Dopo mesi e mesi di annunci e promesse mancate, il premier Matteo Renzi è all'Aquila, per un incontro con le autorità locali e le forze sociali.
La notizia della visita del capo del Governo, anticipata domenica scorsa da Il Messaggero e in un primo momento smentita dal sindaco del capoluogo Massimo Cialente, ha trovato infine conferma sul sito del Governo soltanto ieri. "Il presidente Renzi, martedì 25 agosto, interviene alle ore 13 al Meeting di Rimini. Alle ore 15 sarà a Pesaro, per un intervento al Teatro Rossini. Successivamente Renzi arriverà in visita alla città di L’Aquila, dove alle ore 17.30 sarà al Gran Sasso Science Institute".
Si tratta della prima visita di Renzi nel cratere abruzzese, da quando è Primo Ministro. Il Premier doveva intrattenersi qualche minuto a Palazzo Fibbioni con il sindaco Massimo Cialente, la senatrice Stefania Pezzopane, il presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso e il vice Giovanni Lolli, per un incontro blindatissimo che - nelle intenzioni - avrebbe dovuto anticipare la riunione allargata, nell'aula magna del Gran Sasso Science Institute.
Per motivi di ordine pubblico, però, il Premier è stato invitato a recarsi direttamente al Gssi: un corteo di manifestanti, infatti, ha tentato di avvicinarsi a Palazzo Fibbioni, sorprendendo le forze di polizia aggirando i controlli da via Zara, e fino ai portici di San Bernardino. Le forze di polizia hanno risposto con estrema durezza, caricando a manganellate il corteo: due contusi, un attivista del comitato 3e32 e una poliziotta.
Il Premier è arrivato al Gran Sasso Institute alle 17:40. Sul tavolo della discussione, l'annosa questione legata alla restituzione delle tasse per le imprese terremotate, pretesa dell'Unione Europea, ma anche la legislazione del governo centrale sulla ricostruzione del cratere. La discussione, però, si allargherà ad altre problematiche abruzzesi, esplicitate dal presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso con una lettera aperta pubblicata su 'Il Centro': la copertura finanziaria della infrastruttura che dovrebbe collegare più velocemente il capoluogo con Pescara, l'uscita dal commissariamento della sanità, la connessione alle reti Ten-T, le trivellazioni petrolifere in Adriatico.
Renzi dovrebbe intrattenersi in città per poco più di un'ora. Ha trovato un'atmosfera tutt'altro che tranquilla, e non solo per le contestazioni dei manifestanti. All'alba, infatti, il sindaco Massimo Cialente ha aperto la crisi della maggioranza di centrosinistra, ritirando le deleghe all'assessore Giancarlo Vicini del Partito Socialista e annunciando un imminente confronto con le altre forze che sostengono la sua Giunta, sospesa in vista dell'incontro con Renzi.
NewsTown sta seguendo la visita di Matteo Renzi a L'Aquila, con aggiornamenti minuto per minuto.
La cronaca
Ore 19:00. L'intervento di Matteo Renzi si è già concluso. Il Presidente del Consiglio ha promesso di tornare a L'Aquila tra un anno, per verificare - in maniera operativa - lo stato dei cantieri e tenere sotto controllo la difficile situazione economica. Renzi ha poi promesso l'impegno del Governo nella difficile interlocuzione con l'Europa sulla spinosa questione della restituzione delle tasse non versate dalle imprese fino alla fine del 2010. Infine, ha proposto a Luciano D'Alfonso un 'contratto' per l'Abruzzo, pezzo di un masterplan che, nelle intenzioni di Renzi, dovrebbe rilanciare il mezzogiorno.
Ore 18:42. Ecco Matteo Renzi: "Ci siamo detti che, quella di oggi, doveva essere una riunione di lavoro e vorrei concepirla come tale. Avevo assunto un impegno: non metto piede a L'Aquila fino a quando non è chiaro lo scenario. Talvolta in passato, si è data l'impressione di far prevalere l'aspetto scenografico alla risoluzione dei problemi. Continuare a fare visite senza avere avuto chiaro il quadro complessivo sarebbe stato, dunque, discutibile. Abbiamo atteso la delibera Cipe del 7 agosto, la conversione del dl 68/2015 con l'articolo 11, e ora possiamo mettere le carte in tavola e fare una riunione davvero operativa".
Ore 18:30. Dopo le parole del primo cittadino, ecco il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, che sta esplicitando al Presidente del Consiglio le richieste già avanzate per l'Abruzzo con una lettera aperta pubblicata stamane su 'Il Centro'.
Ore 18:15. In questi minuti, sta parlando il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente che ha toccato vari temi e, tra gli altri, il più spinoso in queste ultime settimane: la richiesta di restituzione dei tributi e dei contributi non versati dal 6 aprile 2009 al 31 dicembre 2010 alle imprese ubicate nei comuni colpiti dal sisma. Cialente ha chiesto un intervento forte al Presidente del Consiglio.
Ore 17:55. Dopo l'introduzione di Eugenio Coccia, gli interventi della Rettrice dell'Università dell'Aquila, Paola Inverardi, e del segretario provinciale della Cgil, Umberto Trasatti che sta delineando la durissima crisi occupazionale che afflige l'aquilano.
Ore 17:45. Oltre ad un manifestante del 3e32, negli scontri è rimasta contusa anche una poliziotta che si è ferita sbattendo sulle transenne di un palazzo puntellato.
Ore 17:40. Matteo Renzi è arrivato nell'aula magna del Gssi, accolto dal sindaco Massimo Cialente, dal presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso, dal vice Giovanni Lolli e dalla senatrice Stefania Pezzopane. In platea, il sottosegretario Paola De Micheli. A dare il benvenuto al Premier, il padrone di casa: il direttore Eugenio Coccia.
Ore 17:30. Il video dei tafferugli tra manifestanti e forze di polizia.
Ore 17:20. A quanto si apprende, il premier Matteo Renzi ha rinunciato all'incontro di Palazzo Fibbioni, convinto ad arrivare direttamente al Gran Sasso Science Institute per motivi di ordine pubblico. In questi minuti, l'istituto è presidiato da un ampio spiegamento di forze di polizia.
Ore 17:15. Altri manifestanti sono stati respinti mentre tentavano di avvicinarsi al Gran Sasso Science Insitute, alla Villa Comunale. Gli slogan dei contestatori: "Renzi, Renzi, l'Abruzzo non ti vuole".
Ore 17 - Le forze di Polizia respingono con durezza i manifestanti che hanno provato ad avvicinarsi a Palazzo Fibbioni, scendendo da San Bernardino. Il corteo - composto da un centinaio di attivisti arrivati da tutta la Regione - ha tentato invano di aggirare i controlli, passando da via Zara e raggiungendo, così, i Portici di San Bernardino. Le forze di polizia, impreparate all'arrivo dei manifestanti, sono venute a contatto con il corteo, respingendolo con grande durezza. E' seguito un breve parapiglia, con un contuso tra i manifestanti del comitato 3e32, immediatamente soccorso da una ambulanza.
Ore 16:15 - Città blindata in attesa dell'arrivo del premier Matteo Renzi. Cordone di sicurezza intorno a Palazzo Fibbioni, dove il Presidente del Consiglio si intratterrà a porte chiuse con il sindaco Cialente e il presidente della Giunta regionale D'Alfonso, prima di spostarsi nell'aula magna del Gssi, su viale Francesco Crispi (nella foto, il blocco da Piazza Palazzo).
Forze dell'ordine mobilitate anche alla Fontana Luminosa, appuntamento del sit-in di protesta organizzato da movimenti e comitati (nella foto).
D'Alfonso: le 6 richieste dell'Abruzzo al Premier
Sono sei le questioni che il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, intende sottoporre a Matteo Renzi in occasione della visita a L'Aquila. D'Alfonso le ha esplicitate con una lettera aperta al Presidente del Consiglio, pubblicata su 'Il Centro'.
1) Restituzione tributi e contributi da parte delle imprese ubicate nei comuni colpiti dal sisma del 2009 in ragione della mancata corresponsione nel periodo 6 aprile 2009 - 31 dicembre 2010.
La Legge n. 183/11 ha disposto la restituzione al 40% dei tributi e contributi alle imprese ubicate nei comuni colpiti dal sisma del 2009. Questo tipo di agevolazione è stata sempre concessa dallo Stato in occasione di qualsiasi calamità naturale dal 1990 ad oggi. Anzi in tutti i casi gli aiuti sono stati maggiori perché il periodo di sospensione del pagamento è stato più lungo (da un minimo di 3 anni ad un massimo di 7) mentre in Abruzzo è durato meno di 2; perché l'inizio del pagamento è stato posticipato significativamente (anche oltre 10 anni) mentre in Abruzzo meno di 3; e perché l'abbattimento è stato dal 60% al 90%, in Abruzzo del 60%. L'U.E. consente che uno Stato risarcisca le proprie imprese per i danni subiti dalle calamità naturali, ma deve esserne informata prima che la Legge in questione entri in vigore. La Commissione Europea ha richiamato l'Italia per tale "dimenticanza" dando la possibilità alle imprese beneficiarie di dimostrare i danni.
Ovviamente a distanza di tanto tempo la ricostruzione fattuale e documentale è impossibile per cui l'U.E. ha dovuto ordinare il recupero. Il recupero, però, è stato disposto solo per l'Abruzzo in quanto negli altri casi sono passati oltre 10 anni dalla calamità e le imprese italiane hanno l'obbligo di conservare la documentazione solo per tale lasso di tempo. Inoltre, se deve essere effettuato il recupero, esso deve essere assoggettato anche alla sanzione del 30% oltre interessi ed aggio dell'Esattoria (4,65%). In termini numerici: a fronte di imposte sospese per € 100,00 oggi il contribuente deve versare € 150,00 e deve farlo immediatamente.
2) Capitolo "Ricostruzione"
Grazie al Governo in carica finalmente la consistenza finanziaria per la ricostruzione ammonta a circa 6 miliardi di euro, rubricati nella "competenza" della contabilità pubblica. Questo è merito del tuo Governo: adesso serve la "correntezza" dei rifornimenti di cassa, in allineamento con le produzioni di cantiere e la maturazione dei SAL (stato avanzamento lavori). Ogni anno la capacità di cantiere della ricostruzione aquilana, sul piano dei mandati di pagamento, "cuba" tra 900 milioni e 1 miliardo di euro, anche grazie alle 96 gru in esercizio, contate personalmente, che rappresentano una ambiziosa alberazione tecnologica della nuova città. A questo punto, arrivati alla fase 3 post terremoto, occorre una precisazione delle norme che consentano semplificazioni e velocizzazioni procedurali.
3) Necessità infrastrutturale
Com'è noto L'Aquila ha una prossimità straordinaria a Roma ed una problematica vicinanza al mare che in Abruzzo significa prevalentemente Pescara. L'Aquila con facilità raggiunge Roma attraverso la gomma e dall'altra parte, per arrivare e tornare da Pescara, la Strada Statale 17 è l'unica arteria viaria che si percorre a velocità sostenibile con l'aggiunta di un pezzo di autostrada A25, con 1 ora e 20 minuti, quando va bene. E' necessario che i 50 km di S.S.17 che distanziano L'Aquila da Bussi, nella direzione di marcia L'Aquila/Pescara, escludendo i tratti già eseguiti o di prossimo cantiere, siano oggetto di progettazione esecutiva e copertura finanziaria. Se si fosse realizzata questa struttura funzionante negli anni '70, non avremmo avuto il conflitto L'Aquila-Pescara e la duplicazione di sedi e strutture.
4) Uscita dal commissariamento della sanità e programma di edilizia sanitaria
La Regione Abruzzo chiede l'uscita dal commissariamento della sanità, in quanto nell'ultimo anno sono stati raggiunti tutti gli obiettivi fondamentali richiesti dal Ministero della salute. Inoltre questo Governo Regionale si propone di operare una profonda trasformazione dell'offerta dei posti letto, attraverso la realizzazione di cinque nuovi ospedali in sostituzione di quelli esistenti ad Avezzano, Sulmona, Lanciano, Vasto e Giulianova, la necessaria urgente cantierizzazione della centrale operativa del 118 con eliporto ed hangar presso l'Ospedale civile San Salvatore di L'Aquila, in aggiunta al naturale completamento di ciò che è atteso da decenni, di ciò che deve essere aggiunto per una struttura degna del capoluogo di regione.
5) Connessione alle Reti Ten-T
La Regione Abruzzo ha avviato da tempo un proficuo dialogo con le strutture comunitarie per l’ingresso nelle reti transazionali delle Reti Ten-T, con un documento che è stato inviato a giugno e che contiene ulteriori priorità che l'Abruzzo propone. In particolare, il Governo Regionale propone il miglioramento e l'implementazione della fondamentale infrastruttura stradale e soprattutto ferroviaria lungo la dorsale Adriatica, rimediando a 25 anni di disinteresse centrale e territoriale. Dopo il sì degli organi europei occorre il lavoro di progettazione infrastrutturale e di copertura finanziaria dello Stato italiano.
6) Trivellazioni petrolifere nei mari Adriatico e Ionio
Le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche, Puglia e Molise si sono riunite il 24 luglio scorso a Termoli per concordare una linea comune in difesa dell'ambiente marino a rischio trivellazioni. I presidenti hanno confermato il loro no ad opere di trivellazione, ribadendo l'intenzione di avviare un dialogo con il Governo. Chiediamo al Governo di mettere al riparo i nostri mari dall'economia petrolifera: l'Abruzzo vuole cogliere tutte le opportunità del turismo ambientale e della difesa del mare blu.