Martedì, 12 Ottobre 2021 21:57

Di Benedetto: lettera aperta alla città sugli accadimenti di Roma e sul dibattito in Consiglio Comunale

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"Le violenze perpetrate a Roma ai danni della sede nazionale della CGIL mostrano chiaramente come il deteriorarsi della cultura democratica nel nostro Paese abbia raggiunto livelli allarmanti. Tale deriva non può lasciare indifferenti tutti coloro che hanno a cuore i principi sanciti dalla Carta Fondamentale della Repubblica: esprimo quindi tutta la mia apprensione circa la tenuta democratica davanti alle difficoltà che stiamo affrontando".

Si legge in una "lettera aperta alla città" di Americo Di Benedetto sui fatti di Roma e sul dibattito in Consiglio comunale.

"Sottolineo altresì come le mie preoccupazioni si aggravino nel constatare come il Consiglio Comunale della nostra città non sia riuscito a raggiungere una sintesi unanime e condivisa su una vicenda di straordinaria rilevanza che trascende, o dovrebbe trascendere, le usuali contrapposizioni tra schieramenti politici. Ci sono elementi che dovrebbero oltrepassare le divisioni, uno di questi è la fedeltà ai valori su cui si fonda il nostro Paese. Tali valori sono stati apertamente calpestati dai responsabili dell’attacco alla sede romana della CGIL. Esprimere solidarietà in maniera automatica è molto facile, tutt’altra cosa è praticarla con consapevolezza", l'affondo di Di Benedetto.

"Dinanzi agli accadimenti romani, siamo posti davanti all’occasione di dimostrare che tutti abbiamo a cuore i valori democratici su cui si basa il confronto civile e politico. Dichiarazioni ufficiali ed atti informali diventano vuoti esercizi di stile se non corroborati da una quotidiana condotta esemplare: quando essa manca anche le migliori dichiarazioni diventano vana retorica. Quando non si coglie la necessità di oltrepassare il consueto sentimento di parte si perde l’opportunità di dimostrare la maturità che dovrebbe contraddistinguere i componenti di un’assise cittadina", aggiunge il consigliere regionale e comunale.

"Dopo che le Forze dell’Ordine, da alcune parti politiche tanto sostenute financo ad indossarne la casacca, sono state malmenate a pochi passi dalla più importante istituzione democratica del Paese, le sigle sindacali riunite hanno posto in essere un’azione condivisa di condanna mentre il Consiglio Comunale dell’Aquila non si è dimostrato in grado di produrre un’analoga, netta ed unanime presa di posizione. Un’ennesima occasione persa".

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