Oltre centocinquanta persone hanno partecipato all'Aquila al presidio indetto da 3e32 / CaseMatte, Appello per L'Aquila e Arcigay in solidarietà con il popolo greco, in vista del referendum che si terrà nel paese ellenico domenica prossima.
All'ingresso di Corso Vittorio Emanuele, nel cuore del centro storico del capoluogo abruzzese, si sono succeduti diversi interventi tesi a ribadire il sostegno dei manifestanti al sì nel referendum, che come noto è stato indetto dal governo di Alexis Tsipras, in una fase delicatissima per la Grecia.
"Ci sembra che la scelta del referendum sia l'unica vera europeista", è stato ripetuto al microfono dai manifestanti, che hanno ribadito quanto, al contrario, le scelte delle istituzioni finanziarie europee e del Fondo monetario siano "antidemocratiche" e "mettano in mostra come oggi, l'Europa, si sia svegliata senza un'anima politica".
Intenso l'intervento di un cittadino greco, all'Aquila per motivi di lavoro: "La propaganda dei media sta raccontando che chi è per il no sia contro l'euro, e invece vogliamo solo ridiscutere un modello di sviluppo economico che ha fallito - ha affermato - è la prima volta, dall'inizio della crisi, che noi greci abbiamo la possibilità di esprimerci". Prima del terremoto, all'Aquila erano più di mille i greci, arrivati in città principalmente per studiare nelle facoltà di medicina e ingegneria. Oggi in città sono molti di meno, anche a causa di una crisi che impedisce alle famiglie greche di investire nello studio dei figli.
Parole dure dei manifestanti anche nei confronti del governo di Matteo Renzi, reo di aver criticato la scelta del referendum e di aver appoggiato, attraverso scelte strategiche come il Jobs act, le politiche di austerità che stanno minacciando lo stato sociale e i diritti fondamentali nei paesi del Sud Europa.
Alle elezioni europee dello scorso anno, tra i 120 capoluoghi di provincia italiani, L'Aquila fu la città dove la lista L'altra Europa con Tsipras, che sosteneva il leader di Syriza alla presidenza della Commissione europea, ottenne il maggior numero di voti, sfiorando il 10%, rispetto al 4% ottenuto a livello nazionale. (m. fo.)