconoscimento, anche in Italia e in Abruzzo, dei matrimoni omosessuali celebrati all'estero. (m. fo.)