Gesto clamoroso del giornalista aquilano Peppe Vespa, direttore responsabile de 'L'Editoriale', che ha deciso di inviare una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Ministro della Giustizia, al Primo Presidente della Corte di Cassazione, ai rispettivi Uffici Ispettivi, al Comandante in capo della GdF, dei Carabinieri e della Polizia di Stato, per chiedere che venga rotto, in seno alla Procura dell’Aquila, quello che definisce un "muro di omertà che copre l’operato del sindaco Massimo Cialente e di altri personaggi 'intoccabili' che agiscono in questa città, con l’invio di un’ispezione".
Una missiva durissima, dove Vespa fa nomi e cognomi, denunciando numerose vicende a suo dire "sospette". Qualche giorno fa, sulle colonne de 'L'Editoriale', il giornalista aveva parlato di un avviso di garanzia in arrivo per il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. In città, la voce girava da giorni: Vespa fornì alcuni dettagli più precisi riguardo la presunta inchiesta, per poi, qualche giorno dopo, denunciare come l'avviso di garanzia fosse stato "trattenuto" in Procura.
Un vero e proprio atto d'accusa che, evidentemente, era soltanto l'antipasto per quel che Vespa ha poi scritto nella missiva inviata al Presidente della Repubblica: "le ultime inchieste, solo in ordine di tempo, portate avanti dalla GdF, Carabinieri e Polizia di Stato, ove ve ne fosse ancora bisogno, dimostrano un silenzio sospetto", attacca il giornalista.
Senza dubbio, la lettera scatenerà reazioni e polemiche, a far da detonare per una situazione politicà già bollente.
A questo link, potete leggere la lettera completa firmata da Peppe Vespa.