Tra i 44 arrestati del nuovo filone dell'inchiesta Mafia capitale a Roma figurano anche Salvatore Melolascina e Carmelo Parabita, consiglieri del colosso della ristorazione La Cascina. Gli arresti riguarderebbero gli appalti per il centro migranti di Mineo. In queste ore è in corso anche una perquisizione degli uffici della holding, nel Centro direzionale La Romanina, sulla Tuscolana.
La cooperativa, una delle più grandi in Italia, gestisce il servizio di ristorazione di decine di strutture pubbliche in tutto il Paese: dagli ospedali, al personale dei ministeri, passando per diversi Centri di identificazione ed espulsione (Cie). Il nome della cooperativa - storicamente riconducibile agli ambienti ultracattolici romani - è spuntato già nel primo filone di Mafia capitale, quando a dicembre furono pubblicate alcune intercettazioni telefoniche nelle quali emerse che il gruppo stava tentando, assieme all'altro colosso Manutencoop, di prendere la gestione integrata di tutte le strutture sanitarie di Roma [leggi l'articolo].
Controllata della Cascina è la Vivenda Spa, nome noto in Abruzzo e all'Aquila, in quanto l'impresa ha gestito per anni il servizio di ristorazione dell'Ospedale San Salvatore dell'Aquila [leggi l'inchiesta di NewsTown], detiene l'appalto delle mense scolastiche del Comune dell'Aquila - vicenda finita nel mirino della Corte dei Conti - e si è recentemente aggiudicata l'affidamento della ristorazione delle strutture sanitarie dell'area sangrina-peligna, di competenza della Asl 1 L'Aquila-Avezzano-Sulmona. (m. fo.)