Lunedì, 01 Luglio 2013 14:00

Udienza rinviata a settembre per il rocambolesco "processo alle carriole"

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E' stata rinviata al prossimo 27 settembre l'udienza del cosiddetto “processo alle carriole”. Stamane, nell'aula C del Tribunale di Bazzano (L'Aquila), il giudice Angelo Caporale ha deciso di raccogliere l'istanza di riunificazione con un altro processo che riguarda lo stesso episodio, depositata dall'avvocato di uno degli imputati.

Il fatto. Il 28 marzo 2010 ci fu l'ennesima domenica in cui gli aquilani invasero la zona rossa “armati di carriole” per rimuovere le macerie. La forma di protesta era partita nel febbraio precedente, ma in quella domenica si svolgevano le elezioni provinciali e l'allora Prefetto dell'Aquila Franco Gabrielli non autorizzò la “scarriolata”. Furono denunciate tre persone - quelle in udienza stamane - e identificati altri manifestanti in Piazza IX Martiri, episodio per il quale sono stati rinviati a giudizio cinque attivisti aquilani. Stamane, gli avvocati della difesa hanno chiesto l'unificazione dei due procedimenti in un processo che appare tra i più grotteschi, rocamboleschi e imbarazzanti della storia dell'Italia repubblicana. L'accusa per gli imputati dei due procedimenti, che da settembre probabilmente saranno unificati, è di manifestazione non autorizzata, violazione della zona rossa e violazione del silenzio elettorale.

“E' quantomeno imbarazzante affrontare questo processo” afferma dopo il rinvio l'avvocato di uno degli imputati, Gregorio Equizi “il fatto alla base delle accuse presuppone l'esercizio di diritti costituzionali, come la libertà di riunione e di manifestazione del pensiero”. L'ipotesi di reato, inoltre, è inquadrata dal “Testo Unico di Pubblica Sicurezza”, Regio Decreto n. 773 risalente al 1931, periodo fascista ben precedente alla Costituzione Repubblicana. Il capo d'imputazione è “aver promosso una riunione del c.d. 'popolo delle carriole' nella pubblica piazza Duomo senza averne dato preavviso al Questore”.

Rimane dunque lo stupore da parte degli avvocati difensori e degli stessi imputati per un processo quantomeno assurdo, su un territorio che negli ultimi quattro anni ha visto il passaggio di “cricche”, malaffare e malapolitica. Il prossimo 27 settembre ci sarà la prossima udienza, il procedimento passerà nelle mani del giudice Giuseppe Grieco. A doversi presentare nelle aule del Tribunale di Bazzano saranno i teste dell'accusa, gli agenti della Digos dell'Aquila Scarsella e Di Massimo. Quella di oggi è stata solo la prima udienza per il mese di luglio in processi riguardanti gli attivisti aquilani: il 15 luglio ci sarà a Roma la terza udienza per i fatti della manifestazione del 7 luglio 2010 a Roma e il prossimo 26 luglio inizierà il processo per la manifestazione alla rotonda della Guardia di Finanza di Coppito il 9 novembre 2010.

Ultima modifica il Lunedì, 01 Luglio 2013 15:25

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